CARLO GUITTO A “LA PRIMA COSA BELLA – ESORDI D’AUTORE” POZZUOLI 28 FEBBRAIO 2014

 

Carlo-Guitto-1

Con Carlo Guitto avevo fissato a Palazzo Toledo intorno alle cinque del pomeriggio. Avevo già consultato il suo curriculum e visionato alcune parti di importanti produzioni cinematografiche come “Il resto di niente” di Antonietta De Lillo dove interpreta Michele ‘o pazzo e si impegna in un monologo molto convincente delle sue capacità di recitazione. Carlo è attore di teatro di ricerca di ottimo livello, collaborando in modo molto diretto con Enzo Moscato, figura centrale nella storia recente della produzione di avanguardia e ricerca teatrale. Ero andato anche a rivedere la sua partecipazione a “Noi credevamo” di Mario Martone ed ero molto curioso di conoscerlo. Quando è apparso nei corridoi del Polo Culturale l’ho subito riconosciuto e mi sono fatto avanti per presentarmi; ci siamo seduti uno di fronte all’altro e ci siamo scrutati: Carlo ha un volto che non si dimentica facilmente anche se non ha atteggiamenti divistici. E’ persona che raffigura naturalmente il popolo ma che ha un fascino attrattivo insolito; ho letto che recita anche in Latino, in Greco, conosce bene l’Inglese. In generale, a dire il vero, non lo diresti a vederlo nella sua semplicità. Ma è così visto anche che nel realizzare la sua “opera prima” (ma già va pensando alla “seconda”) è riuscito a coinvolgere il “gotha” della scena teatrale e cinematografica napoletana. Parliamo dunque di questo suo lavoro, presentato in anteprima al Cinema “La Perla” (dove opera il nostro amico Giuseppe Borrone con il suo Cineforum) a Bagnoli lo scorso 24 gennaio; il tema è caldo e fa discutere ma il taglio è ironico-amaro. Si tratta di “Voti”, un cortometraggio di circa 30 minuti nel quale, da quello che ho visto su Youtube, Carlo  interpreta uno dei protagonisti, Marco, che viene coinvolto, in una società in profonda crisi, da un amico nelle vicende “parallele” ad una campagna elettorale per procacciare “voti” in cambio di “promesse”. Ho difficoltà, e l’ho detto a telefono a Carlo, ad approfondire l’analisi del suo film perché solo poco prima Giuseppe Borrone mi ha procurato la copia in dvd che guarderò la sera quando farò ritorno a casa. Carlo, però, ci tiene a sottolineare la grande disponibilità ricevuta anche dalla classe politica puteolana ed in modo molto diretto si riferisce all’attuale Amministrazione. Il filmato ovviamente denuncia una particolare propensione di alcune parti della Politica all’acquisizione di consensi attraverso metodi clientelari, un sistema che – da quel che sappiamo – non è limitato ad un’area geografica. Ma i napoletani hanno una particolare capacità ad ironizzare su aspetti drammatici facendoli apparire comici; credo che sia il caso di “Voti”. Dico a Carlo che volentieri organizzerei una proiezione a Prato ma non nei prossimi mesi a ridosso di una Campagna elettorale per evitare interpretazioni avventate. Carlo mi promette una copia con qualche minuto in più rispetto a quella che presenterà venerdì 28 febbraio a “La prima cosa bella – Esordi d’autore”. Ci salutiamo dandoci appuntamento a venerdì. Ritorno a casa e guardo il dvd. E’ evidente la capacità insolita in chi si appresta all’opera prima di fare sintesi, ma questa dote ritengo sia dovuta all’esperienza ormai decennale che Carlo Guitto possiede in campo teatrale dove è necessario alludere più che dire e spingere alla riflessione più che affermare. La sceneggiatura curata dallo stesso neo-regista è infatti asciutta ed essenziale, rivelando una professionalità già matura che lascia ben sperare per il prossimo futuro (in controtendenza, vedendo poi il dvd che Carlo mi ha consegnato dopo l’incontro del 28 febbraio, ho notato che quei minuti in più sono assolutamente non indispensabili per la comprensione del film), a patto – dunque – che continui ad ascoltare i consigli di chi lo ha finora sostenuto come Enzo Moscato, che in “Voti” interpreta un ruolo che gli sembra congeniale, quello di rappresentante di un Potere parallelo alla Politica, un prete che fornisce consigli come un Grillo (quello di “Pinocchio” per intendersi) parlante, assumendo per l’appunto la funzione di “coscienza critica”. Moscato ha un ruolo dunque centrale e di primissimo piano nel corto; ed insieme a lui appaiono in ruoli solo apparentemente secondari (il video procede per scene susseguenti e
concatenate da un ritmo sostenuto) ma estremamente interessanti Enzo Gragnaniello e Benedetto Casillo insieme a Maria Luisa Santella. Altri protagonisti sono Salvatore Cantalupo, Valentina Stella, Ida Rendano, Davide Marotta (il celebre ciribiribì di una pubblicità degli anni ’90), Enzo Casertano, Anna Troise, tutti impegnatissimi sui palcoscenici teatrali e sui set cinematografici  in questi ultimi anni. La musica di Claudio Romano accompagna in modo efficace le immagini senza mai sovrapporsi ad esse; il montaggio di Alessandra Carchedi è in grado di permettere allo spettatore di appassionarsi agli episodi e di collegarli fra di loro. Tina Volpe si è occupata dei Costumi e Arturo Vastarelli ha collaborato con Carlo Guitto per la Scenografia. La Fotografia è di Enrico Francese, esperto e noto documentarista. La proiezione del film nell’iniziativa “La prima cosa bella – Esordi d’autore” sia a chi lo aveva già visto sia a chi lo vedeva per la prima volta è risultata piacevole e Carlo è stato a lungo applaudito al termine di essa. Un po’ di ironico imbarazzo (ma utilizzo anch’io il registro ironico) ha suscitato, durante e dopo la proiezione, la presenza del Sindaco Enzo Figliolia e dell’Assessore alla Cultura Franco Fumo che non si sono però sottratti alle provocazioni che con stile raffinato emergevano dal video presentato. “Voti” di cui allego alla fine alcune clip è di certo un prodotto ben confezionato e di sicuro successo.  (Giuseppe Maddaluno)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *