FESTIVAL DELLA LETTERATURA NEI CAMPI FLEGREI – risultati finali

Alla Dragonara Schiavone e Castiglia

Bacoli nei pressi della Dragonara

Le Assessore

QUESTI I DATI DEFINITIVI IN MIO POSSESSO GIA’ DA QUALCHE GIORNO, MA CHE NON AVEVO ANCORA PUBBLICATO –

Oltre 400 partecipanti in 3 giorni, più di 10 tra siti archeologici o di interesse architettonico e paesaggistico, oltre 40 tra autori, scrittori, intellettuali e critici letterari, più di 30 reading e letture teatralizzate, 4 spettacoli-concerti e performances, circa 10 tra librerie ed editori coinvolti, 9 partner culturali, 8 tra bar, ristoranti e strutture alberghiere del territorio flegreo: tutto questo – e molto altro – è stato “LIBRI DI MARE LIBRI DI TERRA 2014″, la settima edizione del Festival di Letteratura itinerante dei Campi Flegrei, organizzato dall’Associazione IL DIARIO DEL VIAGGIATORE e promosso dai Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida.

Nel corso della giornata conclusiva di domenica 28 settembre, il festival ha accolto la cerimonia di consegna del Premio Michele Sovente [III edizione], dedicato al poeta, intellettuale e scrittore flegreo, considerato tra i maggiori poeti campani contemporanei neodialettali, scomparso nel marzo 2011.

Il Premio – in quattro diverse categorie (Poesia, Narrativa, Giornalismo, Illustrazione) – è stato assegnato, per questa edizione, a:

NARRATIVA
1) “ABBIAMO QUASI FINITO, MANCA SOLO IL SALONE” della pratese CRISTINA GIUNTINI

2) “ANONIMA” del romano ARISTIDE BELLOCICCO

3) “EL MUSS” del pescarese MARCO DE LUCA RADOCCHIA

ARTICOLI / GIORNALISMO:

1) ‘IL GIOIELLO DEL RIONE TERRA’ della napoletana LUISA DE CRISTOFANO (pubblicato su “L’Espresso Napoletano” nel giugno 2012)

2) ‘DIRITTI SINDACALI DI DUE SECOLI FA’ del tarantino ARTURO TUZZI

3) ‘DISCORSO INTORNO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE, COME COMPORTARSI’ della padovana CAMILLA BOTTINI

POESIA
1) “Linea di poesia delle tue fragole” del napoletano Raffaele Piazza

2) “Essere d’ombra” del novarese Aldo Ferraris di Novara

3) “Giunchi” della campana Giovanna Silvestri

GRAFICA – ILLUSTRAZIONI

1) RITA MASI (Pistoia)

2) ROBERTA ORIANO (Pozzuoli | NA)

3) ANTONIO MOIO (Napoli)

“Abbiamo voluto riportare gli scrittori nei Campi Flegrei per dar corpo e voce ai loro libri, far sentire la fatica e il respiro, l’immaginazione e la creatività – spiega la professoressa Angela Schiavone, presidentessa dell’associazione Il Diario del Viaggiatore e ideatrice della kermesse – e il nostro desiderio è stato quello di far attraversare questa terra, che ha tante ferite e tante rughe, da chi fa dell’arte un prolungamento necessario del mondo”.

Angela Schiavone10665874_818180144892833_9202435751044252885_n

PASSIONE VIGOTRUFFAUT – pillole

Les Mistons  e Bernadette

PASSIONE VIGOTRUFFAUT 21 OTTOBRE ORE 18.00 A POZZUOLI PRESSO LUX IN FABULA RAMPE CAPPUCCINI 5
ED A PRATO 30 OTTOBRE ORE 15.00 PRESSO LICEO CLASSICO CICOGNINI VIA BALDANZI

“E’ sempre con emozione che ritrovo Bernadette Lafont, il suo nome o il suo viso, il suo profilo stampato su una rivista o il suo corpo flessuoso in un film, perché, anche se sono più vecchio di lei, abbiamo debuttato lo stesso giorno dell’estate 1957, lei davanti alla macchina da presa, io dietro. Il titolo del film scritto sul ciak era L’età difficile. Il cinema teneva Bernadette Lafont e non l’avrebbe più lasciata. Venti, trenta volte l’ho rivista sullo schermo, artista piena di fantasia e rigorosa allo stesso tempo, mai demagogica, candela dritta mai vacillante, sempre vigorosa, mai spenta. Quando penso a Bernadette Lafont artista francese, vedo un simbolo in movimento, il simbolo della vitalità, dunque della vita.”
Così scriveva Francois Truffaut per lo Studio 43, in occasione di una retrospettiva dei film di Bernadette Lafont nel 1984.

Bernadette Lafont è l’interprete della protagonista omonima del primo vero film di Truffaut (L’età difficile è il titolo provvisorio de “Les Mistons”) Con Truffaut ritornerà ad interpretare la parte della protagonista nel 1972 in “Une belle fille comme moi” che da noi si chiamerà “Mica scema la ragazza”.

Truffaut

EPIFANIE 5

Stagione

Altro viaggio, altra storia, qualche tempo fa. Ero di ritorno da una delle frequenti visite a mia madre che, ormai vedova, era accudita da una badante ucraina. Si chiamava Maria ed era una donna straordinaria della quale ho perduto i contatti ma che è rimasta nella mia memoria per la sua correttezza che mi rendeva tranquillo durante le mie comunque lunghe assenze. La mia irrequietudine emotiva mi aveva spinto ad una ricerca di momenti “diversi”, alternativi alla vita monotona coniugale ed avevo intercettato una signora che aveva più o meno le medesime esigenze. Fu proprio durante il viaggio di ritorno che ritrovai il suo messaggio sulla chat: “Mi chiamo Daniela e vorrei conoscerti”. Seguiva il suo numero di cellulare. La chiamai e, dalla voce, sospettai, essendo anche lei di Prato, fosse persona a me già nota: la identificai per una donna che aveva frequentato insieme a me le stanze del PCI poi PDS, ma la curiosità non è solo “donna” e fissai, proprio nel corso del viaggio, quando dove e come vedersi. A pochi chilometri da Prato c’è un paese che si chiama Calenzano; in questo don Lorenzo Milani agli inizi della sua carriera svolse funzioni di vice-parroco alla Pieve di San Donato la cui struttura ed il Campanile si vedono distintamente dalla linea ferroviaria e dall’Autostrada Firenze-Bologna. E, per quel che riguarda don Milani da qui cominciò la sua “rivoluzione”. L’appuntamento con Daniela avvenne all’Ufficio Postale di Calenzano; arrivò in Vespa. No, non era la persona che avevo sospettato, aveva un aspetto gradevole: piccolina, ben messa dal punto di vista del fisico, forse un po’ tonda ma non mi è mai importato questo aspetto. Non perdiamo tempo dopo il riconoscimento reciproco; non ce n’è molto: entrambi dobbiamo essere a casa fra un paio d’ore ed abbiamo bisogno di conoscerci meglio, di sapere. La invito in auto e ci spostiamo verso Calenzano alto, non nella zona della Rocca ma in quella proprio di San Donato. Il luogo ha una sua grande forza simbolica legata al fascino della vicenda terrena di don Milani ed è abbastanza tranquillo ed isolato per fare due chiacchiere in grande libertà. Solite motivazioni ci spingono ad avviare una relazione; niente bugie, niente promesse di costruire pezzi di vita definitivamente alternative: solo l’esigenza di rilassarsi respirando atmosfere nuove o recuperare emozioni antiche. Entrambi sappiamo quel che facciamo e conosciamo il suo valore. In questo caso sento parlare di violenze domestiche, di rapporti difficili con un uomo rozzo e umorale, che forse addirittura conosco. Ed è questo uno dei motivi per cui con Daniela, colta e sensibile, il rapporto non è nemmeno iniziato; in quel periodo i miei impegni mi portavano fuori e non avevo molto tempo per coordinare tre vite parallele, faticando a tenerne in piedi anche solo una. Mi occupavo di Politica, di Cinema e di Poesia e proprio in relazione a quest’ultima andavo curando la redazione di un libro che raccoglieva poesie di donne e per donne, dal titolo “Poesia sostantivo femminile”. Incontravo donne, molte; in verità anche uomini. Ma spero non vi sembrerà strano: ero costantemente attratto dalle prime. Dai loro occhi, dai loro sorrisi, dai loro silenzi e dai testi che mi consegnavano; mi intrattenevo a parlarne, mi confrontavo con loro osservandole al di là delle comuni e banali apparenze. Erano mondi inesplorati che emergevano e mi affascinavano. Non volevo trascurarli.

la-primavera-e-arrivata-primavera