IL CAMBIAMENTO in peggio o in meglio? CHISSA’!

CAMBIO VERSO? sì ma quello delle poesie

Perché mai – mi vado chiedendo negli ultimi tempi – ho impegnato tanti dei miei anni nella Politica? E’ un mondo in genere di un’aridità e di una volgarità incommensurabile; non dico che non vi siano tante persone colte, raffinate, belle davvero “dentro”: dico che vi prevalgono essenzialmente le mezze cartucce che non si chiedono a chi serve il loro impegno ma a chi possa interessare il loro voto ed il loro appoggio e come trarne benefici personali o, al massimo, quelli del loro più stretto entourage. In questo non vi è alcuna differenza fra Destra, Centro o Sinistra e non salvo nessuna di queste categorie, considerandole di pari livello: infimo ovviamente. Certamente, e qui per correttezza mi ripeto, vi sono tantissime persone in buona fede che hanno portato, e continuano a portare, acqua ai mulini delle loro forze politiche; persone che non solo ci credono ma che sono pronte a giurare sulla onestà dei loro riferimenti nei diversi gradi di carriera. Per le loro capacità di sopportazione o di dabbenaggine li invidio ma non sono più disponibile a confondermi con loro. Quello che è accaduto nelle recenti elezioni amministrative regionali è il frutto di uno smantellamento evidentemente voluto – forse anche accelerato dagli scandalosi e criminosi comportamenti diffusi su tutto il territorio ed in tutti i Partiti – da una occulta regia di tutto l’ordinamento del nostro Stato. Ogni anello si tiene all’interno di una logica incontrovertibile e la Storia non va mai dimenticata; gli italiani ogni tanto se lo sentono ripetere ma non sono più in grado neanche di “ricordare” perché quasi sempre la dimenticanza fa rima con ignoranza. E non è quindi immotivato il mio allontanamento volontario dalla Politica all’interno di un Partito; mi dedicherò alla lettura ed alla scrittura. In modo esclusivo, continuando però a denunciare la deriva drammatica del nostro Paese, della nostra Democrazia e degli ideali che l’avevano creata all’indomani delle Seconda Guerra Mondiale.

Giuseppe Maddaluno

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