PERCHE’ LA PARTE PIU’ ATTIVA DEL CIRCOLO PD SAN PAOLO DI PRATO NON HA RINNOVATO L’ADESIONE AL PARTITO

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PERCHE’ LA PARTE PIU’ ATTIVA DEL CIRCOLO PD SAN PAOLO DI PRATO NON HA RINNOVATO L’ADESIONE AL PARTITO

Avevo annunciato un mio intervento (ad amici ed ex compagni) a fine dicembreprimi di gennaio proprio per testimoniare con la chiusura dell’anno che nemmeno “in extremis” avrei preso la tessera del PD del 2014. Non passa giorno che si riconfermino in me (parlo per me ma condivido lo sdegno di altri amici e compagni) le ragioni per questa scelta che ha davvero la caratteristica di un allontanamento definitivo non riconoscendo più nell’attuale Partito quello che ho contribuito insieme a tanti a fondare con passione, convinzione ed entusiasmo. Ciò che abbiamo scritto (e molti sanno che in gran parte vi ho personalmente contribuito ricevendone condivisioni e critiche valutate ed accolte) nell’atto fondativo del nostro Circolo non erano parole vuote di trita retorica ma piene convinzioni cui si può solo obiettare un idealismo utopistico al quale sarebbe bene, pur nella furia del preteso rinnovamento, non rinunciare del tutto. So che a molti fra quelli che altrettanto idealisticamente rincorrono le promesse di cambiamento e vanno affermando che “il mondo è cambiato e che una parte del – vecchio Partito – non se ne è accorta” non riusciremo senza che si verifichino “disastri” a farci comprendere; ed è anche per questa “incomunicabilità” con la parte sana, quella in buona fede, che si rinuncia a far parte della comunità degli “iscritti”; anche se una gran parte di coloro che hanno partecipato alla fase iniziale di quel “cambiamento” si guardano bene dal desiderare di farne parte. Il Partito Democratico è nelle mani di persone che non hanno avuto rispetto per la vera richiesta di rinnovamento democratico (se ne accorge oggi Cofferati ma ce ne eravamo accorti già noi qui a Prato per le varie “Primarie” inquinate non solo per la presenza di esponenti del Centrodestra ma anche per l’organizzazione di gruppi di pseudo elettori che arrivavano ai seggi senza neanche sapere cosa fare ed allora toccava ai vari “capibastone” locali indirizzarli adeguatamente). Il gruppo dirigente ha fatto terra bruciata intorno a sé di coloro che proponevano il vero rinnovamento soprattutto dal punto di vista etico (quello che è accaduto a Roma è solo un “assaggio” mediaticamente visibilissimo della irrisolta purtroppo questione morale; quelle figure così discutibili di certo hanno mosso voti ed hanno contribuito a scegliere amministratori e dirigenti). A Prato la parte più attiva del Circolo PD San Paolo si fa da parte per testimoniare l’imbarazzo e lo sdegno nei confronti di un gruppo dirigente che ha offeso, umiliato e sbeffeggiato il loro impegno e lo ha fatto semplicemente perché ha considerato la buona fede di quelle affermazioni e la loro pericolosità nella denuncia di coloro che hanno esclusivamente inteso difendere un percorso che portasse a valorizzare i propri interessi a scapito di quelli “comuni” (si osservi ad esempio tutta la vicenda dell’Aeroporto).
E’ del tutto evidente che questa nostra scelta rischierà di essere strumentalizzata dagli avversari di Destra; lo si è messo in conto ma si vuole dichiarare a piena voce che è finito il tempo di comportamenti ipocriti con il turarsi il naso davanti a miasmi ormai insopportabili.
E d’altra parte, lo scrivo io indirizzandolo al Sindaco Biffoni che in coda ad un evento artistico-culturale mi esortava a non abbandonare la POLITICA, non intendiamo rinunciare a fare POLITICA. Quelle affermazioni che facemmo nel Documento Fondativo del Circolo rimangono punto di riferimento inalterato ed inalterabile per un PARTITO realmente aperto e DEMOCRATICO che riesca a parlare non alla pancia ma al cuore e non con false ed impossibili PROMESSE.
Ne sia prova il nostro impegno sul territorio; un impegno culturale e politico pieno con la nostra presenza all’interno di “progetti” ed interventi che tendono a riconfermarci come punto di riferimento ad ampio raggio.
Andiamo avanti!

GIUSEPPE MADDALUNO

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