IO NON SO… (LE MACERIE DELLA DEMOCRAZIA)

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LE MACERIE DELLA DEMOCRAZIA

E sì, IO NON SO se ha fatto bene o ha fatto male Cofferati a decidere di lasciare il Partito Democratico che ha contribuito a fondare… ponendosi in contrasto con chi – forse – va contribuendo ad af-fondarlo. Sta di fatto che con più modestia alcuni di noi che avevano operato per un reale cambiamento, un rinnovamento dell’agire politico nel segno dell’ “Etica” mal si adattano ad un “rampantismo” che non fa mistero alcuno di avvalersi della cooperazione “ad ampio raggio” (intendasi “da qualsiasi parte vengano i voti per me sono ben accetti”) pur che si prenda il Potere, ecco “alcuni di noi” hanno già da qualche mese imboccato altre strade e non intendono ritornare sui propri passi.
L’Ipocrisia che è uno dei peggiori mali che ci affligge fa dire ad esponenti che hanno abbandonato del tutto – in nome del Potere proprio – la bandiera della Rivoluzione Etica che le avevano fatte assurgere ad “eroine tipo Giovanna d’Arco” (ovvero la Debora d’Udine) che “non si può lasciare solo perché si perde”, dimenticando che a perdere di certo credibilità è lo stesso Partito Democratico, dove quest’ultima parola appare sempre più paradossalmente accomunata ad Anarchia, a confusione, ad annacquamento dei profondi e più alti valori morali sbandierati solo per attirare giovani gonzi.
Personalmente e forse a nome di un gruppo (attestazioni in tal senso mi sono pervenute) ho già dichiarato su questo Blog le mie scelte che non sono nemmeno più dolorose perché mi concedono grande tranquillità a significazione che non vi era altra possibile via da percorrere.

Non ricordo se l’ho già dichiarato, ma in questo caso mi ripeto: non affollerò le schiere degli astenuti, facendo il gioco “catastrofico e miope” del renzismo (meno persone vanno a votare più alta è la percentuale con cui potremo cantar vittoria: e sì, una vittoria sulle “macerie della Democrazia”!).

“POETI TEATRANTI E MUORT’ ‘E FAMME” – omaggio ad Eduardo De Filippo – ALTROTEATRO di Antonello Nave al Teatro Magnolfi di Prato domenica 18 gennaio 2015 ore 16.00

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Teatro magnolfi

Domenica 18 gennaio alle ore 16.00 al Teatro “Magnolfi” di Prato (storica struttura che, dopo essere stata sede in tempi diversi di un orfanotrofio, di un istituto d’assistenza e beneficenza e centro sociale, fu utilizzata per la sperimentazione teatrale del Laboratorio di Luca Ronconi) restaurato e riportato agli antichi splendori nel 2004 Antonello Nave e la sua associazione “Altroteatro” porteranno in scena un Omaggio ad Eduardo De Filippo con “Poeti, teatranti e muort’ ‘e famme”, spettacolo allestito in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Prato.

La compagnia di Altroteatro formata in gran parte da ex allievi del liceo “Cicognini” di Prato – ha scelto alcuni estratti di due lavori degli anni Venti, la commedia “Uomo e galantuomo” e l’atto unico “Sik-Sik l’artefice magico”, che saranno proposti intervallati da alcune poesie del drammaturgo partenopeo e canzoni della tradizione popolare.

Ho avuto personalmente il piacere di assistere ad alcune delle “prove” ed ho trovato molto interessante la scelta sia dei brani teatrali che di quelli poetici. “Altroteatro” si conferma una Compagnia di ottimo livello nella quale tutti possono mettere in evidenza il talento le sensibilità la cura e la preparazione.

In scena ci saranno: Chiara Antoniello, Ciro Becchimanzi, Maria Chiara Carotenuto, Francesca Grasso, Alessandra Macaluso, Andrea Marchese, Simone Margheri, Evita Milone, Giullia Risaliti Virginia Sanesi e Vincenzo Santaniello. La regia è di Antonello Nave.

La partecipazione allo spettacolo è gratuita. Purtroppo lo spazio del Teatro è condizionato – per motivi di sicurezza – da un massimo di 99 spettatori.

Si consiglia di telefonare al 348 6019504 per sapere se vi sono ancora posti liberi.

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“Le famiglie (italiane) paradossalmente si stanno arricchendo” parola di Renzie, l’ineffabile Premier

“Le famiglie (italiane) paradossalmente si stanno arricchendo” parola di Renzie, l’ineffabile Premier

Se ascoltate il Premier Renzie, l’Infante d’Italia per grazia “napoletanica” ricevuta in questa clip dal minuto 3 al minuto 5, riceverete la bellissima notizia che “Le famiglie (italiane) paradossalmente si stanno arricchendo”. Certo, è paradossale! Come è paradossale un Premier che non si rende conto della sofferenza diffusa di migliaia e migliaia di lavoratori sempre più costretti ad accettare condizioni di lavoro (quando questo c’è!) ai limiti dello schiavismo (lavoro nero, sottopagato, che genera poi arricchimento per pochi).
C’è da chiedersi perché mai ci si sia scandalizzati quando il Cavaliere, altro degno rappresentante di questa itaglia truffaldina, si sperticava in altri paradossi con i ristoranti pieni e gli aeroporti stracolmi ed oggi noi che protestavamo contro le fregnacce berlusconiane dovremmo stare zitti e buoni.

J.M.

“in (nessuna) Patagonia” di Mariano Baino – edizioni ad est dell’equatore

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Ho appena finito di leggere “in (nessuna) Patagonia” di Mariano Baino e nelle prossime ore ne scriverò un commento. Posso soltanto anticipare che si tratta di un libro (un diario – un romanzo – un saggio) denso di contenuti che mi ha personalmente coinvolto sin dalle primissime pagine. Ne ho letto pubblicamente una, commentandola come se mi appartenesse, all’incontro dello scorso 27 dicembre alla Casina vanvitelliana sul lago Fusaro nei Campi Flegrei. Qui sotto ve ne ripropongo un assaggio.

L’esule volontario, anche quando in esilio virtuale (momentaneamente virtuale), ha pur sempre la patria nel cuore. Pur sempre fitti i popoli in cui è dentro, pur sempre assidue le nebbie quando c’è nebbia. Solo che neanche puoi tenertelo ad onore un simile esilio. L’unico esilio che posso concedermi, benché capiti nell’epoca di una virtualità omnibus, non è onorevole. Non che non mi senta a tutti gli effetti legno senza vela e senza governo (soprattutto senza governo), portato a diversi porti e foci e lidi da un vento secco che vapora, da una squallidissima e truce situazione politica, che direi, come altri hanno detto, di dittatura mediatica, o di postdemocrazia o fate voi, con annessa catastrofe etica, estetica, economica e tutto quanto. Duro lasciare la patria, certo. Durissimo rendersi conto che l’abito verde bosco del ribelle asserragliato nella fortezza dell’anima, il Robin Hood interiore, è raggiunto dagli schizzi di maionese irrancidita provenienti da quel lercio contesto di vita che è l’italia. Ormai l’arte, l’amicizia, l’eros, anche a volerla mettere così, aristocraticamente, mi capite?, non sono più luoghi intangibili, non garantiscono all’irriducibile ribelle ulteriore irriducibilità. La fuga, la fuga! Via dall’unico paese che ha tre destre: liberale; clericofascista e populista; di sinistra. Duro, certo, lasciare la patria e le urne bianche dei padri, quando va piegandosi l’arco della vita. Ma l’importante è scoccare come una freccia. Schizzare via. Per ora, estraneo in patria. Estraneità idiopatica. Del resto, è l’epoca stessa che è come orfana e esiliata. Oltre che ridicola, certo.

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SEGUI IL BLOG VENERDI’ 30 GENNAIO A PRATO SARA’ PRESENTE LO SCRITTORE VINCENZO GAMBARDELLA – autore del bellissimo libro “VINICIO SPARAFUOCO DETTO TOCCACIELO”

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Vincenzo Gambardella

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VENERDI’ 30 GENNAIO A PRATO SARA’ PRESENTE LO SCRITTORE VINCENZO GAMBARDELLA AUTORE DEL BELLISSIMO LIBRO “VINICIO SPARAFUOCO DETTO TOCCACIELO” edito da “Ad Est dell’Equatore”

NEI PROSSIMI GIORNI IN DETTAGLIO GLI EVENTI

LE INIZIATIVE VEDONO UN’AMPIA COLLABORAZIONE DI ENTI ED ASSOCIAZIONI, dalla FIL Centro per l’Impiego della Provincia di Prato all’Associazione Dicearchia 2008, all’Associazione “Il diario del viaggiatore” all’Associazione “Laboratorio di via del Cittadino”, al Circolo “Matteotti” all’Associazione “Altroteatro” ed all’Associazione “Succede a Prato”

POTETE RICHIEDERE IL LIBRO direttamente al sottoscritto GIUSEPPE MADDALUNO 346 5259722

È la storia di una compagnia di fuochisti campani che ha inizio negli anni Settanta e si sviluppa fra gli anni Ottanta e Novanta fino ad arrivare ai nostri giorni. Vinicio Pierro, don Blandino – prete fuochista, il suo chierichetto e poi Michele (un lombardo che si aggiungerà al gruppo) sparano fuochi artificiali per le feste. Vinicio ha un sogno: sparare per un re, e don Blandino ha ideato uno spettacolo d’invenzione straordinaria, inedito nel suo genere. La vicenda, ambientata inizialmente in Campania, si sposterà su in Lombardia e poi in Germania, per concludersi di nuovo al Sud, in Costiera Amalfitana. Incontri e storie si intrecciano significativamente, alternando visionario al drammatico, realistico al picaresco. Gambardella ha scritto una storia di grande personalità ricorrendo a un linguaggio denso e impreziosito da rare gemme dialettali. Densi sono anche i personaggi, ricchi di un calore palpabile grazie al quale riescono ad affrontare la vita travolgendola nell’impeto di un fuoco d’artificio, una forza naturale che viene dalla terra e si trasfigura in cielo, quasi come una lettera d’amore mandata a Dio e all’Umanità.
La scrittura di Gambardella è capace di farsi visionarietà nella parola essenziale e nitida dei suoi personaggi
(Corriere della Sera)
Vincenzo Gambardella è nato a Napoli nel 1955 e vive a Milano. Suoi racconti sono apparsi sulle riviste letterarie Nuovi Argomenti, Il Racconto, clanDestino oltre che su alcune antologie di nuovi narratori italiani. Ha pubblicato “Seduto sulla tempesta”, 2006 e “Il cappotto istriano”, 2008, entrambi editi da Marietti.

TRAME DI QUARTIERE A PRATO SAN PAOLO E MACROLOTTO ZERO

Alle amiche ed agli amici del mio BLOG rivolgo l’invito ad iscriversi ai corsi proposti dal Progetto “Trame di quartiere – Racconti dei luoghi e degli abitanti di San Paolo e del Macrolotto 0” dell’IRIS Toscana e curato da Massimo Bressan con il supporto di Sara Iacopini e Massimo Tofanelli.

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In questo Progetto viene coinvolto il territorio di San Paolo sul quale operiamo noi del Circolo ARCI San Paolo di via Cilea dove si svolgeranno i Corsi qui sotto pubblicizzati. Il Progetto vedrà altri luoghi coinvolti a partire dalle strade, dalle piazze, dai giardini, dai condomini, dalle case e dalle persone che vi abitano.
UTILIZZO ALCUNI DEI MATERIALI E DEI COMMENTI CHE SONO STATI POSTATI SU FACEBOOK DAI CURATORI DEL PROGETTO
https://www.facebook.com/pages/Tramediquartiere/1539611732944208?fref=ts

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Buon inizio 2015 a tutti/e!!!
E non poteva essere un inizio migliore con 3 workshop gratuiti (due di fotografia e il terzo sul tema del verde urbano, giardini e spazio pubblico) @Circolo ricreativo San Paolo!
Partecipate numerosi ma non dimenticate di prenotarvi perché i posti sono limitati!
Sappiamo che il sito web non è ancora attivo (lo sarà a breve, non disperate!); se volete prenotarvi o avere ulteriori informazioni sui workshop scrivete qui o all’indirizzo territorio@irisricerche.it
Spread the word!!

Vi aggiungo una scheda su Enrico Bianda così come riportata su Facebook in Tramediquartiere

Enrico Bianda (1971), giornalista della Radio Televisione Svizzera (Rete Due RSI), ha lavorato come inviato in tutta Europa orientale. Dal 2001 al 2014 ha insegnato giornalismo all’Università di Firenze presso la Facoltà di Scienza Politiche. Da qualche anno ha affiancato all’attività di giornalista radiofonico quella di fotografo, esponendo nel dicembre 2013 alla ZonaB di Firenze, in occasione della presentazione di un e-book fotografico intitolato In movimento.
Nel 2013 ha pubblicato insieme a Carlo Sorrentino Studiare giornalismo (Carocci, Roma).
Si è occupato di evoluzione delle pratiche giornalistiche sia come ricercatore che come autore di alcune pubblicazioni (Attraverso la rete. Dal giornalismo monomediale alla convergenza crossmedale, Rai/ERI, 2010).
“Durante un reportage dedicato all’Estonia che stava per entrare in Europa, scelsi di visitare il quartiere della minoranza russa della città. Apolidi per decisione dello Stato estone, i russi del quartiere di Lasmanaï vivevano proiettati nel passato sovietico. Quella mattina la temperatura era precipitata di parecchi gradi sotto lo zero, bruciandomi le batterie della macchina fotografica”.
– Enrico Bianda da http://www.stanza251.com/2014/10/lasmanai-tallin-2.html

A seguire il Progetto prevede altri workshop

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PREMIAZIONE DEL TERZO CONCORSO DI PITTURA A TEMA LIBERO – “SUCCEDE A PRATO” 20142015

IN EVIDENZA L’IMMAGINE DI “NEVICA” – PRIMO PREMIO ASSOLUTO di Lorella Consorti

PREMIAZIONE DEL TERZO CONCORSO DI PITTURA A TEMA LIBERO – “SUCCEDE A PRATO” 20142015

Il terzo Concorso di Pittura a Tema libero organizzato dall’Associazione Culturale “Succede a Prato” presso il Circolo ARCI Cafaggio si è conclusa lo scorso martedì 6 gennaio con la proclamazione dei vincitori da parte della Giuria tecnica, composta da Martina Altigeri, Elisabetta Ciccarelli, Stefania Rinaldi (in rappresentanza del Centro per l’Arte Contemporanea “Luigi Pecci”) e Giuseppe Maddaluno. Prima di procedere alla proclamazione sono state scrutinati i voti della cosiddetta “Giuria popolare”, che ha visto la vittoria dell’opera “Prato prima e dopo” di Sipontina Paloscia. La Presidente della Giuria tecnica ha poi letto la relazione con i titoli delle opere vincitrici e di quelle segnalate.
L’opera vincitrice è stata “Nevica” di Lorella Consorti; al secondo posto è stata scelta l’opera di Patrizio Carlesi, “Campagna nella Val di Pesa”. Il terzo premio era da assegnare ad un’opera che rispondesse al tema “Prato com’era, Prato com’è, Prato che vorrei” ed è stato assegnato ad Antonella Marcori per l’opera “Il castello di Prato”. Molte le opere segnalate dalla Giuria tecnica che ha riscontrato un livello molto elevato dal punto di vista qualitativo.
Un complimento agli organizzatori dal Presidente del Circolo di Cafaggio ai due principali animatori del Concorso, Lucio La Manna e Nicola Verde

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SECONDO PREMIO “CAMPAGNA IN VAL DI PESA” DI Patrizio Carlesi

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PREMIO SPECIALE ALL’OPERA “Il castello di Prato” di Antonella Marcori

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Premio della Giuria popolare a “Prato prima e dopo” di Sipontina Paloscia

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PERCHE’ LA PARTE PIU’ ATTIVA DEL CIRCOLO PD SAN PAOLO DI PRATO NON HA RINNOVATO L’ADESIONE AL PARTITO

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PERCHE’ LA PARTE PIU’ ATTIVA DEL CIRCOLO PD SAN PAOLO DI PRATO NON HA RINNOVATO L’ADESIONE AL PARTITO

Avevo annunciato un mio intervento (ad amici ed ex compagni) a fine dicembreprimi di gennaio proprio per testimoniare con la chiusura dell’anno che nemmeno “in extremis” avrei preso la tessera del PD del 2014. Non passa giorno che si riconfermino in me (parlo per me ma condivido lo sdegno di altri amici e compagni) le ragioni per questa scelta che ha davvero la caratteristica di un allontanamento definitivo non riconoscendo più nell’attuale Partito quello che ho contribuito insieme a tanti a fondare con passione, convinzione ed entusiasmo. Ciò che abbiamo scritto (e molti sanno che in gran parte vi ho personalmente contribuito ricevendone condivisioni e critiche valutate ed accolte) nell’atto fondativo del nostro Circolo non erano parole vuote di trita retorica ma piene convinzioni cui si può solo obiettare un idealismo utopistico al quale sarebbe bene, pur nella furia del preteso rinnovamento, non rinunciare del tutto. So che a molti fra quelli che altrettanto idealisticamente rincorrono le promesse di cambiamento e vanno affermando che “il mondo è cambiato e che una parte del – vecchio Partito – non se ne è accorta” non riusciremo senza che si verifichino “disastri” a farci comprendere; ed è anche per questa “incomunicabilità” con la parte sana, quella in buona fede, che si rinuncia a far parte della comunità degli “iscritti”; anche se una gran parte di coloro che hanno partecipato alla fase iniziale di quel “cambiamento” si guardano bene dal desiderare di farne parte. Il Partito Democratico è nelle mani di persone che non hanno avuto rispetto per la vera richiesta di rinnovamento democratico (se ne accorge oggi Cofferati ma ce ne eravamo accorti già noi qui a Prato per le varie “Primarie” inquinate non solo per la presenza di esponenti del Centrodestra ma anche per l’organizzazione di gruppi di pseudo elettori che arrivavano ai seggi senza neanche sapere cosa fare ed allora toccava ai vari “capibastone” locali indirizzarli adeguatamente). Il gruppo dirigente ha fatto terra bruciata intorno a sé di coloro che proponevano il vero rinnovamento soprattutto dal punto di vista etico (quello che è accaduto a Roma è solo un “assaggio” mediaticamente visibilissimo della irrisolta purtroppo questione morale; quelle figure così discutibili di certo hanno mosso voti ed hanno contribuito a scegliere amministratori e dirigenti). A Prato la parte più attiva del Circolo PD San Paolo si fa da parte per testimoniare l’imbarazzo e lo sdegno nei confronti di un gruppo dirigente che ha offeso, umiliato e sbeffeggiato il loro impegno e lo ha fatto semplicemente perché ha considerato la buona fede di quelle affermazioni e la loro pericolosità nella denuncia di coloro che hanno esclusivamente inteso difendere un percorso che portasse a valorizzare i propri interessi a scapito di quelli “comuni” (si osservi ad esempio tutta la vicenda dell’Aeroporto).
E’ del tutto evidente che questa nostra scelta rischierà di essere strumentalizzata dagli avversari di Destra; lo si è messo in conto ma si vuole dichiarare a piena voce che è finito il tempo di comportamenti ipocriti con il turarsi il naso davanti a miasmi ormai insopportabili.
E d’altra parte, lo scrivo io indirizzandolo al Sindaco Biffoni che in coda ad un evento artistico-culturale mi esortava a non abbandonare la POLITICA, non intendiamo rinunciare a fare POLITICA. Quelle affermazioni che facemmo nel Documento Fondativo del Circolo rimangono punto di riferimento inalterato ed inalterabile per un PARTITO realmente aperto e DEMOCRATICO che riesca a parlare non alla pancia ma al cuore e non con false ed impossibili PROMESSE.
Ne sia prova il nostro impegno sul territorio; un impegno culturale e politico pieno con la nostra presenza all’interno di “progetti” ed interventi che tendono a riconfermarci come punto di riferimento ad ampio raggio.
Andiamo avanti!

GIUSEPPE MADDALUNO

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AD MAIORA! ovvero ANDIAMO AVANTI!

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Ad maiora!

L’anno 2014 si è concluso con l’effettuazione di una iniziativa della quale abbiamo trattato su questo Blog durante la quale abbiamo presentato la silloge delle prime due edizioni del Premio dedicato all’amico “Michele Sovente”. “Scrittura sottoluce” Valtrend Editore contiene tutti i lavori che hanno partecipato nel 2012 e nel 2013 alla Rassegna flegrea. All’iniziativa hanno preso parte, oltre alla Presidente dell’Associazione “Il diario del viaggiatore”, prof.ssa Angela Schiavone, ed agli organizzatori dell’ultima Edizione (settembre 2014), prof. Giuseppe Maddaluno e Gabriella Romano, molti dei poeti e dei narratori presenti nella Silloge. Nella splendida Casina vanvitelliana al Fusaro sono intervenuti anche l’Assessore alla Cultura della città di Bacoli, prof.ssa Flavia Guardascione, l’Assessore al Turismo della stessa città di Bacoli, Michele Petrone e la Presidente del Consiglio della città di Monte di Procida, avvocato Nunzia Nigro che hanno portato il saluto delle loro Amministrazioni oltre alla conferma dell’interesse nei confronti delle attività che l’Associazione “Il diario del viaggiatore” va svolgendo nell’area flegrea. Le poetesse ed i poeti, le scrittrici e gli scrittori presenti hanno letto brani dei loro lavori aggiungendovi riflessioni sull’organizzazione delle iniziative avanzando proposte per il futuro.
Sono intervenuti Roberto Lumuli Gaudioso, Wanda Marasco, Costantino Sgamato, Floriana Coppola, Iaia De Marco, Brigidina Gentile, Roberto Volpe, Luisa De Franchis, Luca Marano, Matilde Iaccarino, Rita Pacilio, Paolo Di Martino ed altrei di cui aggiungeremo il nome nelle prossime modifiche. Nel corso dell’incontro è stato letto un brano dal libro di Mariano Baino “in (nessuna) Patagonia” edito da ad Est dell’Equatore.

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