CARO FABRIZIO BARCA – lettera aperta dai confini…

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Caro Fabrizio Barca

Anche noi sapevamo, e sapevamo di non sapere – e volevamo capire “insieme”; ed anche noi avevamo già, prima di leggere le tue, avviato le nostre riflessioni. Ed avevamo cominciato a chiedere un “metodo” nuovo che conducesse ad un reale “rinnovamento” della classe dirigente. Ed era strano pensare che un “gruppo” piccolo di una minuscola Sezione del Partito Democratico andasse impostando una serie di “proposte” che non avessero nè burattinai nè padrini nè allo stesso tempo avessero velleità personalistiche. Era strano ma pochi credevano che invece dietro – e davanti – quelle parole ci fossero reali contenuti: prevaleva l’idea che fossero “vuoti” esercizi stilistici di tipo politico. Noi invece sì, ci credevamo anche se anteponevamo ad esse il ragionevole dubbio di essere in possesso della verità. Tu dici “mai mai avremmo pensato” e ciò umanamente – e culturalmente – ci delude perchè, lo riteniamo al di là di quei “dubbi” che accompagnano le persone che seguono i loro ideali, avevamo già parlato e scritto dello stato delle cose all’interno di un Partito nel quale coloro che avanzavano proposte critiche erano discriminati. E, come noi, chissà quante persone e quanti “luoghi” che tu hai potuto visitare in quella “traversata” che prese il via proprio dalla “nostra” Sezione ti hanno segnalato già allora queste difficoltà. Vedi, Fabrizio, non era necessario (e non lo è tuttora) che si aprissero le porte delle patrie galere per segnalare che “le cose non vanno”! lo avevamo fatto, e non scherzavamo; eppure siamo andati avanti come se non importasse ed abbiamo continuato a subire “discriminazioni” ed umiliazioni da un ceto politico che ha ben poco, se non nelle “forme”, a che vedere con la Democrazia. Noi ci chiediamo, allo stesso tempo, come sia possibile fare “pulizia” a Roma (una Capitale di un Paese non può essere un “caso” isolato!) senza annullare tutte le risultanze delle “Primarie” che evidentemente sono state “inquinate” da quelle presenze, peraltro così potenti perché affiliate anche a malavitosi dei quali si sono serviti in tutta evidenza quelle persone che oggi con la tua analisi ritieni ben poco abbiano a che fare con il Partito Democratico. Tu, caro Fabrizio, parli di “gravi fatti di collusione fra amministrazione, partititi (!) e criminalità…che coinvolgono il Partito Democratico” e sembra che con questo tutto possa andare felicemente “in cavalleria”. E no, caro Fabrizio, può essere così solo se continuiamo a mentire ed a nasconderci dietro le assoluzioni benevoli di tipo ecclesiastico. Noi non ci vogliamo accontentare di questo… Tu denunci fra l’altro nel video che posteremo lo scollamento tra elettorato e Partito; ne rilevi la gravità ma non ne proponi, al di là di una frettolosa analisi, una possibile diagnosi ed una cura specifica perché si possa guarire da questa “malattia”. Accenni all’Emilia e Romagna ma non ti allunghi a criticare la evidente “sottovalutazione” che l’attuale classe dirigente del Partito va formulando sia sul calo della partecipazione al voto (“non importa”!) sia sul calo delle adesioni al Partito (“è strutturale”).
Noi, in quella Sezione, ci siamo ancora anche se ci accomuniamo ai “sans papiers” ed abbiamo continuato a lavorare per il territorio, passando dalla “Palestra delle Idee” al “CIRCOLO DELLE IDEE”; non condividiamo con l’attuale classe dirigente questo “percorso” anche se, come prima, siamo disponibili a discutere… e non interrompiamo i canali di comunicazione…

ERA il 5 maggio 2013

http://www.fabriziobarca.it/viaggioinitalia/circolo-pd-sezione-nuova-san-paolo-prato-5-maggio-2013/

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