STORYTELLING (digital) e METANARRAZIONE – proseguendo il lavoro in TRAMEDIQUARTIERE – seconda parte

STORYTELLING (digital) e METANARRAZIONE – proseguendo il lavoro in TRAMEDIQUARTIERE – seconda parte

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L’americana detta poi compiti e tempi. A ciascuno la sua storia. Non ne parlerò per rispettare la consegna del “silenzio” anche se qualche indicazione emergerà dal “racconto”. Discutiamo, scambiandoci idee ed opinioni, poi scriviamo. Amo la sintesi: lo so che voi (che leggete) non lo direste, che non siete d’accordo. Molti dicono che sono un “grafomane”. Ma io, in effetti, scrivo molto ma poi taglio: scorcio e taglio.

E così andiamo avanti fino ad ora di pranzo: non tutti però sono pronti e quindi si ripartirà  più tardi per il confronto finale, dopo pranzo.

La scrittura deve essere sintetica (e dagli con questa “sintesi”!) e sincopata per poter poi più agevolmente trasformarsi in uno story board dove le parole e le immagini si mescolino. Mentre le parole sono lì già pronte sul foglio di carta la docente ci invita a reperire quante più immagini possibili da poter collegare.

Dopo il pranzo infatti ciascuno di noi lavora per costituire il proprio esclusivo “database” da cui attingere poi foto e riprese in video da utilizzare.

Dalla prima scrittura a questo punto si passa ad una rielaborazione ad uso di traccia sonora parlata da ciascuno di noi. Dovremo essere noi a leggerla domattina, mercoledì 13 maggio, registrandola su una traccia audio che poi entrerà a far parte del nostro personale bottino.

Si ritorna a casa, però, con un compito da svolgere: cercare una musica da utilizzare, adattandola alle immagini. E’ una delle operazioni che mi coinvolgono a pieno;  il suono musicale deve appartenere alle immagini con il ritmo che acquistano nel mio pensiero; i movimenti delle persone e degli oggetti devono corrispondere nel miglior modo possibile alle note all’interno della loro composizione; devono viaggiare all’unisono come corpi in un amplesso erotico. Ne sono stato sempre convinto: ascoltare musica genera orgasmi mentali.

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“La bellezza espressa da un artista non può risvegliarci un’emozione cinetica o una sensazione puramente fisica. Essa risveglia o dovrebbe risvegliare, produce o dovrebbe produrre, una stasi estetica, una pietà o un terrore ideali, una stasi protratta e finalmente dissolta da quello ch’io chiamo il ritmo della bellezza…..Il ritmo….è il primo rapporto estetico formale tra le varie parti di un tutto estetico oppure di un tutto estetico colle sue parti o con una sola oppure di una qualunque delle parti col tutto estetico al quale questa appartiene”

(da “Dedalus” di James Joyce trad.ne di Cesare Pavese, Frassinelli editore pag. 251)

 

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CHIAREZZA E DABBENAGGINE

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CHIAREZZA E DABBENAGGINE

Si danno la mano; eppure gli uomini (femmine e maschi) ritengono di essere “razionali” – esseri pensanti – mentre sono andati perdendo questa caratteristica. Dove è finito l’”Homo sapiens” e quello “sapiens sapiens”? Dove il “razionalismo settecentesco” che tanto sangue è costato? Dove le lotte di Liberazione dall’oppressione nazi-fascista? I cittadini appaiono sempre più dei “pugili suonati” dopo aver ricevuto per quasi trenta anni “una (dis)educazione”al pensiero libero impartita attraverso canali di comunicazione che ne hanno attenuato fino ad ottunderla la coscienza critica. Ma di che cosa parliamo? Parliamo del Governo Renzi, quello stesso che fu di Berlusconi e pochi altri, alle cui linee conservatrici ed oscurantiste si ispira. Sarà strano? Ma la CHIAREZZA di cui parlo è quella del Governo e del suo leader e la DABBENAGGINE è l’accettazione supina – a volte contornata da una timida resipiscenza che non conduce tuttavia a scelte “utili” – delle scelte governative da parte della gente come l’unico “male” accettabile possibile “per il bene comune”. E potrebbe anche essere così, se non vi fossero invece segnali inequivocabili del “classismo” (a favore dei più forti) che caratterizza l’azione di questo Governo, una scelta che predilige l’impresa e la finanza a scapito dei lavoratori e delle associazioni che li difendono; una scelta che non rispetta il dissenso, arrivando ad emarginarlo ed umiliarlo anche quando parte dall’interno del proprio gruppo politico. Chi scrive ha fatto parte di un Gruppo Dirigente ed è inevitabile che la mia analisi possa essere interpretata come “corriva” e “rancorosa”. Questo rischio lo voglio correre ugualmente: mi sento “libero” da condizionamenti e non mi interessa apparire “ingrato” verso una forza politica cui debbo molto. Per me quella forza politica non esiste più; era una forza nella quale si respiravano valori ed ideali di Sinistra. Oggi chi vi è rimasto abbarbicato non so perché lo faccia: il sospetto è che non si voglia rinunciare ad ottenere vantaggi personali (lo dico senza timori di essere smentito; tanto lo si sa che chi fa PolItica troppe volte lo fa per i propri interessi anche se a parole dice il contrario) oppure si è convinti che si possa ritornare indietro, che si possano recuperare i valori di un tempo. Io non ci credo più e spingo alla creazione di un nuovo soggetto di Sinistra, di quella vera, ma soprattutto alla creazione di un soggetto che metta da parte gli atavici difetti della Politica, riconoscibili soprattutto nell’Ipocrisia di “parlar bene e razzolare male” nel chiedere Democrazia e non saperla praticare, nell’interpretare come affidabili coloro che mostrano servilismo ed allontanare coloro che applicano la Critica come Ragione fondamentale della propria esistenza al servizio vero di cause ideali condivise.
Tra qualche giorno si voterà per le REGIONALI. NON DISERTATE IL VOTO MA DATE UN SEGNALE AL GOVERNO RENZI E SCEGLIETE FORZE POLITICHE CHE SIANO REALMENTE ALL’OPPOSIZIONE – LA COSA IMPORTANTE E’ CHE NON VI SIANO RISULTATI MORTIFICANTI COME QUELLO DELLE EUROPEE CON UN ASTENSIONISMO CHE E’ LA MANNA ATTESA DA UN RENZI CHE NON HA AVUTO NEMMENO (E QUI E’ ANCHE LA SUA CHIAREZZA) IL PUDORE DI CRITICARE.

SVEGLIATEVI!!!

IO COMUNQUE NON VOTO PD!!!

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“PRIVATI DEL PATRIMONIO” incontro con TOMASO MONTANARI E COSTANZA GIALANELLA – BACOLI – VILLA CERILLO – 27 MAGGIO 2015 ORE 17.00

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“PRIVATI DEL PATRIMONIO” incontro con TOMASO MONTANARI E COSTANZA GIALANELLA – BACOLI – VILLA CERILLO – 27 MAGGIO 2015 ORE 17.00

“La religione del mercato sta imponendo al patrimonio culturale il dogma della privatizzazione. Ma se l’arte e il paesaggio italiani perderanno la loro funzione pubblica, tutti avremo meno libertà, uguaglianza, democrazia. L’alternativa è rendere lo Stato efficiente. Ma non basta: dobbiamo costruire uno Stato giusto.” Questa “sintesi” la si legge sulla copertina del libro “Privati del patrimonio” pubblicato alla fine del 2014 per Einaudi da Tomaso Montanari.
Il docente di Storia dell’Arte Moderna sarà mercoledì 27 maggio alle ore 17.00 ospite de “Il Maggio dei libri” a Villa Cerillo di Bacoli in provincia di Napoli – con lui sarà presente ed interverrà anche la Soprintendente ai Beni Archeologici dei Campi Flegrei e Pompei dott.ssa Costanza Gialanella. I temi che saranno affrontati saranno ovviamente quelli che Montanari ha trattato e continua a trattare nelle sue pubblicazioni ( libri e Blog ). Abbiamo già parlato di “Le pietre e il popolo” e di “Istruzioni per l’uso” entrambi pubblicati nel 2013 ed inizio 2014 per Minimum fax. Oggi accenneremo a “Privati del patrimonio” dove la parola “Privati” è volutamente ambigua e sottintende sia la connotazione della scelta prevalente che il Governo italiano in questo ultimo trentennio ha favorito (la concessione dei beni culturali e paesaggistici comuni alle imprese private) sia la condizione nella quale i cittadini vengono portati con la effettiva “priva(tizza)zione” di essi.
Come sempre l’analisi del prof. Tomaso Montanari è lucida e sintetica pur nella complessità degli esempi numerosissimi che egli porta a sostegno della sua denuncia.
Purtroppo la battaglia è dura ed è sempre più difficile da condurre in un ambiente che si è vieppiù appiattito ed omologato fino a perdere delle connotazioni che non necessariamente devono essere ideologiche ma che a mio parere devono comunque mantenersi legate a valori ed ideali civili di primaria importanza, quei valori ed ideali che sono riportati all’interno del dettato costituzionale. Fin quando per accedere al Potere sarà inevitabile stringere accordi con il Capitale (società private, Lobby, Aziende, etc…) non sarà possibile non pagare “pegno” e lo stato finirà definitivamente per abdicare ai suoi “doveri” costituzionali.
Illuminante è quanto scrive Montanari nel capitolo settimo, il cui titolo è “Un altro privato”. In esso si sottolinea come vi sia nel nostro Paese la “consapevolezza di quella superproprietà collettiva …sfociata nell’art.9 della Costituzione… che definisce “della nazione” tutto il patrimonio, non solo quello pubblico. Il patrimonio privato è un bene privato di interesse pubblico, o, se si preferisce, è privato solo l’oggetto, mentre è sempre pubblico il valore immateriale del suo essere appunto “bene culturale”: e si potrebbe dire che nel caso del patrimonio culturale la “funzione sociale” cui l’articolo 42 della Costituzione condiziona il riconoscimento della proprietà privata è rappresentata proprio dall’esercitare comunque una funzione pubblica.”

Sarà importante chiedere al prof. Montanari quali siano le reali prospettive, le vie d’uscita da questa situazione aberrante che egli denuncia. Penso al ruolo del volontariato “organizzato” e senza fini di lucro. Mio riferimento è la “Magna Charta Volontario per i Beni culturali” approntata dal CESVOT Toscana di cui tuttavia non conosco gli esiti. Occorre riappropriarsi del ruolo “pubblico” di questi beni, portando avanti delle battaglie “comuni”. E’ urgente farlo mentre, mi dispiace notarlo, i segnali di “abbandono” sono dilaganti. Tra l’altro ci ritroviamo in una fase estremamente ambigua dal punto di vista politico ed è necessario che il “cittadino” democratico e progressista faccia sentire la sua voce, svegliandosi da questo torpore “mortale”.

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ASCOLTATE IL GALLO “CHE VI SUONA LA SVEGLIA” NECESSITA’ DI UN NUOVO SOGGETTO POLITICO “DI SINISTRA”

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NECESSITA’ DI UN NUOVO SOGGETTO POLITICO “DI SINISTRA”

Il quadro politico italiano in pochi mesi si è completamente modificato. Alle donne ed agli uomini che posseggono ancora valori fondamentali come la libertà, l’uguaglianza, la fratellanza (antiche icone della Rivoluzione Francese), tocca impegnarsi in prima persona per far fronte a queste “novità”. Quali sono? Un giovanotto si è presentato davanti alle elettrici ed agli elettori vestendo panni di Sinistra e, manovrando le paure e le ubbie, le arrabbiature e le incertezze, si è annidiato all’interno di una forza politica di centrosinistra proponendo via via provvedimenti che hanno sempre più avuto il sostegno di larga parte della Destra, a partire da quella berlusconiana (d’altronde, in un primo tempo vi era anche un accordo, quello “del Nazareno”; in un secondo tempo dall’interno di “Forza Italia” per motivi elettoralistici molto terra terra ma significativi per la loro esistenza quel patto è stato messo in discussione ma nei fatti molto spesso in occasioni diverse – come la Legge elettorale ed il ddl sulla Scuola – quei provvedimenti vengono sostenuti). Moltissimi sono i segnali “evidenti” di questa metamorfosi del quadro politico; soltanto negli ultimi giorni sottolineo la sortita amena del Ministro Padoan che accusa la Corte Costituzionale di “attentato agli equilibri finanziari” dello Stato; senza tacere l’altra sortita sulla necessità di un Sindacato “UNICO” portata avanti in pubblico dallo stesso Renzi (cosa sarebbe accaduto se a fare questo fosse stato un rappresentante della Destra ai tempi di Berlusconi?).
Poiché casi come questi non sono mancati in questo anno e poco più di Governo Renzi, e non dovrebbero mancare ancora se l’opinione pubblica non fa sentire la sua voce l’unica soluzione che noi cittadine e cittadini abbiamo è quella di “non votare” per i rappresentanti del PD e di chi li sostiene o potrebbe sostenerli (fino a prova contraria che personalmente vorrei avere).

Per evitare di essere frainteso credo di poter ribadire ancora una volta che non sono molto convinto dalla Sinistra – E ME NE DOLGO – e che non la voterò, pur offrendo la mia disponibilità, subito dopo le elezioni quando l’affidabilità sarà consolidata dall’evidenza, a lavorare per un vero e proprio nuovo soggetto di SINISTRA, della quale – A CONTI FATTI – il Paese ha bisogno, perché manca del tutto!

IL GALLO VI SUONA LA SVEGLIA!!!
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IL GALLO VI SUONA LA SVEGLIA!!!

TOMASO MONTANARI E COSTANZA GIALANELLA – VILLA CERILLO DI BACOLI – mercoledi’ 27 maggio ore 17.00

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TOMASO MONTANARI E COSTANZA GIALANELLA – VILLA CERILLO DI BACOLI – mercoledi’ 27 maggio ore 17.00

Tomaso Montanari ed il suo libro “ISTRUZIONI PER L’USO DEL FUTURO . Il patrimonio culturale e la democrazia che verrà” edito da Minimum fax e pubblicato nel marzo del 2014 riporta sulla copertina una riflessione che a leggerla oggi può apparire nefastamente profetica: “Solo la Repubblica può permettere al patrimonio di svolgere la sua vera funzione, quella stabilita dalla Costituzione. Che non è assicurare il riletto privato di pochi, ma alimentare la virtù civile, essere palestra di vita pubblica, strumento per costruire uguaglianza e democrazia sostanziali. Una via per rimanere umani, un mezzo per rovesciare la dittatura del mercato.”
Il libro si snoda attraverso un “vocabolario differente, un alfabeto rivoluzionario: un altro modo per guardare alla funzione della cultura. Un modo che riprenda le parole e lo spirito della Costituente: e soprattutto che ne riprenda lo sguardo felicemente presbite, e cioè libero dall’angoscia del presente e capace di guardare lontano…” E la parte introduttiva da cui ho ripreso queste frasi si conclude: “..le nostre città, i nostri musei, il nostro paesaggio non contengono solo cose belle: contengono valori e prospettive che possono liberarci, innalzarci, renderci di nuovo umani, restituirci un’idea dell’uomo e un’idea di comunità che ci permettano di costruire un futuro diverso.”
Perché ho scritto “nefastamente profetica” parlando della riflessione iniziale? In effetti avendo letto il libro per intero mi riferivo ad altre parti di esso: in particolare alle conclusioni del capitolo “O” (non “zero”) “ORGANIZZAZIONE” nel quale si accenna alla Commissione per la riorganizzazione del Ministero per i Beni culturali voluta dal Ministro Massimo Bray della quale Montanari ha fatto parte, sulla quale il giudizio espresso è positivo. Quella “Sezione” si conclude tuttavia con un tragico dilemma “Mentre scrivo queste righe (sono gli ultimi giorni del 2013) – scrive Montanari – non è chiaro se Bray, o addirittura l’intero governo Letta, sopravviveranno all’avvento di Matteo Renzi, ben deciso a occuparsi in prima persona di cultura….”. Per coloro che soffrono di “amnesie” ed in questo Paese sono la maggioranza ricordo che Enrico Letta fu invitato dall’attuale Primo Ministro a “stare sereno” con una forma di “fratricidio” senza sangue che tuttavia sta producendo un appannamento della Democrazia a favore di una dittatura del mercato e dei poteri finanziari.

Tra l’altro le “imprese” dell’ex Sindaco di Firenze sono drammaticamente elencate nel precedente libro di Montanari “Le pietre e il popolo”. Ma, lo si sa, Montanari è un “talebano”: “Così, in Italia, è chiamato non chi distrugge l’arte del passato…ma chi tenta di salvarla. La posizione “ideologica” sarebbe quella di chi vuole applicare la Costituzione, non quella di chi la calpesta in nome dell’ideologia neoliberista. La stessa retorica vuole che la difesa del patrimonio culturale sia sintomo di passatismo, misoneismo, mancanza di coraggio: e che il suo sfruttamento economico sappia invece di nuovo, di moderno.” (pag.116 Z come ZENIT in “Istruzioni per l’uso”)

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LUNEDI’ 25 MAGGIO ORE 17.00 – VILLA CERILLO – BIBLIOTECA COMUNALE BACOLI nell’ambito de “IL MAGGIO DEI LIBRI” – MATILDE IACCARINO presenta il suo nuovo libro “LA TEORIA DELLA BUONA FORMA – Racconti minimi dal microcosmo umano” con l’autrice interverranno Angela Schiavone e Giuseppe Maddaluno

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LUNEDI’ 25 MAGGIO ORE 17.00 – VILLA CERILLO – BIBLIOTECA COMUNALE BACOLI nell’ambito de “IL MAGGIO DEI LIBRI” – MATILDE IACCARINO presenta il suo nuovo libro “LA TEORIA DELLA BUONA FORMA – Racconti minimi dal microcosmo umano” con l’autrice interverranno Angela Schiavone e Giuseppe Maddaluno

Matilde Iaccarino presenta in questi giorni il suo nuovo libro “La teoria della buona forma – Racconti minimi dal microcosmo umano” edito da Valtrend. Lo ha fatto questa sera (venerdì 22 maggio) nella sede della Biblioteca comunale di Pozzuoli – Palazzo Toledo in via Ragnisco e lo farà lunedì 25 ore 17.00 a Villa Cerillo, sede della Biblioteca comunale di Bacoli, città nella quale risiede ed insegna. Come era accaduto nel suo “Quattordici” da me recensito in più occasioni anche in questo la scrittrice puteolana lancia uno sguardo sull’umanità dolente dipinta a volte nel paradosso della rassegnazione felice della sua condizione di vita attraverso altri “quattrodici” (il numero stranamente ritorna) racconti-bozzetti che formano un ritratto “antropologico” eccezionale, nel quale ella utilizza diversi punti di vista con una prosa lieve e sintetica nella rapidità con cui la narrazione si snoda senza tuttavia mai mancare di essere completa. Le protagoniste ed i protagonisti dei racconti che la Iaccarino ci propone sono descritti in momenti particolarmente importanti e decisivi della loro esistenza; il lettore ne segue gli eventi ed è condotto con mano leggera, in punta di piedi, a parteciparvi. Entriamo così nelle loro case, nei loro condomini a volte sordidi ed affollati, fra le stradine periferiche, lungo le spiagge della costa flegrea; ed in ognuno di questi racconto si annuncia, si prevede o si compie un “destino” al quale ciascuno senza ribellarsi si affida, con la pazienza tipica della filosofia partenopea. L’autrice utilizza varie tecniche e registri linguistici variegati a seconda dei personaggi di cui tratta. Bellissimo e struggente è il monologo di “Periferie” mescolato ad una vera e propria struttura poetica; così come poi vengono trattati argomenti moralmente sgradevoli come la “pedofilia” in “Pensieri di carta” o la prostituzione minorile in “Tre giorni a Natale” oppure la pratica di un lavoro illegale come in “All’ora di cena”. Il libro curato dalla casa editrice Valtrend (Mara Iovene e Mario Marotta) nella sua forma editoriale è arricchito anche dalle efficaci illustrazioni di Domenico di Francia in arte Keneru. I racconti sono suddivisi in due sezioni. Nella prima, “Estranei, amici, bambini e vicini”, ne troviamo sei; nella seconda, “Donne, madri, figli e amanti”, ve ne sono altri otto. Al libro sono state aggiunte due prefazioni, una di Angela Schiavone e l’altra di Angelo Petrella, un’introduzione della stessa Iaccarino. In chiusura troviamo poi una postfazione non firmata. Nel leggere le diverse storie ho trovato, molto più che in “Quattordici”, un filo rosso che le univa e che le riconduceva a quel microcosmo di cui si parla nel titolo; in definitiva appare possibile la costruzione di una vera e propria sceneggiatura cinematografica compatta ed articolata allo stesso tempo all’interno di quello scatolone che è la Vita di noi tutti, quella che si nasconde ai più ma che non può sfuggire ad osservatori acuti e profondi come la Matilde Iaccarino.
A tutte le persone interessate rivolgo l’invito a partecipare all’incontro che lunedì 25 alle ore 17.00 si svolgerà a Bacoli nella splendida cornice della Biblioteca comunale – Villa Cerillo – all’interno del “Maggio dei libri”. Insieme all’autrice, ne parleranno Angela Schiavone de “Il diario del viaggiatore” ed il sottoscritto, Giuseppe Maddaluno di “Dicearchia 2008”. Un particolare ringraziamento da parte degli organizzatori va all’Assessore alla Cultura uscente, la prof.ssa Flavia Guardascione.

Ricordo allo stesso tempo che sempre nell’ambito del “Maggio dei libri” mercoledì alle ore 17.00 nella stessa Villa Cerillo incontreremo il prof. Tomaso Montanari e la dott.ssa Costanza Gialanella.

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TOMASO MONTANARI E COSTANZA GIALANELLA – MAGGIO DEI LIBRI – MERCOLEDI’ 27 MAGGIO 2015 ORE 17.00 – VILLA CERILLO – BACOLI

TOMASO MONTANARI E COSTANZA GIALANELLA – MAGGIO DEI LIBRI – MERCOLEDI’ 27 MAGGIO 2015 ORE 17.00 – VILLA CERILLO – BACOLI

Patrimonio Culturale e Democrazia: quale futuro?

In chiusura del suo libro “Le pietre e il popolo – Restituire ai cittadini l’arte e la storia delle città italiane” Edizioni Minimum Fax marzo 2013 Tomaso Montanari scriveva: “Se torneranno ad essere governate dai cittadini per i cittadini, le nostre cosiddette “città d’arte” possono ancora resuscitare la loro funzione plurisecolare: possono di nuovo dare forma e alimento a una vita civile la cui missione principale dev’essere, oggi, quella di fornire un modello culturale alternativo al mercato, di favorire l’integrazione tra italiani e immigrati, di permettere la frequentazione reciproca di classi diverse ormai chiuse in luoghi e vite nettamente separati.
Le nostre città, e la loro arte, non servono a trasformarci in turisti, ma a farci cittadini sovrani, e a farci tutti uguali.
E’ ancora possibile: dipende da noi.”

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Come potete ben vedere, era il marzo 2013 e Renzi era ancora sindaco di Firenze. Quel che è accaduto dopo non è di certo migliore di quanto il futuro Presidente del Consiglio abbia compiuto nel capoluogo toscano e, nel libro “Le pietre e il popolo” le sue “imprese” vengono seguite dettagliatamente. Cosa possiamo augurarci per il futuro? Forse, purtroppo, il futuro grigio-nero è già qui insieme a noi. Cosa possiamo fare? E’ ancora possibile? Dipende da noi? Ma quando ci si risveglia?

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TOMASO MONTANARI E COSTANZA GIALANELLA – MAGGIO DEI LIBRI – MERCOLEDI’ 27 MAGGIO 2015 ORE 17.00 – VILLA CERILLO – BACOLI

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TOMASO MONTANARI E COSTANZA GIALANELLA – MAGGIO DEI LIBRI – MERCOLEDI’ 27 MAGGIO 2015 ORE 17.00 – VILLA CERILLO – BACOLI

Patrimonio Culturale e Democrazia: quale futuro?

In chiusura del suo libro “Le pietre e il popolo – Restituire ai cittadini l’arte e la storia delle città italiane” Edizioni Minimum Fax marzo 2013 Tomaso Montanari scriveva: “Se torneranno ad essere governate dai cittadini per i cittadini, le nostre cosiddette “città d’arte” possono ancora resuscitare la loro funzione plurisecolare: possono di nuovo dare forma e alimento a una vita civile la cui missione principale dev’essere, oggi, quella di fornire un modello culturale alternativo al mercato, di favorire l’integrazione tra italiani e immigrati, di permettere la frequentazione reciproca di classi diverse ormai chiuse in luoghi e vite nettamente separati.
Le nostre città, e la loro arte, non servono a trasformarci in turisti, ma a farci cittadini sovrani, e a farci tutti uguali.
E’ ancora possibile: dipende da noi.”

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Come potete ben vedere, era il marzo 2013 e Renzi era ancora sindaco di Firenze. Quel che è accaduto dopo non è di certo migliore di quanto il futuro Presidente del Consiglio abbia compiuto nel capoluogo toscano e, nel libro “Le pietre e il popolo” le sue “imprese” vengono seguite dettagliatamente. Cosa possiamo augurarci per il futuro? Forse, purtroppo, il futuro grigio-nero è già qui insieme a noi. Cosa possiamo fare? E’ ancora possibile? Dipende da noi? Ma quando ci si risveglia?

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IAIA DE MARCO ed il suo “SARAMAGICO” al “Maggio dei libri” – LUNEDI’ 25 MAGGIO 2015 – ore 17.00 – VILLA CERILLO – BACOLI (NA)

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IAIA DE MARCO ed il suo “SARAMAGICO” al “Maggio dei libri” – LUNEDI’ 25 MAGGIO 2015 – ore 17.00 – VILLA CERILLO – BACOLI (NA)


Lunedì 25 alle ore 17.00 “Il Maggio dei libri” organizzato dall’Amministrazione comunale di Bacoli (NA) presso la Villa Cerillo sede della Biblioteca Comunale ospiterà due rappresentanti importanti della Cultura, non solo locale, che presenteranno i loro lavori. Iaia (Rosaria) de Marco con il suo “SARAMAGICO Elementi e funzioni del fantastico nel romanzo filosofico di José Saramago” Edizioni ETS affronterà il mondo incantato dell’opera del grande autore portoghese Premio Nobel per la letteratura nel 1998. Dopo una Premessa colta e personale dell’autrice nella quale si apprezzano i riferimenti fondamentali dell’analisi che poi svolgerà nel corso dei vari capitoli in cui è suddiviso il libro, questo si snoda nei diversi approfondimenti sul genere fantastico andando a coglierne gli archetipi nel mito e nell’epica cavalleresca, nella fiaba e nella stessa letteratura realistica che è in ogni caso “finzione”. Tantissimi i punti di riferimento come Calvino e Dickens, Leopardi e Svevo per menzionarne solo alcuni. Nel secondo capitolo la de Marco si inoltra sul “modo” con cui la narrazione fantastica va sviluppandosi a partire dall’analisi che ne svolge Tzvetan Todorov nel 1970. Nel capitolo successivo ci si addentra in modo più diretto nelle opere dell’autore lusitano e negli elementi fantastici presenti in esse. Il quarto capitolo parte da un riferimento a Franco Moretti precursore della geo-storia e docente di Letteratura comparata presso la Stanford University autore tra le tante opere de “L’Atlante del romanzo europeo 1800-1900”. Subito dopo una breve inusuale “conclusione” dal titolo che prelude ad altre analisi da venire: “Ripresa di un indizio promettente” ed il riferimento è alle parole di José Saramago affidate a Armando Baptista-Bastos in una conversazione riportata dentro “Un ritratto appassionato”. Dice Saramago “Certe volte sono portato a chiedermi se sono davvero un romanziere o se i miei libri siano in realtà dei trattati in cui ho inserito personaggi”. Lunedì di certo sapremo molto di più su Saramago e su questa straordinaria studiosa dei “Percorsi fantastici verso la verità dell’umano” che ha voluto tracciare. L’iniziativa è supportata da “Il Diario del viaggiatore” (Angela Schiavone) e da Dicearchia2008 (Giuseppe Maddaluno) che cureranno l’incontro. Insieme a Iaia de Marco sarà presente e protagonista anche Matilde Iaccarino con il suo nuovo libro di racconti di cui scriverò domani.

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