LO STATO DELLE COSE – coerenza e rispetto

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LO STATO DELLE COSE coerenza e rispetto

Anche se soltanto degli amici (due “Lucio” e un “Luigi” L.L.L.) hanno risposto alle mie riflessioni fondamentalmente in modo critico rilevando aspetti che non posso condividere se devo contemporaneamente avere “rispetto” per la mia storia e per la mia persona non posso non controbattere. Tra l’altro non avverto alcuna forma di protagonismo solipsistico ed egoistico nelle mie valutazioni in quanto non sono disponibile a rinnegare o rinegoziare i miei valori e non sento di tradirli affermando che non voterò né per il PD né per la Sinistra (e me ne dolgo più per la Sinistra che per il PD) ma sceglierò ciò che condivido essere ambiguo ma non collidente con ciò che ancora solo virtualmente viene chiamato “Centrosinistra”. Agli amici cui mi rivolgo (a quelli che si sono palesati su Facebook ed a quelli che in modo diretto o indiretto lo hanno fatto in questi giorni in modo personale, sapendo che rispettano – ma non condividono – la mia scelta, confermo – presupponendo in modo forse erroneo che gliene importi – che non ho motivo di sentirmi in colpa mentre ritengo che – di motivi – ne abbiano in modo abnorme coloro che hanno prodotto questo stato di inerzia e conformismo che non viene riconosciuto perché coperto da un “movimentismo” apparente che viene contrabbandato come “decisionismo” in contrapposizione, questo lo posso riconoscere, ad un immobilismo esasperato delle precedenti leadership. A me risulta incredibile che persone avvedute e colte non riconoscano in tutto questo un vero e proprio pericolo per la Democrazia; quando parlo di “conformismo” mi riferisco in modo particolare a quell’atteggiamento che accetta che vi siano dei limiti alla pratica democratica allo scopo di ottenere dei vantaggi che vengono soltanto “annunciati” e che non saranno realizzati senza effettivi e rivoluzionari cambiamenti nel quadro politico generale. Per essere chiari, e l’ho più volte scritto nell’ultimo anno, ben prima dell’era “renziana” avevamo nel mio Circolo posto questioni fondamentali nei vari documenti che abbiamo prodotto e nell’azione politica che abbiamo di conseguenza svolto. Tali comportamenti, che continuiamo ad avere anche ormai fuori dal Partito Democratico, ci presentavano all’opinione pubblica come degli antesignani del “rinnovamento” e della “rottamazione”, slogan (ma solo slogan) cari al leader attuale; ed è stato sorprendente per molti che noi, in maggioranza assoluta, non abbiamo accolto il nuovo “Messia” politico del centrosinistra, mentre siamo stati molto attenti alle idee proposte da Fabrizio Barca, il cui “Viaggio in Italia” cominciò proprio – dopo le primissime sortite “romane” – nel nostro Circolo il 5 maggio 2013. Nel suo Documento “Un partito nuovo per un buon governo” noi abbiamo trovato nelle ultime settimane di aprile 2013 moltissimi aspetti condivisibili già da noi affermati e praticati. Ed è proprio quel Documento pur ormai datato http://www.fabriziobarca.it/viaggioinitalia/un-partito-nuovo-per-un-buon-governo-fabrizio-barca/ che ci spinse tra la fine di aprile ed il 1 maggio di quell’anno ad invitarlo, suscitando attenzione diffusa e grande irritazione nell’apparato politico del Partito Democratico. Quello che è accaduto dopo è in netta controtendenza rispetto alle “premesse” e molti di noi non si riconoscono più né nel Partito “renziano” né nell’afasia confusa e per noi incomprensibile anche per la chiusura del dialogo che Fabrizio ha evidenziato, facendoci presupporre a volte che abbia obiettivi non chiari a noi poveri gregari di provincia. Noi non siamo disponibili né a tattiche né a strategie note soltanto ai “generali” ed è per questo che ce ne siamo progressivamente disinteressati avvertendo peraltro uno scarsissimo rispetto verso i “travagli” politici che non sono soltanto personali ma coinvolgono gruppi di persone con le loro capacità di rapportarsi ai territori su cui agiscono, e non solo. A quelli che ci seguono affidandosi ai vari tag dimostriamo la nostra profonda vitalità che non ci ha condizionato, tanto che le nostre attività sul territorio e la stima che ci viene accreditata anche fuori di questo non hanno subito limitazioni; anzi!

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Tramediquartiere a Prato – “La vita ci vuole come voi”

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Tramediquartiere a Prato – “La vita ci vuole come voi”

Un video delizioso, lieve, dolcissimo, utilissimo a riconciliarci con la realtà. La realtà come sempre è variegata ed è diversa dagli stereotipi che ci convengono molto spesso per semplificare al massimo lo sforzo del nostro cervello. “Gestire la diversità” è una parte molto importante del Progetto che IRIS Toscana sta portando avanti nei quartieri OVEST della città di Prato – San Paolo e Macrolotto Zero – Ieri sera proprio al Circolo ARCI San Paolo di Prato in via Cilea il Presidente di IRIS – Massimo Bressan – coadiuvato dall’antropologa americana Betsy Krause e da Guang Yang Lucio del PIN Polo Universitario di Prato – insieme a Elia Morandi e Marco Toffanin registi del bellissimo film “La vita ci vuole come voi – Storie di immigrazione cinese a Nordest” lo hanno proiettato e presentato davanti ad un pubblico folto che ha affollato i locali del Circolo. In sala erano presenti anche Sara Iacopini e Massimo Tofanelli curatori del Progetto. Non mancavano le “autorità” che tuttavia avrebbero il compito di costruire, incoraggiando quelle esistenti, azioni sui territori che abbiano lo scopo di creare l’humus necessario ad attenuare e superare le “barriere” stereotipiche che condizionano inevitabilmente i rapporti tra le diverse culture in un’epoca che diciamo “globalizzata”.

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