IAIA DE MARCO ed il suo “SARAMAGICO” al “Maggio dei libri” – LUNEDI’ 25 MAGGIO 2015 – ore 17.00 – VILLA CERILLO – BACOLI (NA)

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IAIA DE MARCO ed il suo “SARAMAGICO” al “Maggio dei libri” – LUNEDI’ 25 MAGGIO 2015 – ore 17.00 – VILLA CERILLO – BACOLI (NA)


Lunedì 25 alle ore 17.00 “Il Maggio dei libri” organizzato dall’Amministrazione comunale di Bacoli (NA) presso la Villa Cerillo sede della Biblioteca Comunale ospiterà due rappresentanti importanti della Cultura, non solo locale, che presenteranno i loro lavori. Iaia (Rosaria) de Marco con il suo “SARAMAGICO Elementi e funzioni del fantastico nel romanzo filosofico di José Saramago” Edizioni ETS affronterà il mondo incantato dell’opera del grande autore portoghese Premio Nobel per la letteratura nel 1998. Dopo una Premessa colta e personale dell’autrice nella quale si apprezzano i riferimenti fondamentali dell’analisi che poi svolgerà nel corso dei vari capitoli in cui è suddiviso il libro, questo si snoda nei diversi approfondimenti sul genere fantastico andando a coglierne gli archetipi nel mito e nell’epica cavalleresca, nella fiaba e nella stessa letteratura realistica che è in ogni caso “finzione”. Tantissimi i punti di riferimento come Calvino e Dickens, Leopardi e Svevo per menzionarne solo alcuni. Nel secondo capitolo la de Marco si inoltra sul “modo” con cui la narrazione fantastica va sviluppandosi a partire dall’analisi che ne svolge Tzvetan Todorov nel 1970. Nel capitolo successivo ci si addentra in modo più diretto nelle opere dell’autore lusitano e negli elementi fantastici presenti in esse. Il quarto capitolo parte da un riferimento a Franco Moretti precursore della geo-storia e docente di Letteratura comparata presso la Stanford University autore tra le tante opere de “L’Atlante del romanzo europeo 1800-1900”. Subito dopo una breve inusuale “conclusione” dal titolo che prelude ad altre analisi da venire: “Ripresa di un indizio promettente” ed il riferimento è alle parole di José Saramago affidate a Armando Baptista-Bastos in una conversazione riportata dentro “Un ritratto appassionato”. Dice Saramago “Certe volte sono portato a chiedermi se sono davvero un romanziere o se i miei libri siano in realtà dei trattati in cui ho inserito personaggi”. Lunedì di certo sapremo molto di più su Saramago e su questa straordinaria studiosa dei “Percorsi fantastici verso la verità dell’umano” che ha voluto tracciare. L’iniziativa è supportata da “Il Diario del viaggiatore” (Angela Schiavone) e da Dicearchia2008 (Giuseppe Maddaluno) che cureranno l’incontro. Insieme a Iaia de Marco sarà presente e protagonista anche Matilde Iaccarino con il suo nuovo libro di racconti di cui scriverò domani.

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STORYTELLING (digital) e METANARRAZIONE – proseguendo il lavoro in TRAMEDIQUARTIERE

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STORYTELLING (digital) e METANARRAZIONE – proseguendo il lavoro in TRAMEDIQUARTIERE
Scrivevamo l’altro giorno: “Stamattina piove. Le prime gocce tamburellando sulle tettoie mi hanno svegliato: che ore sono? Dieci alle sette; tra qualche minuto anche il telefono sussulterà, vibrerà e poi suonerà. Decido di staccare la “sveglia”, non ne ho più bisogno e non voglio disturbare gli altri che continuano tranquillamente a dormire; mi alzo e vado in cucina a prepararmi il solito caffè. C’è meno luce del solito. Eppure siamo già al 15 di maggio. Con la tazzina di caffè fumante vado davanti all’ampia vetrage del salone attraverso la quale osservo la vasta pianura che va verso il mare, al di là delle colline pistoiesi che nascondono la piana di Montecatini e tutto il resto verso occidente. Le nuvole sono basse e continua a piovere. Ieri mattina a quest’ora la luce era così intensa e sono riuscito a fare una serie di buone riprese ed ottime foto.
Meno male, mi dico e continuo a dirlo mentre accedo al balcone esterno che guarda verso il Montalbano e si affaccia sul giardino e sulla vecchia Pieve. Sul balcone i fiori di cactus che ieri mattina erano aperti e turgidi si sono afflosciati, altri ne stanno nascendo e quando saranno pronti, come sempre faccio, li fotograferò. I colori della natura tendono in prevalenza al grigio, grigio-verdi, e la pioggia copre con il suo cadere a tratti i suoni ed i rumori della vita della gente che va a lavorare: è ancora presto per il “traffico” scolastico che tra poco si materializzerà. E continuo a pensare tra me e me: “Meno male che ieri mattina sono riuscito a fare le foto e le riprese di cui oggi avrò bisogno. Stamattina sarebbero state così cupe!”.
Da martedì insieme a pochi altri seguo un corso intensivo di soli quattro giorni: lavoriamo su “temi e storia” di questo territorio. Siamo a Prato. Quartiere San Paolo, periferia Ovest della città post-industriale. E’ piacevole ed interessante, forse anche utile. Siamo soltanto in sei suddivisi equamente quanto a genere ed età anagrafica. Il primo appuntamento è in una delle scuole della città appena alla periferia del nostro territorio. Mi sono presentato come uno scolaretto per l’appello del primo giorno. Molte le facce a me già note: in definitiva ad occuparci di Cultura ci si conosce. Sento subito che ci divertiremo, insieme. Handicap assoluto è la mia profonda impreparazione linguistica con l’inglese. La docente anche se in possesso di un curriculum internazionale di primissimo livello dal suo canto non capisce un’acca della nostra lingua: e questo mi consola ma non giustifica entrambi. C’è grande attenzione in tutti ma il più indisciplinato è colui che dovrebbe , per età soprattutto e per la professione che ha svolto, essere da esempio, cioè io. Mi distraggo, chiacchiero, insomma disturbo come un giovane allievo disabituato alla disciplina. L’americana mi guarda con severità e con quel solo sguardo impone il silenzio. Ciascuno viene chiamato poi a confessare in una sorta di autoanalisi, della quale non parlerò, le origini del proprio nome e della propria storia familiare. Io scherzo sul significato del mio cognome che richiama atmosfere donchisciottesche e sulle attività “carpentieristiche e marinare” di mio nonno paterno.

PROPOSTE

MILITI E GENERALI – A coloro che “oggi” ci considerano compagni….

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MILITI E GENERALI
A coloro che “oggi” ci considerano compagni….

A coloro che “oggi” ci considerano compagni…. suggeriamo di farlo “sempre” – se la considerazione non è strumentale e se ne sono convinti.
In ogni caso, soprattutto in questa fase, si astengano dall’interpellarci quando – per l’appunto – c’è la “chiamata alle armi”. Noi non ci sentiamo “militi”; tutt’al più con molta “umiltà” perlomeno generali e la contraddizione è”ironica” (lo scriviamo e lo ribadiamo per coloro che ne sono privi) . Solo per essere puntuali vi ricordiamo che alcuni di noi si affacciarono e proposero e non soltanto non furono ascoltati (forse anche di più!). ovviamente la responsabilità non è mai individuale ma il “collettivo” non può giustificare ubbie e comportamenti dei singoli che abbiamo giudicato “irriguardosi” ed, in fin dei conti, anche per la Sinistra “autolesivi”.
Infine, per non tirarla troppo per le lunghe, vi suggeriamo di non sottovalutare le critiche, eliminando ipocrisie ed infingimenti. Troppo spesso la Politica vuole insegnare ciò che “ipocritamente” poi non pratica: l’apertura, la condivisione, la Democrazia. Noi vorremmo un soggetto che si carichi di responsabilità e, ricco e forte dei valori tradizionali della nostra Storia e Cultura, li rideclini attualizzandoli e praticandoli in ogni momento, in ogni situazione; un soggetto che sappia cogliere le opportunità che i singoli – a volte consociati in gruppi – mettono a disposizione. La Storia recente tende a modificare i tradizionali rapporti tra classi sociali e gruppi politici ed il Potere è importante ma non può essere totalizzante il suo perseguimento nè possiamo consentire d’altra parte che venga sottovalutato il grido d’aiuto che ci viene rivolto da parte dei più deboli. Un soggetto nuovo non può però nascere sulle marce radici dei vecchi; ci si ritroverebbe di nuovo di fronte a distinguo, a smottamenti, a frane, a suddivisioni algebriche inutili e dannose.
Noi siamo disponibili a ragionare con pari dignità. In ogni caso non siamo stati e non staremo sull’albero a cantare. La Cultura e la Conoscenza, davvero, ci possono salvare.

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