Il tema dell’esilio in Carmen Bugan (da “Sulla soglia della dimenticanza – Poesia e Prosa”) – aspettando “Le isole si accendono”

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chiara

 

 

Il tema dell’esilio in Carmen Bugan (da “Sulla soglia della dimenticanza – Poesia e Prosa”) – aspettando “Le isole si accendono”

Mia madre e mio padre erano dissidenti politici in Ro­mania. Scrivevano proclami anticomunisti su una mac­china da scrivere posseduta illegalmente. Mio padre, che era già stato imprigionato per attività politiche negli anni Sessanta, trascorrendo sette anni in carcere in quel tempo, sostenne una pubblica protesta contro il regime di Ceausescu nel centro di Bucarest il 10 marzo 1983. Fu processato a porte chiuse e condannato a dieci anni, dopodiché fu spedito ad Aiud, il più duro degli istituti in cui erano rinchiusi i dissidenti. Patì indicibili tortu­re e periodi di isolamento fino all’amnistia generale del 1988, quando fu rilasciato. Dal 1983 al 1988 mia ma­dre, mia sorella, mio fratello ed io vivemmo sotto la quo­tidiana sorveglianza della Securitate (la polizia segreta di Ceausescu): dovevamo sempre informarli se lasciavamo la città, avevano le chiavi di casa nostra, andavano e ve­nivano a proprio piacimento, giorno e notte. Dopo il ritorno di mio padre, vivemmo per un anno agli arresti domiciliari, dopodiché fummo esiliati, e ricevemmo asi­lo politico negli Stati Uniti.