FULMINI RONDINI E COLIBRI’ – DOMENICA 5 LUGLIO NEI GIARDINI DEL FABBRICHINO DI PRATO

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Lo spettacolo, grazie all’impegno dei giovani di Altroteatro diretti da Antonello Nave ed alla fiducia di Massimo Bressan – Presidente del Teatro Metastasio – Simone Mangani – Assessore alla Cultura della città – Davide Venturini – Direttore del “Fabbrichino” – sarà portato in “anteprima” proprio al Fabbrichino domenica 5 luglio ore 21.00 (ingresso libero) inserito in “POECITY”
a fine settembre aprirà il Festival della Letteratura nei Campi Flegrei tra Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida

Tra fulmini e colibrì.
Un viaggio nella poesia contemporanea

Il progetto Tra fulmini e colibrì nasce dalla collaborazione tra le Edizioni Kolibris e l’associazione culturale Altroteatro: coniugando parola e musica, gesto e recitazione, ci si propone di stimolare l’interesse e la curiosità degli spettatori, per avvicinarli con naturalezza e spontaneità alla poesia contemporanea, spesso considerata un genere letterario di “nicchia” soltanto perché poco conosciuto e spesso proposto con modalità accademiche, che poco si confanno alla natura stessa della parola poetica. Fulmini, Rondini e Colibrì vuole invece conquistare con la stessa energia e lo stesso coinvolgimento che ogni grande poeta impiega nella stesura della sua opera.
Fra i numerosi autori finora pubblicati da Kolibris, sono stati scelti quelli che utilizzano modalità espressive più dirette e comunicative nell’affrontare temi universali e condivisi, tracciando un percorso geografico e culturale che si dipana tra Italia, Austria e Portogallo, Francia e Irlanda e Romania, per arrivare fino in Argentina e in Nuova Zelanda. Ai poeti più noti e apprezzati, le cui voci sono già fortemente consolidate, sono stati affiancati alcuni tra i più giovani, già apprezzati e riconosciuti per il loro valore e la loro autenticità espressiva.
Ana Luísa Amaral e Nuno Júdice sono due tra i migliori poeti portoghesi contemporanei, Golgona Angel e Jorge Reis-Sá sono due tra i talenti più promettenti delle successive generazioni.
Pubblicato da Gallimard, Guy Goffette è una delle voci più importanti della poesia francese e contemporanea.
Le voci di Carmen Bugan (Romania) e Rose Ausländer (Austria) ci permetteranno di sfiorare alcune tematiche sociali che ci stanno a cuore, mostrando come la poesia possa costituire una preziosa fonte di condivisione di esperienze che affondano le proprie radici nella nostra storia collettiva. Figlia di Jon Bugan, arrestato e incarcerato per dieci anni per aver manifestato contro il regime di Ceaușescu, Carmen Bugan, che oggi vive a Parigi, fu costretta all’esilio negli Stati Uniti, dove ha adottato l’inglese come lingua della sua espressione artistica e ha iniziato a narrare, in versi e in prosa, l’esperienza di un’infanzia vissuta sotto l’occhio della Polizia Segreta. Nata nella comunità ebraica di lingua tedesca di Czernowitz, Bukowina, Rose Ausländer ha invece vissuto entrambe le guerre ed si è sottratta alle persecuzioni naziste vivendo in clandestinità, per poi intraprendere un’esistenza esule e riversare in poesia la profondità e la ricchezza della propria esperienza. Sia Carmen Bugan che Rose Ausländer affrontano inoltre con naturalezza il complesso tema della definizione di una identità individuale.
Bill Manhire e Harry Ricketts sono due tra le voci maggiormente riconosciute nel panorama della poesia neozelandese contemporanea. Più classico e letterario il primo, ironico e dissacrante il secondo, entrambi vedono nella lingua poetica una possibilità di comunicazione e di dialogo intorno a tematiche condivise e problematiche collettive.
Tamara Kamenszain è una delle poetesse argentine più note e amate sia dal pubblico che dalla critica: in L’eco di mia madre affronta con naturalezza il tema del distacco, con una lingua limpida e un pathos che dilata la percezione del dolore individuale, rendendolo universale e condiviso.

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Chiara De Luca è poetessa, narratrice, traduttrice da inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese, oltre che fondatrice delle Edizioni Kolibris.