SINISTRA, se ci sei batti un colpo! Ma sii SINISTRA!

 

 

Fassinalandini

 

Ad un amico che ha notato il mio silenzio….
“Perché, caro amico, sono stato in silenzio durante le due serate organizzate da “Paese Sera” al Circolo ARCI San Paolo, per le quali avevo dato la mia disponibilità con entusiasmo?”
Intorno a me percepivo molti altri “silenzi” ed anche le parole erano un esercizio antico di inutili e vuote retoriche. Sono stato in silenzio per non appesantire quell’aria greve che ci sovrastava. Qualcuno ci dirà “sconfitti”, ma non è così: saremmo stati “sconfitti” se a prevalere fosse stata la vera Destra. Noi siamo stati “traditi” da una parte di quelli che si dicevano nostri amici e compagni, viscidi come serpenti, che hanno seguito il più abile demagogo dai tempi del Fascio che con artifici moderni ha condizionato l’opinione pubblica inserendosi furbescamente all’interno di meccanismi democratici già malati di mutazione antropologica.
Di fronte a questa realtà personalmente mi sento inadeguato, a parte la volontà di continuare a svolgere sul piano culturale il mio ruolo di intellettuale libero. Non c’è forza, non c’è energia di reale condivisione; ognuno pensa troppo a se stesso, al proprio piccolo mondo, rincorrendo obiettivi che di per sé rimangono minimalisti. Non è possibile contrastare il leaderismo e la demagogia utilizzando altrettanti molteplici e variegati leader; la Sinistra che va rifondata deve ripartire dalle basi: ci vogliono donne ed uomini nuovi che diano segnali di vero rinnovamento, e non solo a chiacchiere come ha fatto e va facendo il gruppo di potere che si stringe intorno all’attuale Presidente del Consiglio. Le loro “riforme” servono in modo diretto ai più ricchi perché siano ancora più ricchi in modo tale da rendere sempre più forte il divario nei confronti di chi sopravvive a stento o sprofonda nell’area degli incapienti e della povertà. Anche la “riforma costituzionale” tende a costituire un blocco oltre il quale sarà sempre più difficile la pratica democratica, anche se a chiacchiere l’Italia rimarrà una Repubblica “democratica”. Possiamo parlare di “neo-fascismo” e, caro amico, vorrei ricordarti che proprio sulle “divisioni” si inserirono movimenti totalitari, lentamente ma profondamente innestati in realtà che apparentemente continuavano ad essere “normali”. Paradossalmente anche l’ultima edizione di quell’evento nazional-popolare che si chiama “Miss Italia” ci ha mostrato il possibile “futuro”. Ecco che forse bisognerà meditare su tanti elementi, ed in primo luogo sulla Scuola che non è in assoluto fatta dalle riforme belle o brutte, “buone” o cattive che siano, ma dai docenti e dalle famiglie che hanno smarrito, grazie alla narcotizzazione berlusconiana cui fa seguito questa innominabile attuale, il senso della loro funzione educativa.
C’è da lavorare ma occorre soprattutto evitare di confondersi con coloro che ci hanno tradito, con i quali la Sinistra, se vuole davvero essere tale, non può operare.

 

 

Cofferati e Civati

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *