Caro Presidente della Repubblica – in quale Paese siamo? dov’è la “giustizia fiscale”?

Caro Presidente della Repubblica – in quale Paese siamo? dov’è la “giustizia fiscale”?

Andando a questo link il contribuente può essere informato su quanto versare quando ha sbagliato a fare i calcoli (a svantaggio dello Stato) oppure è in ritardo per i pagamenti.

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Home/
CosaDeviFare/InCasoDi/Ravvedimento+operoso/
SchedaI_RavvedimentoOperoso
/Come+regolarizzare+versimpo/

Non riesco altresì a trovare un link nel quale sia lo Stato – attraverso l’Agenzia delle Entrate – a corrispondere con gli interessi pagamenti ritardati.
Mi chiedo: è o no un’ingiustizia da sanare? In che modo, caro Presidente della Repubblica, si intende intervenire?
In effetti quando è lo Stato a tardare – e non di poco – non vi sono sanzioni; mentre se è il contribuente a tardare esistono – e come se esistono! – sanzioni pecuniarie anche rilevanti.
In quale Paese siamo?

Al Presidente della Repubblica – massimo rappresentante del nostro Paese e garante dei diritti – è giusto che alcuni docenti in servizio non vengano retribuiti?

Caro Presidente della Repubblica troppe volte le ho sentito dire ( anche altri suoi illustri predecessori ed altre eccellenti rappresentanti della nostra “società” ) che i docenti nel nostro Paese sono malpagati. Ed ovviamente, essendo stato – ed essendo – partecipe delle vicissitudini degli insegnanti in modo diretto, conosco molto bene quel mondo. In breve, tuttavia, per chiarezza sono a chiederle se ritiene giusto che una parte del personale “docente” in servizio possa svolgerlo senza “alcuna” (dico e ribadisco “alcuna”) retribuzione per mesi e mesi. Spesso si tratta di persone che non hanno alcuna possibilità economica alternativa e, se non foraggiati dalle famiglie, sono costrette ad indebitarsi. E’ “incivile”, questo comportamento da parte dello Stato, del quale Ella è il massimo rappresentante e garante dei diritti.

DIFFIDA a chicchessia si permetta di inserire l’ex CIRCOLO PD Sezione Nuova San Paolo tra quelli che “verrebbero tagliati” per razionalizzare i costi e mettere ordine dopo gli scandali.

DIFFIDA a chicchessia si permetta di inserire l’ex CIRCOLO PD Sezione Nuova San Paolo tra quelli che “verrebbero tagliati” per razionalizzare i costi e mettere ordine dopo gli scandali.

 

 

Riprendo da Repubblica.it  di oggi 28 novembre 2015 –

 

ROMA. Calano gli iscritti, si riducono i circoli: ecco come si prosciuga la militanza nel Pd. Quella tradizionale, almeno. Si svuotano storiche sezioni in Toscana. Chiudono i battenti sedi “rosse” dell’Emilia Romagna. E nel 2015 i tesserati resteranno sotto la soglia dell’anno precedente. Semi della disaffezione, certo, ma c’è dell’altro, visto che in alcuni casi è stata la segreteria a tagliare i circoli per razionalizzare i costi e mettere ordine dopo gli scandali. È il Pd che cambia pelle, insomma. Smarrita la presa sul territorio, si  si punta tutto su una struttura light. Anche a prezzo di impoverire il “vivaio” dem, anche a costo di guardare alla società civile per colmare il buco in occasione delle amministrative…..”

Sono a diffidare chicchessia ad inserire l’ex CIRCOLO PD Sezione Nuova San Paolo di via Cilea 1 a PRATO tra quelli che “verrebbero tagliati” per razionalizzare i costi e mettere ordine dopo gli scandali.

 

E’ una vera e propria “vergogna” la giustificazione che eminenti esponenti della DIREZIONE nazionale vogliono portare ( Dirigenti locali non sono peraltro da meno ) a ragione del calo vertiginoso di iscritti al PD.
Se qualcuno si permette di proseguire in tale direzione non ci penserei due volte a denunciarlo!
Il calo è essenzialmente dovuto alla demotivazione “voluta” dalla leadership. Non hanno più senso le “militanze” (la parola può apparire obsoleta, ma il lavoro di centinaia e centinaia di iscritti, a titolo volontaristico, è stato quello che ha consentito a tante\i di quelli che oggi amministrano e governano di costruirsi carriere “a prescindere” dalle loro qualità intellettuali, professionali ed, a volte, anche morali).
Occorrerebbe azzerare tutte le cariche, a partire da quella del Segretario/Presidente del Consiglio, assurto a tale ruolo con il contributo di migliaia di iscritti ed elettori che, se fosse vero ciò che “oggi” si afferma, avrebbero “inquinato” il voto.

NOI del Circolo ex PD Sezione Nuova San Paolo non abbiamo tuttavia abbandonato l’impegno sul territorio ed operiamo con un taglio politico-culturale partendo dal basso e sviluppando l’azione sulla città.

Abbiamo documenti che attestano le buone ragioni di coloro che non si riconoscono più in questo “attuale” PD e ne denunciano le ambiguità, le contraddizioni; attraverso questi documenti tracceremo la STORIA della deriva del PD, dalla sua nascita ad oggi.
firmato
GIUSEPPE MADDALUNO

LA BRIGANTA E LO SPARVIERO – Incontro con Licia GIAQUINTO – conducono Giuseppe Maddaluno e Chiara Recchia per “Oltre il Domino letterario” a GIUNTI al Punto di Corso Mazzoni a PRATO – sabato 28 novembre – ore 21.00

 

La briganta

 

Giaquinto

Lo scrittore è in fondo colui che regge le redini del “destino” dei suoi personaggi; e ciò accade anche quando, come in questo romanzo, gli argomenti che vengono trattati hanno dei solidi riferimenti “storici”. Licia Giaquinto ritorna alle sue radici dopo altre incursioni nella terra d’Irpinia (si ricordi l’altro romanzo “La ianara” del 2010 edito da Adelphi), decidendo di raccontare le vicende di due giovani coetanei, Filomena Pennacchio e Giuseppe Schiavone, lei una ragazza “selvaggia” “primitiva” ma dai buoni sentimenti, lui un giovane bello e buono vittima dei processi innescati dai percorsi unitari nella prima parte della seconda metà dell’Ottocento. La Giaquinto costruisce un doppio percorso partendo più o meno dalla fine, cioè dal momento drammatico della fucilazione del brigante Schiavone (lo Sparviero) ed il parto di Filomena a casa della levatrice Angela Battista. Da qui vengono seguite le “vite” prima di Filomena, sopravvissuta  per miracolo (la donna che eviterà la sua morte, appena nata, Reginella – che sarà poi per Filomena la vera madre, riuscirà a farlo per una provvidenziale dimenticanza) e poi di Giuseppe. Se qualcuno di voi che legge pensasse minimamente che io vada glissando sulla narrazione degli eventi per motivi come “non ha letto il libro!” o “vuole fare un favore all’autrice ed all’editore” sappia che si sta sbagliando alla grande. Non è possibile ridurre il romanzo in poche parole al di là di quel che riusciremo a dire: in effetti vi ho raccontato la fine e l’inizio. La “fine” è scritta sui libri di Storia, ovviamente non quelli in adozione nelle nostre scuole ma di certo in saggi specialistici come quello di Franco Molfese “Storia del brigantaggio dopo l’Unità”, Feltrinelli, Milano 1994 o quello di Salvatore Scarpino “La guerra «cafona». Il brigantaggio meridionale contro lo Stato unitario” 2005 BE Editori . La Giaquinto dunque torna alle sue radici “territoriali” (non si tratta di una “moderna briganta”) e si inoltra, utilizzando i dati storici ed attingendo quasi certamente alla cultura popolare della sua gente, sui sentieri della Storia del Mezzogiorno, delle sue tradizioni, dei suoi costumi, mostrandoci un mondo contadino in gran parte sparito ma che ritorna a galla con i suoi detti popolari, le sue superstizioni magiche e pagane, i miracoli, gli incantesimi, le fatture, i misticismi ancestrali. E da tutto questo ricco bagaglio etnografico ed antropologico l’autrice confeziona un romanzo nel quale evidenzia la sua grande capacità di utilizzare forme narrative che riprendano la mentalità di uomini e donne (soprattutto donne: il romanzo è incentrato sul loro ruolo di vero traino della “vita” per le famiglie; gli “uomini” a partire da “San Giuseppe” Pennacchio davvero servono a poco o poco più di “poco”) a metà Ottocento in una realtà dura come quella delle campagne, dei boschi e delle montagne fra Irpinia e Lucania. Il romanzo delinea anche un’interpretazione storica (pur non avendo in nessun momento questa presunzione) delle “ragioni” del brigantaggio meridionale, andando a cogliere un elemento fondamentale che tenta di dare una risposta alla domanda: “Come può accadere che un ragazzo tanto buono ed incapace di “’mmazzà ‘na pitta” (uccidere una gallina in dialetto feltrino bellunese) diventi un così feroce brigante?” A questo dilemma nessuno è in grado di fornire delle risposte seno che è la forza del destino, contrassegnato da “broccoli dimenticati” e “vipere”. Non ci sono intellettualismi ideologici né ammiccanti concessioni che appesantiscano la lettura, che è stata per me molto piacevole e lo sarà anche per tutti coloro che vorranno leggere non solo per conoscere alcuni aspetti para-storici della nostra Storia ma anche per rilassarsi facendosi condurre dai toni favolistici popolari epici ed avventurosi tipici, in qualche caso, della grande tradizione ariostesca (FilomenaAngelica e GiuseppeMedoro, RosaOrlando). Buona lettura!

Licia Giaquinto “La briganta e lo sparviero” 2014 Marsilio Editori

 

 

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E DOPO LA CHIUSURA DI TRAMEDIQUARTIERE – IL VIAGGIATORE riprende il cammino (mai interrotto, perché le soste sono sempre produttive!)….

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IL VIAGGIATORE riprende il cammino (mai interrotto, perché le soste sono sempre produttive!)….

Da quando non sono presente sul Blog? Dal 9 novembre e la sosta è stata imposta da una mia personale scelta, essendo straimpegnato in questo periodo sul piano culturale; sono stati giorni di acquisizione e rilancio.

Ho presentato almeno un paio di libri ed ho progettato; domani vi sarà un’altra presentazione e domenica e lunedì interventi scenici; martedì (siamo al 1° dicembre)  partirò per Napoli insieme a Nino Ceccatelli e presenterò, prima della sua Mostra “AMERIKA”, un libro di Aldo Ferraris. Venerdì 4 presenterò la Silloge pasoliniana. IL 10, ritornato a Prato, parteciperò alla presentazione de “Il silenzio sugli innocenti” di Luca Mariani; il 12 saremo con lo spettacolo pasoliniano al No Cage di Prato; il 16 siamo al Circolo San Paolo con Alessio Cesarani e tutta la combriccola de “IL Domino letterario” ed il 18 si replica “Pasolini” in uno spazio di Via del Serraglio – anche se avrò qualche problema ad esserci, dovendo scendere giù a Bacoli per Libri di Mare libri di terra – IV edizione del Premio Sovente (18-20 dicembre)  per il quale sono in giuria.

Questa è una road map per le prossime settimane ma in verità volevo svolgere una riflessione su TRAMEDIQUARTIERE che in questi giorni sta correndo il rischio di chiudere il suo percorso. I timori che avevamo, noi del Circolo ARCI San Paolo di via Cilea 3 qui a Prato, non sono stati fugati. Anche le parole “rassicuranti” ma in perfetto stile politichese di Massimo Bressan (IRIS) e Valerio Barberis (Assessore Urbanistica Comune di Prato) non ci convincono.

Non volevo intervenire l’altra sera, 25 novembre, perché quel che mi passava per la mente era vera e propria “polemica” verso alcune apparenti “concessioni” al nostro desiderio di operatività; e non avevo intenzione di rovinare un’atmosfera idilliaca ricca di falsità e ipocrisia. Diciamocelo: se questa fosse solo una mia impressione, accetto volentieri di essere rimproverato e smentito. E poi, sì, sono stato al gioco ed anche io ho partecipato al festival limitandomi con bonomia a ringraziare ed a chiedere che questo percorso appena avviato non si concluda “a tarallucci e vino”.

Il documento che avevamo preparato lo posto qui; contiene, al di là delle convenzioni, la richiesta di proseguire; contiene anche una “minaccia” che è quella di continuare in modo autonomo con chi voglia collaborare il lavoro che non è mai “finito” del tutto.

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Permettetemi di avviare con la prima persona singolare: “Mi presento. Sono un “narratore”, un modesto “narratore” dei miei tempi e della contemporaneità, un narratore di parte, di una parte infinitesimale di realtà,  quella di una “parte” di questo Quartiere, che ha tuttavia valenza di cartina di tornasole di una variegata umanità,  di una diffusa universalità.

Non sono solo! Appartengo ad un Gruppo che in questa realtà ha operato, opera e vuole continuare a farlo.

E’ su questo terreno di operatività che ci siamo reciprocamente incontrati noi e Trame, noi e IRIS in primo luogo, in un contesto di reciproche ricerche, caratterizzate dall’idea che, per progettare futuri migliori, occorra conoscere il passato e comprendere il presente.

Abbiamo lavorato insieme finora e ci siamo scambiate idee costruendo linee di prospettive. Soprattutto abbiamo condiviso il metodo e ci siamo impegnati a valutarlo discuterlo, criticarlo e poi ad applicarlo.

Di questo Progetto abbiamo apprezzato la ricerca dell’inclusione vs l’esclusione e l’esclusività che troppe volte vediamo emergere e riemergere nei processi pseudo-culturali autoreferenziali ad uso e consumo di elites.

Siamo consapevoli di aver partecipato con ruoli non secondari ad un progetto che, naturalmente, ha avuto un suo avvio e prevede una sua conclusione. Ma come accade nei percorsi dell’istruzione anche la fine cela dentro di sé un nuovo inizio che, per noi, come nel gioco dell’oca,  può prevedere qualche passo indietro per raggiungere una “linea” verso la quale però ci dirigiamo carichi di conoscenze nuove ed insperate rispetto a due anni fa, quando l’incontro con Bressan e Trame era collegato per noi ad un Progetto politico ben preciso, “politico” nel senso più alto ed ampio del termine.

Infatti noi di San Paolo ripartiamo da lì con una nuova elaborazione puntando soprattutto sulla condivisione di una forma di sperimentalismo democratico che vogliamo utilizzare come metodo. E, per far questo, chiediamo la collaborazione di Associazioni, gruppi, semplici cittadini che abbiano a cuore la pratica della Politica al servizio di tutti e non per fini personali, a partire dal nostro territorio che, se ulteriormente trascurato, rappresenta un problema per tutti mentre se è meglio curato si propone a tutti come una ricchezza.

La nostra sete non è appagata e la nostra fame di Conoscenza non è soddisfatta.

In queste poche righe sono del tutto sottintesi i profondi e sinceri ringraziamenti per Enti, Istituzioni, Associazioni e per i loro rappresentanti che hanno reso possibile la realizzazione del Progetto, così come evidenti appaiono le richieste di non considerare del tutto chiuse queste esperienze, richieste che partono in primo luogo dal territorio nel quale esse sono state calate e dal quale provengono appelli a non essere abbandonato.

Grazie!

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nuovo COMUNICATO STAMPA – Convegno internazionale della Società Italiana delle Letterate. Conflitti e rivoluzioni: scritture della complessità Firenze, 13-15 novembre 2015

NUOVO COMUNICATO STAMPA che sostituisce quello precedente

Convegno internazionale della Società Italiana delle Letterate. Conflitti e rivoluzioni: scritture della complessità Firenze, 13-15 novembre 2015

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COMUNICATO STAMPA
Convegno internazionale della Società Italiana delle Letterate.
Conflitti e rivoluzioni: scritture della complessità
Firenze, 13-15 novembre 2015
con il sostegno dell’Università di Firenze e la collaborazione della Wake Forest University di Venezia, della Biblioteca delle Oblate e del Giardino dei Ciliegi di Firenze

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La Società Italiana delle Letterate festeggia i suoi venti anni di vita e attività con un convegno internazionale, intitolato “Conflitti e rivoluzioni: scritture della complessità”, che si svolgerà dal 13 al 15 novembre a Firenze, la città dove nel 1995 fu proposta, sempre all’interno di un convegno, l’idea dalla quale, qualche mese dopo, sarebbe nata formalmente l’associazione.
Un brindisi augurale accoglierà le partecipanti al convegno per la registrazione a partire dalle 12 di venerdì fino alle 14, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Firenze in piazza San Marco 4. Dopo i saluti del rettore Luigi Dei, la Presidente della SIL Giuliana Misserville e la direttrice del Dipartimento di Lingue, Letteratura e Studi Interculturali dell’Università, Rita Svandrlik introdurranno il convegno passando poi la parola alle protagoniste del dialogo su “Conflitti” con Clotilde Barabulli e Laura Marzi e sulle “Rivoluzioni” con Laura Fortini e Alessandra Pigliaru, coordinate da Liana Borghi. Seguirà l’intervento dell’artista visiva Giusy Calia e Giuliana Misserville che dialogheranno sul tema “Riscritture asimmetriche”.

Cuore del convegno saranno gli 11 workshop che si svolgeranno venerdì pomeriggio al termine degli interventi, dalle 17 alle 20 presso il Dipartimento di Lingue e Letterature e Studi interculturali in via Santa Reparata 93, e sabato mattina dalle 9 alle 12 presso la scuola di Studi Umanistici e di Formazione in via Laura 48. Ciascun workshop è stato proposto, e sarà condotto, da diverse coordinatrici. Molti i temi in cui si declineranno le scritture della complessità: Non normale, non rassicurante. Laboratorio sul teatro di Caryl Churchill di Paola Bono e Giorgina Pilozzi; Narrazioni non lineari: esplorazione di conflittualità e scansioni rivoluzionarie nella letteratura, le arti visive e altre forme di narrazione delle donne di Liana Borghi e Roberta Mazzanti; Che genere di conflitto: scritture ed esperienze di donne tra spostamenti, ricomposizioni e rotture di Gisella Modica e Federica Castelli; Alba de Céspedes. Poesia e rivoluzione di Chiara Cremaschi e Sara Filippelli; Annie Ernaux e “La Scrittura come un coltello” di Valeria Lo Forte, Conflitti globali, cinema e personagge. Le figure femminili nella rappresentazione filmica dei traumi collettivi contemporanei di Antonella Buonauro; Terra di Palestina di Maria Vittoria Tessitore e Nadia Setti, con la presenza di Valérie Pouzol (Paris 8) e Areen Abu Hlal (Università di Poitiers) Dell’impresa di raccontare i lavori del vivere, per vivere di Cristina Bracchi e Laura Fortini; Raccontare la politica, ovvero l’arte della guerra con altri mezzi di Bia Sarasini; La cecità di Maria Inversi; E se…? Rivoluzioni poetiche imperfette, relazioni meravigliose, sguardi ironici, trasgressioni dissonanti di Lisa Marchi, Cristiana Pagliarusco, Giovanna Covi, Francesca Berguecio e Rosa Edith Tapia Pena.

Sabato alle 17 alla Biblioteca delle Oblate in via dell’Oriuolo 26 la scrittrice e giornalista libanese che dal 1989 vive e lavora a Parigi, Hoda Barakat dialogherà con Laura Graziano sul tema “Abbiamo tanto amato la rivoluzione”. La giornata si concluderà con la performance della scrittrice e regista poliedrica italo-etiope Gabriella Ghermandi “Regina di fiori e di perle”.

Sarà il Giardino dei Ciliegi, in via dell’Agnolo 5 ad accogliere la sessione finale del convegno domenica alle 9.30 con una discussione coordinata da Roberta Mazzanti e Giuliana Misserville sul tema “SIL/labario: dalle parole del convegno al futuro della SIL”. Interverranno Anna Maria Crispino, Liliana Rampello, Stefania Tarantino e tutte le partecipanti al convegno. Dalle 12.30 alle 13.30 la festa finale insieme ad “Ardesiaband” con Stefania Tarantino (voce e tastiera), Pina Valentino (percussione), su parole di Emily Dickinson, Carla Lonzi e altre.

“Nell’oggi così difficile – si legge nel testo introduttivo al convegno – ci sembra importante interrogarci sulle modalità di conflitto che l’arte e la letteratura esprimono rispetto alla violenza epistemica delle architetture disciplinari e sulle rivoluzioni, simboliche, possibili, reali, a partire dalle loro rappresentazioni e modalità di invenzioni altre e diverse. La stessa storia delle donne è stata una storia di conflitti e rivoluzioni, agite con modalità varie e implicate sempre nelle dialettiche di interventismo e pacifismo, giustizia e libertà, ecologia, sussistenza, lavoro”.
E dunque, quali parole, quali narrazioni, quale performatività troviamo nelle scritture e nelle arti delle donne? Quali esempi di pratiche antagoniste, dissonanti e dissenzienti rispetto all’egemonia patriarcale? Il pensiero, la scrittura e le pratiche delle donne, come affrontano conflitto e rivoluzioni? Che forma assumono nella narrativa e nelle arti moderne e post-moderne? E dove si incontra la loro rappresentazione con la teoria femminista? Queste e altre le domande sulle quali le partecipanti al convegno potranno confrontarsi.

Per altre informazioni si può consultare il sito www.societadelleletterate.it o la pagina facebook Conflitti e rivoluzioni:scritture della complessità. Firenze 13-15 nov 2015

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LA DISCARICA DELLA MEMORIA

LA DISCARICA DELLA MEMORIA
Avvicinandoci alla conclusione di un Progetto (di norma e per buona abitudine in ogni Progetto deve essere previsto un inizio ed una fine, devono essere evidenziate le premesse e previsti gli obiettivi da raggiungere) si corre il rischio di chiudere un percorso non soltanto – in modo giusto – se i risultati sono stati deludenti ma anche per mancanza di volontà politica o per stanchezza dei proponenti. E quest’ultima eventualità si caratterizza come “spreco” di risorse pubbliche: in pratica “prima” si lavora con denaro pubblico per alcuni mesi o per anni, si costruiscono attraverso metodi coinvolgenti interessanti prospettive e “poi” per mancanza di fondi, di volontà politiche e debolezze varie si chiude e, dopo “parate” più o meno ingiustificatamente ipocrite con le quali si tende a descrivere la bontà dei percorsi e dei risultati, tutto finisce nella “discarica della memoria”.
Personalmente per motivi vari non apprezzo queste modalità. Non ho più molto tempo davanti a me ed è necessario fermare le risultanze e procedere, apprezzare stimare vagliare e operare progressivamente. Non voglio per ora finire come Iago e Otello nella discarica di “Che cosa sono le nuvole” di Pier Paolo Pasolini.

Convegno internazionale della Società Italiana delle Letterate. Conflitti e rivoluzioni: scritture della complessità Firenze, 13-15 novembre 2015

 

 

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ricevo e volentieri diffondo

 

COMUNICATO STAMPA

Convegno internazionale della Società Italiana delle Letterate. Conflitti e rivoluzioni: scritture della complessità
Firenze, 13-15 novembre 2015

con il sostegno dell’Università di Firenze e la collaborazione della Wake Forest University di Venezia e del Giardino dei Ciliegi di Firenze

La Società Italiana delle Letterate festeggia i suoi venti anni di vita e attività con un convegno internazionale, intitolato “Conflitti e rivoluzioni: scritture della complessità”, che si svolgerà dal 13 al 15 novembre a Firenze, la città dove nel 1995 fu proposta, sempre all’interno di un convegno, l’idea dalla quale, qualche mese dopo, sarebbe nata formalmente l’associazione.

Un brindisi augurale accoglierà le partecipanti al convegno per la registrazione a partire dalle 12 di venerdì fino alle 14, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Firenze in piazza San Marco 4. Dopo i saluti del rettore Luigi Dei, la Presidente della SIL Giuliana Misserville e la direttrice del Dipartimento di Lingue, Letteratura e Studi Interculturali dell’Università, Rita Svandrlik introdurranno il convegno passando poi la parola alle protagoniste del dialogo su “Conflitti” con Clotilde Barabulli e Laura Marzi e sulle “Rivoluzioni” con Laura Fortini e Alessandra Pigliaru, coordinate da Liana Borghi. Seguirà l’intervento dell’artista visiva Giusy Calia e Giuliana Misserville che dialogheranno sul tema “Riscritture asimmetriche”.

 

Cuore del convegno saranno gli 11 workshop che si svolgeranno venerdì pomeriggio al termine degli interventi, dalle 17 alle 20 presso il Dipartimento di Lingue e Letterature e Studi interculturali in via Santa Reparata 93, e sabato mattina dalle 9 alle 12 presso la scuola di Studi Umanistici e di Formazione in via Laura 48. Ciascun workshop è stato proposto, e sarà condotto, da diverse coordinatrici.  Molti i temi in cui si declineranno le scritture della complessità: Non normale, non rassicurante. Laboratorio sul teatro di Caryl Churchill di Paola Bono e Giorgina Pilozzi; Narrazioni non lineari: esplorazione di conflittualità e scansioni rivoluzionarie nella letteratura, le arti visive e altre forme di narrazione delle donne di Liana Borghi e Roberta Mazzanti; Che genere di conflitto: scritture ed esperienze di donne tra spostamenti, ricomposizioni e rotture di Gisella Modica e Federica Castelli ; Alba de Céspedes. Poesia e rivoluzione di Chiara Cremaschi e Sara Filippelli; Annie Ernaux e “La Scrittura come un coltello” di Valeria Lo Forte, Conflitti globali, cinema e personagge. Le figure femminili nella rappresentazion e filmica dei traumi collettivi contemporanei di Antonella Buonauro; Terra di Palestina di Maria Vittoria Tessitore e  Nadia Setti, con la presenza di Valérie Pouzol (Paris 8) e Areen Abu Hlal (Università di Poitiers) Dell’impresa di raccontare i lavori del vivere, per vivere di Cristina Bracchi e Laura Fortini; Raccontare la politica, ovvero l’arte della guerra con altri mezzi di Bia Sarasini; La cecità di Maria Inversi; E se…? Rivoluzioni poetiche imperfette, relazioni meravigliose, sguardi ironici, trasgressioni dissonanti di Lisa Marchi, Cristiana Pagliarusco, Giovanna Covi, Francesca Berguecio e Rosa Edith Tapia Pena.

 

Sabato alle 17 alla Biblioteca delle Oblate in via dell’Oriuolo 26 la scrittrice e giornalista libanese che dal 1989 vive e lavora a Parigi, Hoda Barakat dialogherà con Laura Graziano sul tema “Abbiamo tanto amato la rivoluzione”. La giornata si concluderà con la performance della scrittrice e regista poliedrica italo-etiope Gabriella Ghermandi “Regina di fiori e di perle”.

 

Sarà il Giardino dei Ciliegi, in via dell’Agnolo 5 ad accogliere la sessione finale del convegno domenica alle 9.30 con una discussione coordinata da Roberta Mazzanti sul tema “Sil/labario: dalle parole del convegno al futuro della Sil”. Interverranno Anna Maria Crispino, Liliana Rampello, Stefania Tarantino e tutte le partecipanti al convegno. Dalle 12.30 alle 13.30 la festa finale  insieme ad “Ardesiaband” con Stefania Tarantino (voce e tastiera), Pina Valentino (percussione), su parole di Emily Dick… Carla Lonzi e altre.

 

Nell’oggi così difficile – si legge nel testo introduttivo al convegno – ci sembra importante interrogarci sulle modalità di conflitto che l’arte e la letteratura esprimono rispetto alla violenza epistemica delle architetture disciplinari e sulle rivoluzioni, simboliche, possibili, reali, a partire dalle loro rappresentazioni e modalità di invenzioni altre e diverse. La stessa storia delle donne è stata una storia di conflitti e rivoluzioni, agite con modalità varie e implicate sempre nelle dialettiche di interventismo e pacifismo, giustizia e libertà, ecologia, sussistenza, lavoro”.

E dunque, quali parole, quali narrazioni, quale performatività troviamo nelle scritture e nelle arti delle donne? Quali esempi di pratiche antagoniste, dissonanti e dissenzienti rispetto all’egemonia patriarcale? Il pensiero, la scrittura e le pratiche delle donne, come affrontano conflitto e rivoluzioni? Che forma assumono nella narrativa e nelle arti moderne e post-moderne? E dove si incontra la loro rappresentazione con la teoria femminista? Queste e altre le domande sulle quali le partecipanti al convegno potranno confrontarsi.

 

Per altre informazioni si può consultare il sito www.societadelleletterate.it o la pagina facebook Conflitti e rivoluzioni:scritture della complessità. Firenze 13-15 nov 2015

Una anticipazione: Convegno internazionale della Società italiana delle Letterate Firenze 13-14-15 novembre 2015

 

 

 

 

 

 

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Una anticipazione: Convegno internazionale della Società italiana delle Letterate Firenze 13-14-15 novembre 2015

con il sostegno del
Dipartimento di Lingue, Letterature e Studi interculturali dell’Università di Firenze
e la collaborazione della Wake Forest University di Venezia, della biblioteca delle Oblate
e del Giardino dei Ciliegi di Firenze

 

nelle prossime ore ne scriverò più diffusamente!

PREMIO “MICHELE SOVENTE” IV EDIZIONE – questo è il Bando di partecipazione

 

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Premio  Michele  Sovente

Il Premio Michele Sovente, IV^ edizione, è organizzato dall’Associazione culturale “Il diario del viaggiatore” che lo promuove nel Festival “Libri di mare Libri di terra”.

Il concorso si articolerà in quattro sezioni:

 

  • sezione scuola e giovani (età max 30 anni )

 

 

  • sezione poesia

una poesia inedita  in lingua italiana (in versi liberi o in metrica) a tema libero.

 

  • sezione narrativa

un racconto inedito (max  6000 battute, spazi compresi). Tema libero.

 

  • sezione illustratori

lavoro a tecnica libera inedito. Dimensione opera : A4. Tema: Il viaggio.

 

Quest’anno, sperimentalmente, saranno anche coinvolte, in relazione alle principali sezioni (poesia, narrativa e illustratori), le scuole secondarie ed i giovani dei Campi Flegrei.  Quindi per ciascuna delle Sezioni saranno richieste le medesime modalità di partecipazione.

 

Il concorso è aperto a tutti. Iscrizione gratuita.

Ogni  candidato può partecipare con un massimo di 2 opere (somma fra tutte le sezioni del concorso).

Per la sezione “Narrativa” il file deve essere in formato word o simili, no pdf.

Per la categoria “Illustratori,” gli elaborati dovranno  essere in formato pdf o jpg con risoluzione minima di 300 dpi.

L’invio delle opere deve avvenire via e-mail al seguente indirizzo: ildiariodelviaggiatore@hotmail.it,  con tasto di conferma di ricevimento. La dimensione  dei file non deve superare i 6 MB.

Le opere devono pervenire entro e non oltre  il 28 novembre 2015                 e devono  essere  accompagnate da : generalità, recapiti  del concorrente, breve biografia, modalità attraverso  cui il  concorrente  è venuto  a sapere  del concorso e dalla seguente  sottoscrizione:

Dichiaro che l’opera allegata ( inserire il titolo dell’opera) è frutto  del mio ingegno. La mia partecipazione al concorso implica, l’accettazione incondizionata del regolamento. Autorizzo l’uso  dei  miei dati personali  ai  sensi del decreto  legislativo 196/2003

Data, nome, cognome

Il materiale pervenuto  non sarà restituito.

Scelta dei finalisti

Una giuria tecnica, tra i quali ci saranno anche i vincitori del Premio Michele Sovente III^ edizione, sceglierà le 3 poesie, i 3 racconti, e le 3 tavole che parteciperanno alla selezione finale.

La giuria sceglierà contestualmente 3 poesie in lingua,3 racconti e 3 illustrazioni per quanto riguarda i partecipanti alla Sezione” Scuola e giovani”.

Il giudizio della  giuria è insindacabile. La sola partecipazione al concorso implica l’accettazione integrale del regolamento e la rinuncia a qualsiasi ricorso.

 

Premiazione

La premiazione avverrà  con un programma che sarà  tempestivamente pubblicato.

I finalisti saranno avvertiti almeno due settimane prima della premiazione e godranno di un trattamento vantaggioso circa la loro permanenza in strutture convenzionate con l’organizzazione del Premio per due notti (quella antecedente la premiazione e quella successiva).

I nomi dei vincitori saranno resi noti per la prima volta al momento della premiazione e,successivamente,su stampa locale e quotidiani.

Serata finale e Premiazione

La serata finale è prevista tra il 18 ed il 20 dicembre 2015

Premi

Al primo classificato di ogni sezione  del concorso sarà consegnata un’opera d’arte  e una targa.

Ai secondi e terzi classificati sarà consegnata una targa, libri e/o oggetti dell’artigianato locale.

Verranno attribuite, nel rispetto della classifica  generale, e, a discrezione della giuria, menzioni di merito, segnalazioni e attestati  di  partecipazione.

I premi  dovranno  essere ritirati personalmente  dai  partecipanti. Soltanto in caso di  seria  e   comprovata indisponibilità, è ammessa  la  delega  per  iscritto.

ASSOCIAZIONE CULTURALE

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