17 APRILE 2016 – AL REFERENDUM IO VOTO SI

Spero che, a breve, termini la stagione di una Dirigenza politica del Partito che ho contribuito a fondare. Sono ad auspicarlo per il bene della Democrazia, che sempre più viene calpestata. Con il mio pensiero vado avanti e supero questa fase del referendum del 17 aprile, per il quale ANDRO’ A VOTARE “SI”. Mi avvio dunque a discutere sul REFERENDUM COSTITUZIONALE CONFERMATIVO del prossimo ottobre, rilevando per ora uno degli aspetti che collidono con il concetto di DEMOCRAZIA se non altro quella interna al PD. Mi si spieghi per quale ragione tutta la fase di dibattimento, di discussione nella base (oramai ridottissima) è stata completamente superata e solo negli ultimi tempi le Dirigenze locali si vanno muovendo per spiegare le scelte dei vertici. Si rasenta il ridicolo: qualche giorno fa vedevo pubblicata una foto con il Segretario Provinciale PD di Prato impegnato a “spiegare” agli iscritti di alcuni Circoli “necessariamente uniti” per evitare il “deserto” e gli astanti erano comunque tre-quattro “poveri gatti”! Come si fa a sopportare che gli “sforzi democratici” di chi ha creduto e crede nel rinnovamento (quello vero dei metodi e delle persone) vengano così impunemente calpestati? Ecco perché bisogna reagire facendo ripartire nuovi progetti. Caro Fabrizio Barca, dove sei?

Qui di seguito pubblico il post di una mia carissima amica di Pozzuoli, Mariacarmine TUMIATTI, tra quelle che ancora è iscritta al PD e rappresenta il disagio dei cosiddetti militanti:

Il Partito Democratico, domenica 17 aprile non sarà presente con propri rappresentanti nei seggi elettorali.
Il Partito Democratico, unico sull’agone politico nazionale a denominarsi Partito, per volontà del gruppo dirigente nazionale non ha rilasciato le necessarie deleghe alle federazioni provinciali per la nomina di propri rappresentanti nei seggi elettorali.
Noi, iscritti, dirigenti e militanti lo stiamo apprendendo in queste ore dalla federazione provinciale di Napoli che interpellata da centinaia di iscritti e da dirigenti locali non ha potuto far altro che informare di questa “realtà” avvenuta peraltro senza alcuna comunicazione ufficiale.
Provo sconcerto e amarezza al pensiero che iscritti ad un partito politico che ha nel proprio statuto la partecipazione democratica. non possano essere presenti nei seggi elettorali,
UN PARTITO GRANDE E POPOLARE NON PUO’ INVITARE ALL’ASTENSIONE I CITTADINI.
Un’atteggiamento questo, della dirigenza nazionale, scaturito dall’approvazione, a maggioranza, nella direzione del 4 aprile scorso della relazione di Renzi che dichiarava legittima l’astensione al referendum.
L’art. 48 della Costituzione recita “Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed uguale, libero e segreto. IL SUO ESERCIZIO E’ DOVERE CIVICO
L’art. 49 della Costituzione recita: Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
La dirigenza nazionale, in questo momento di grave crisi di fiducia nei partiti, si assume la responsabilità con questo atteggiamento di disgregare, ulteriormente, la nostra “Comunità” politica di cui c’è estremamente bisogno. Sono iscritta al P.D. ci resto e non mi astengo, ho fatto e continuerò a fare campagna referendaria per il SI come tantissimi altri iscritti e amministratori del P.D.
Io andrò a votare e voterò SI fallo anche tu e invita tutti i tuoi amici a fare altrettanto.

IL 17 APRILE VAI A VOTARE E VOTA SI

IL 17 APRILE VAI A VOTARE E VOTA SI

Da alcuni giorni vado chiedendomi quali siano le “motivazioni” (faccio lo “scemo per non andare alla guerra”!) che spingono i rappresentanti del Governo a scoraggiare e screditare la partecipazione al voto per il referendum del 17 aprile. Al netto del fatto che ormai il referendum è indetto e dunque lo “spreco”(!) di denaro pubblico risulta inevitabile non comprendo davvero quali siano le ragioni per non incoraggiare ad andare al voto e segnare la croce sul NO se “davvero” (scusate la ripetizione e ridondanza dell’avverbio) con questo referendum nulla cambia.
Ho la sensazione (continuo il mio elucubrare) che invece molto forti siano gli interessi “privati” difesi dai poteri “pubblici(!)”: non si tratta di “tangenti” (se così fosse andrebbero scoperte) ma certamente di sostegni “indiretti” ad operazioni mediatiche post-moderne. Mi spiego meglio interpretando il nervosismo e l’attivismo “sospetto” di alcuni network e dei loro dipendenti a favore del disinteresse, della diserzione, di progetti che anticipino la stagione estiva marina e montana. Non tutti, per fortuna; anche perché è da “irresponsabili” e “superficiali” invitare a disertare le urne.
Io, come ho detto già da tempo, voterò SI e c’entra ben poco la mia naturale ed atavica avversione per gli spocchiosi, gli arroganti, i presuntuosi (che mortificano il loro “talento” in onore del Potere); “democraticamente” auguro loro di fare una “brutta fine”! che è poi quel che meritano! Intanto diamo loro un “segnale” ed a prescindere dalle caratteristiche delle mie scelte, andiamo a votare! E a quel “signore” che mi ha chiesto di andare a votare in autunno per il referendum istituzionale glielo garantisco io che ci andrò e voterò NO, perché la Costituzione va sì adeguata, ma soprattutto va rispettata e modificata per garantire maggiore DEMOCRAZIA. La quale DEMOCRAZIA è faticosa ma essenziale e non mi interessa sostituirla con forme più o meno chiare di “presidenzialismo”, così come erano proposte soprattutto dalle Destre, berlusconiane e non. Do you remember?