PRIMO CIAK – quarta ed ultima parte

Villa Rucellai

PRIMO CIAK – quarta ed ultima parte

E non c’erano molte risorse da utilizzare.
Filippo Citarella si pose a completa disposizione. Prestò alcuni mobili alla troupe e se stesso per uno straordinario “cameo” davvero impagabile. Le scarse risorse implicavano peraltro che Andrea e i ragazzi trasportassero i mobili piuttosto pesanti ed ingombranti con mezzi di fortuna e poi li sollevassero a mano attraverso ingressi e scale anguste senza rovinarli e senza fare danni, ma il risultato finale ha dell’incredibile, soprattutto quando all’interno di una strettissima casa-torre alcuni di questi oggetti contribuiscono alla creazione di un’atmosfera surreale di un pessimismo mortale incombente che riporta alla mente alcuni versi da “Spleen” di Baudelaire.

Quand le ciel bas et lourd pèse comme un couvercle
Sur l’esprit gémissant en proie aux longs ennuis,
Et que de l’horizon embrassant tout le cercle
II nous verse un jour noir plus triste que les nuits;
Quand la terre est changée en un cachot humide,
Où l’Espérance, comme une chauve-souris,
S’en va battant les murs de son aile timide
Et se cognant la tête à des plafonds pourris;
Quand la pluie étalant ses immenses traînées
D’une vaste prison imite les barreaux,
Et qu’un peuple muet d’infâmes araignées
Vient tendre ses filets au fond de nos cerveaux,
Des cloches tout à coup sautent avec furie
Et lancent vers le ciel un affreux hurlement,
Ainsi que des esprits errants et sans patrie
Qui se mettent à geindre opiniâtrement.
— Et de longs corbillards, sans tambours ni musique,
Défilent lentement dans mon âme; l’Espoir,
Vaincu, pleure, et l’Angoisse atroce, despotique,
Sur mon crâne incliné plante son drapeau noir.

….Dopo il “primo ciak” i ragazzi si adattarono al comportamento imposto dalle circostanze e costituirono un gruppo nel quale ciascuno aveva un ruolo, una funzione da svolgere.
Nella villa Rucellai, concessa totalmente dalla famiglia Piqué, Andrea un ricevimento nel corso del quale si evidenzia la personalità decadente del protagonista. Gli ambienti austeri aiutano non poco a stabilire questo rapporto con la particolare sensibilità del personaggio, che tende a sfuggire i luoghi frequentati dai suoi coetanei ed a vivere esistenze parallele fuori dal suo tempo. Anche i tramonti occasionali ripresi con l’accompagnamento di panorami tardo-romantici col sottofondo di “Hyperborea” dei Tangerine Dream tendono ad accrescere il senso di precarietà nell’eternità della vita che venendo da un misterioso affascinante passato si proietta verso un futuro di interrogativi e di incertezze.

Andrea non è diventato un grande regista ma ha continuato ad impegnarsi nella gestione dei gruppi.

PRIMO CIAK – fine

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