GIL O DELL’AMORE E PASSIONE 4

GIL O DELL’AMORE E PASSIONE 4

“Immaginate di essere alla finestra della vostra stanza e di osservare il mondo esterno utilizzando il vostro “mondo interno” come elemento di confronto”

Gil ispirandosi al verde paesaggio al di là delle finestre mise insieme nella lezione le sue conoscenze letterarie, filosofiche e soprattutto cinematografiche.

Si rifece a Bergson, a Robbe Grillet ed a Resnais e trattò di Proust e Joyce, utilizzando in modo pratico il “monologo interiore”: “Se leggete “Eveline” di Joyce avete una prima fonte…

“SHE sat at the window watching the evening invade the avenue. Her head was leaned against the window curtains and in her nostrils was the odour of dusty cretonne. She was tired.
Few people passed……. “

“ Sedeva alla finestra osservando la sera invadere il viale. Teneva la testa appoggiata alle tende e nelle narici aveva l’odore della cretonne polverosa. Era stanca. Passava poca gente…….”

“Ascoltate anche voi i rumori, inalate i profumi e gli odori ed abbandonatevi alle sensazioni, in un continuo “stream of consciousness”. Per poterlo fare dovete immaginare, ciascuno dal vostro posto chiudendo gli occhi e respirando lentamente e profondamente”.

Gil aveva continuato a leggere brani da quella parte dei “Dubliners” di Joyce e si era inoltrato nel concetto di “epifania”, quella particolare “scoperta rivelatrice” di qualcosa che ci spinge a conoscere parti fin allora ignote ed appartenenti a persone a noi molto vicine.

E ancora lesse brani da “The Dead” l’ultimo dei “Dubliners” joyciani ed altri brani da “La Recherche” la cui lettura e lo studio erano freschi ricordi.

Passarono quasi due ore e la varietà dei temi illustrati con efficace narrazione incantò gli studenti, creando effetti creativi e stimolanti fino ad allora mai provati.

Lo stesso Gil si sorprese. Ed in particolare egli notò alcuni tra gli allievi particolarmente interessati che gli posero una serie di domande. Arrivò l’ora della fine delle lezioni e lui sciamò confuso tra gli studenti, passando del tutto inosservato davanti al Preside ed a parte del personale della scuola.

Tornò a casa, stanco ma soddisfatto dell’impresa, che aveva rivelato le sue capacità didattiche nella pratica e non solo nella teoria.
Non sapeva lui quel che aveva prodotto nelle giovani menti con le quali era entrato in contatto.

leo

Lisa tornò a casa, entusiasta di questo giovane docente incontrato che le aveva aperto la mente su mondi e realtà molto diverse e lontane da quelle cattedratiche ed accademiche dei professoroni che continuavano a parlare di Pascoli e Verga, di Virgilio e Catullo e non conoscevano, forse, la contemporaneità ed i meccanismi mentali che la caratterizzavano. Fu un fiume in piena; gli occhi le brillavano dalla gioia e trasmetteva in modo straordinariamente efficace le emozioni provate quando, a cena, con la madre e la sorella, si ritrovò a poterle condividere.

…continua…