MI FANNO SORRIDERE parte seconda

2487,0,1,0,256,282,653,1,3,24,23,0,1,146,72,2246,2225,2258,149855
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MI FANNO SORRIDERE – e come – anche se non lo accettano quelle persone che si ergono in maniera assoluta nel distribuire giudizi di parte sulla querelle “costituzionale” che ci vede impegnati in questi tempi.

MI FANNO SORRIDERE…suvvia e non potrebbe che essere – per me – così soprattutto quando avverto lo sforzo che compiono per giustificare la loro scelta.

Altro elemento su cui riflettere – in questi frangenti – è legato al ruolo dei “social” che solo apparentemente svolgono una funzione comunicativa utile: ciascuno dei partecipanti ritiene di poter dispensare quasi sempre in buona fede le proprie idee con la convinzione che ciò garantisca di per sè l’acquisizione di proseliti. Sono di certo annoverabile tra questi, anche se sono consapevole della limitatezza della platea web a mia disposizione, a meno che – per l’appunto – non si sia appartenenti ad una rete ben diversamente organizzata.

E’ molto semplice conoscendo i propri “limiti”, entrare nel “merito” (utilizzo questo termine inserito nel “mantra governativo” in senso oppositivo per evidenziare con presunzione che “gli altri” non siano in grado di arrivare al nocciolo della questione) delle “critiche” che vengono rivolte a coloro che rifiutano il “dono” che una ristretta maggioranza del Parlamento fortemente condizionata dal Governo (tanto che si può ragionevolmente parlare di “eterodirezione” e di “ricatto morale”) ci vuole rifilare.

Ed è molto utile seguire le “sintesi” pubblicitarie dei Comitati per il SI per far veicolare le ragioni e la necessità di votare NO.
Facciamo subito un esempio: dicono che questa (?) Riforma sia attesa da tanti anni (chi dice “venti”, chi “trenta”, “quaranta” o “settanta”, fate vobis!). Ed aggiungeranno che chi vuole fermare questa (!) Riforma è un conservatore indisponibile al cambiamento.

NON è una buona ragione per votarla, proprio perché si entra nel merito. Basterebbe intanto riflettere sui motivi per cui in tutti questi anni non sia mai stata approvata alcuna modifica “costituzionale” attraverso i referendum. Ci hanno provato con il solito “metodo” ma non hanno mai imparato la lezione! E poi se andassimo ad aprire il Pantheon di coloro che ci hanno provato – dal di fuori – e che non vengono riconosciuti come “padri costituenti”, perché “impresentabili” e pericolosi, ci troveremmo davanti ad una parte della Storia del nostro dopoguerra: Randolfo Pacciardi, Edgardo Sogno, Luigi Cavallo, Giovanni Di Lorenzo, Junio Valerio Borghese, Licio Gelli e compagnia bella.

—- fine seconda parte —-

Un anticipo per la seconda parte ed una favoletta che molti conoscono e che va reinterpretata…..

DossettiProdi

Alcuni amici mi hanno inviato una riflessione di un grande uomo del passato, un costituente, un cattolico, don Dossetti. “Si tratta di impedire a una maggioranza, che non ha ricevuto alcun mandato al riguardo, di mutare la Costituzione: si arrogherebbe un compito che solo una nuova Assemblea costituente, programmaticamente eletta per questo e a sistema proporzionale, potrebbe assolvere come veramente rappresentativa di tutto il popolo. Altrimenti sarebbe un autentico colpo di Stato”.
Giuseppe Dossetti in un discorso del 1994.

La favoletta è quella di Fedro – “Lupus et agnus” (Il lupo e l’agnello)

lupetagn

Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, si ritrovarono a bere nello stesso ruscello. Il lupo era più a monte, mentre l’agnello beveva a una certa distanza, verso valle. La fame però spinse il lupo ad attaccar briga e allora disse: “Perché osi intorbidarmi l’acqua?”
L’agnello tremando rispose: “Come posso fare questo se l’acqua scorre da te a me?”
“E’ vero, ma tu sei mesi fa mi hai insultato con brutte parole”.
“Impossibile, sei mesi fa non ero ancora nato”.
“Allora” riprese il lupo “fu certamente tuo padre a rivolgermi tutte quelle villanie”. Quindi saltò addosso all’agnello e se lo mangiò.
Questo racconto è rivolto a tutti coloro che opprimono i giusti nascondendosi dietro falsi pretesti.

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