Perchè NO e varie proposte

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Perchè NO e varie proposte

Perchè se non vince il NO chi attualmente ci governa continuerà a farlo (a me non importa se si dimette o non si dimette, se va o non va a casa) nelle modalità con le quali ha agito finora (ne riporto solo alcuni esempi):

1) Offendendo e denigrando l’opposizione interna al suo Partito;

2) Mostrando disprezzo nei confronti di coloro che partecipano a referendum non sostenuti dal suo Governo;

3) Sottovalutando l’astensionismo come nel caso delle regionali 2014 in Emilia-Romagna

La proposta al vaglio dei cittadini è il frutto di un “compromesso” avviato e concluso nel chiuso di stanze dalle quali erano tenute fuori anche alcune rappresentanze della maggioranza che esprimevano posizioni non gradite al leader ed ai suoi accoliti, palesi e segreti. In due anni di iter nessuna discussione è stata avviata all’interno delle assemblee e direzioni provinciali del Partito Democratico.

La proposta che sarà oggetto del referendum del 4 dicembre è inadeguata anche in relazione agli slogan che la pubblicizzano, frutto di un tentativo demagogico tendente a convincere i cittadini di bocca buona.

1) Non è finita l’era del “bicameralismo”: il Senato continuerà a funzionare con un meccanismo ancor più tortuoso e foriero di diatribe politiche;
2) I risparmi sono esigui ed aleatori, permanendo in modo completo la struttura e non essendo prevedibili i costi del suo funzionamento;
3) L’accentramento di poteri dalle Regioni al Governo è un “fumus” che procurerà un clima di scontri istituzionali

La proposta di Riforma è una modalità “demagogica” e “populista” con la quale si vuole corrispondere in modo fittizio alle richieste di moralizzazione della vita politica.

L’applicazione di regole “nuove” da parte di una classe politica “vecchia” (non necessariamente dal punto di vista “anagrafico”) non può avere effetti positivi: da qui la preoccupazione che si possa andare verso forme di governo antidemocratiche di tipo oligarchico (il dibattito su questo termine innescato da Zagrebelsky e Scalfari è significativo: l’”oligarchia” può essere “buona” per Scalfari, “cattiva” per Zagrebelsky ed io sono d’accordo con quest’ultimo).

Il giorno dopo la vittoria del NO poche regole da proporre:

1) abolizione del Senato, del CNEL
2) una nuova legge elettorale per la Camera che abbia caratteristiche democratiche
3) regolamento per l’ingresso in Politica (adeguamento in basso dei costi – revisione dei benefit) e sua praticabilità

Sarebbe opportuno nominare in modo proporzionale alle forze politiche di maggioranza e minoranza una Commissione che si occupi di costruire una proposta che possa vedere l’approvazione della maggioranza dei due terzi dei Parlamentari, la qual cosa consentirebbe di non andare ad un altro referendum.

INFATTI, SE LE MODIFICHE ATTUALMENTE PROPOSTE FOSSERO STATE VAGLIATE E DISCUSSE PIU’ DIFFUSAMENTE OGGI PROBABILMENTE NON STAREMMO QUI A DIVIDERCI IN MODO COSI’ TRAUMATICO.

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