COME ABBIAMO PREPARATO LA SERATA DEL 7 APRILE – presentazione del libro di Michele Gesualdi “don LORENZO MILANI – L’esilio di Barbiana” con Seun Balù Isingbadebo, maria Laura Cheli e Sandra Gesualdi seconda parte

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COME ABBIAMO PREPARATO LA SERATA DEL 7 APRILE – presentazione del libro di Michele Gesualdi “don LORENZO MILANI – L’esilio di Barbiana” con Seun Balù Isingbadebo, maria Laura Cheli e Sandra Gesualdi seconda parte

Avevo chiesto a Michele Del Campo, con il quale da anni mi confronto, di affiancarmi nella conduzione dell’incontro nel quale avremmo presentato il libro di Michele Gesualdi, ragazzo di Barbiana.Con la stessa modalità che avevamo scelto per il libro di Mario Lancisi, allorquando, come dicevo nella prima parte, avevo chiesto un ausilio a Gabriele Zampini, che conosco da molti anni essendo stati in contemporanea per 10 anni Presidenti di una Commissione Scuola e Cultura in due delle Circoscrizioni pratesi, lui al Sud io all’Est. Michele non poteva per motivi contingenti occuparsene, non se la sentiva di prendere un impegno per poi dover eventualmente rinunciare ed immediatamente mi ha fatto il nome di Maria Laura, come di persona sensibile e preparata. Mi fido ormai ciecamente di Michele, per cui gli ho detto di preavvertirla e che l’avrei chiamata poi io per fissare un incontro.

Ho fatto trascorrere una settimana prima di lanciare l’invito a sentirci attraverso gli strumenti del web; poi siamo riusciti a sentirci. Ed un lunedì sono andato a scuola: mancavano tre settimane all’incontro. Conosco già la sua scuola e so come muovermici, anche se mi faccio accompagnare da un bidello fino all’Aula insegnanti raccomandando di annunciare la mia presenza. L’Aula è una fucina di documenti e di libri, tutti inscatolati ma a me sembra una foresta di colori con misure assortite e non del tutto ordinate. Li osservo senza mettere mano, per il timore di scompigliare l’ordine sparso, anche se ho il desiderio di vedere che reprimo.

Maria Laura non l’ho mai incontrata prima; la foto su Facebook non la ricordo, ma – quando vedo avanzare una figura dal fondo del corridoio – non posso pensare che non sia lei e mi sollevo dalla sedia per andarle incontro. E’ inequivocabilmente lei; sorride e forse si sorprende della mia familiarità. Ma quando sento che c’è empatia non mi sottraggo a convenevoli di antiche amicizie.
Ci sistemiamo in un angolo: ho portato con me alcune letture, dei testi, il libro di Michele Gesualdi. Lei mi dice che ha appena cominciato a leggerlo e teme di non riuscire a finirlo. Le dico che intanto ci sono tre settimane, ma che il libro lo divorerà in pochi giorni, senza strafare.

Michele racconta una parte importante di se stesso, della sua vita vissuta accanto a don Lorenzo non solo come uno dei prediletti ragazzi di Barbiana, ma quasi fosse un figlio che, nell’età matura, intenda fare i conti con se stesso e con il “padre”.

Maria Laura è anche preoccupata per quel che deve dire, chiede a me: ciascuno di noi deve parlare di sè, non tanto per autocelebrare il suo livello culturale quanto per trasmettere la passione ricevuta da coloro che ci hanno formato a quanti attraverso noi siano disponibili a riceverla. Testimoni diretti e testimoni indiretti cooperano.

immagini.quotidiano.net

Le parlo di Michele Gesualdi e del momento non facile che sta attraversando, che non gli permette di seguire direttamente la presentazione del libro e le dico che lo farà la figlia, Sandra, che ho invitato già dal 14 gennaio, quando l’ho incontrata per la prima volta a Sesto Fiorentino, alla Libreria Rinascita in uno dei primi incontri con questo libro.

Di Sandra Gesualdi parlerò nel prossimo post.

….fine seconda parte….continua

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