INADEGUATI: perché?

INADEGUATI: perché?

“Non c’è Centrosinistra senza il PD”: si continua ad affermarlo ad ogni angolo di discorso da parte della leadership e del suo “codazzo” di “serventi” vari di quel Partito.
Cominciamo a dire che sono profondamente d’accordo con quella affermazione: infatti l’ambiguità del Centrosinistra a base PD è immensa, ed è evidente d’altronde come un Centrosinistra può orientarsi ora da una parte – il Centro, contiguo alla Destra – ora dall’altra – la Sinistra. Pur tuttavia il limite di tutto ciò consiste nel fatto che verso la Destra ci si affaccia e ci si protende, mentre si presume di essere interpreti assoluti delle posizioni democratiche della Sinistra, assumendosene nelle parole tutti i valori civili e politici, per cui da quel lato si è autosufficienti.

Il problema principale è che manca di fatto in quel Partito la funzione della Sinistra.
O meglio si crede di poterla interpretare: qualcuno in buonafede, tanti credo tra gli elettori e nella base residuale, ci crede ancora; ma non manca giorno che io non incontri persone che muovono critiche al Partito Democratico renziano. In grande maggioranza sono persone mature in là con gli anni, che tuttavia per diversi motivi non hanno mai temuto di essere rottamati, non avendo mai avuto incarichi politici munifici (a parte il fatto che la stragrande maggioranza dei “politicanti” a libro paga non ha conosciuto quella sorte annunciata, anche perché hanno lingue lunghe da utilizzare) nè godevano di speciali considerazioni: erano (l’imperfetto ha un senso) elettrici ed elettori di Sinistra che si riconoscevano nel PD.

Questi segnali sono molto diffusi e presenti nella società; non vederli, non ascoltarli, non rispondere adeguatamente a questi bisogni (materiali ed immateriali) significa essere inadeguati. Non basta il pietismo, la concessione “pauperistica” di bonus a destra ed a manca, la diffusione di parole ottimistiche, strombazzanti attraverso puri slogans pretesi successi conseguenti alle scelte proposte, alle riforme che sono tutte fallimentari viste dalla parte dei deboli, degli umili, dei poveri, dei marginali della società.

Questa leadership è profondamente inadeguata a governare il Paese per portarlo fuori dalle crisi; la disparità sociale e la mancanza di lavoro sono collegate tra loro ed i due temi vanno affrontati come elementi portanti di una Politica Sociale che non si basi sull’assistenzialismo ma che tenda a ridare dignità al lavoro.

E questa è una scelta di Sinistra, non di Centrosinistra, a meno che non cambi complessivamente l’assetto della forza centrale di quel blocco e lo sguardo sia rivolto essenzialmente verso la Sinistra.

Mentre scrivo a Santi Apostoli in Roma Pisapia sta provando a mettere insieme la Sinistra. Mi auguro ci riesca. E per quel che mi rimane sono disponibile a tirare la carretta!

J.M.

reloaded – A futura memoria – LE IDEE NON VIAGGIANO MAI DA SOLE – AIUTIAMOLE A MUOVERSI

Ripropongo due post dal mio Blog del marzo 2015 a riprova di quanto costruito dal gruppo di San Paolo in autonomia politica

LE IDEE NON VIAGGIANO MAI DA SOLE – AIUTIAMOLE A MUOVERSI

PICT0487

NON PROTESTE MA PROPOSTE – dal Circolo ARCI San Paolo di Prato e dall’ ADSP – CIRCOLO DELLE IDEE all’interno di TRAMEDIQUARTIERE – Progetto seguito dall’IRIS Ricerche (Massimo Bressan, Massimo Tofanelli e Sara Iacopini) nell’ambito del PROGETTO PRATO della Regione Toscana (Andrea Valzania e Vinicio Biagi. “Gestire le diversità” è uno degli obiettivi da perseguire in una realtà come “questa” di San Paolo che è una vera e propria frontiera.
Ne avevamo parlato in altre occasioni e qui riproponiamo alcune parti di quelle elaborazioni che sono superate nelle “etichette” ma non nella necessità e nella nostra volontà (alcune parti possono essere “datate” riferendosi a nominativi oggi per fortuna “obsoleti” come quelli di Cenni e di Milone).
Ecco alcuni brani di un testo che avevamo preparato alcuni mesi fa:

OBIETTIVI E INTERVENTI INTEGRATI
L’obiettivo generale del nostro progetto è il cambiamento del clima nelle relazioni sociali ed economiche, nel quartiere dove operiamo, nella direzione della distensione e dell’accoglienza. La complessità dei temi da affrontare nel territorio di San Paolo-Macrolotto Zero impongono la scelta di interventi integrati che riguardino diversi campi d’azione: l’inter-cultura, l’ambiente, l’urbanistica e gli spazi pubblici, la viabilità, le relazioni economiche, la partecipazione dei cittadini (con le loro diverse origini culturali) alla gestione del territorio.
Inter-cultura
In una realtà così composita notevoli sono i fenomeni di disgregazione, di isolamento e di spaesamento. Per essere felici in un posto occorre avvertire il territorio nel quale si vive come luogo amico e per raggiungere questo obiettivo occorre conoscerlo nella sua storia nelle sue trasformazioni nelle sue caratteristiche sociali ed antropologiche. San Paolo è stato da tempo luogo di presenze di diversa provenienza territoriale: negli ultimi decenni forte è stata l’immigrazione interna a supporto dell’’industria tessile mentre negli ultimissimi anni notevole è stato l’afflusso di extracomunitari di origine soprattutto cinese, tanto è che il problema più rilevante è diventato proprio il rapporto fra la comunità pratese già di per sé composita ed i cinesi con le loro abitudini, i loro particolari stili di vita e la difficoltà di comunicare in modo agevole. Non è facile ma bisogna attivare ogni sforzo per ottenere anche piccoli risultati in positivo.
………………………………….

Riteniamo che il coinvolgimento della Scuola, insieme ad altre agenzie culturali, sia uno dei pilastri su cui basare un intervento efficace per mettere in collegamento i mondi diversi del territorio. Ci proponiamo di attivare i seguenti progetti:
– Percorsi di conoscenza storica, sociale e culturale in una scuola importante di San Paolo (via Toscanini).
Avvieremo incontri con i dirigenti scolastici ed i rappresentanti delle diverse etnie residenti sul territorio.
Costruiremo relazioni attraverso momenti di discussione e di “festa”.
Lavoreremo per costruire sul territorio di San Paolo occasioni per approfondimenti inter-culturali con agenzie culturali che supportano questo progetto (IRIS, ADSP – CIRCOLO DELLE IDEE, Associazione “Dicearchia2008”) e le varie comunità.
Si accompagnerà il lavoro di ricognizione e studio che l’IRIS di Prato, in modo specifico il suo Presidente Massimo Bressan, va proponendo per un’analisi approfondita delle diverse trasformazioni sociali ed antropologiche che si sono presentate sul territorio del Macrolotto Zero e di San Paolo. Verranno coinvolti anche altri Circoli presenti, come il “Curiel” di via Filzi e la Cooperativa “Aurora” di via Ciardi. Saranno organizzate giornate di studio, seminari, incontri con esperti (etnologi, sociologi, antropologi, architetti); saranno allestite mostre fotografiche ed una vera e propria Mediateca delle testimonianze in video che saranno il risultato del progetto “Gestire la diversità” che IRIS attiverà utilizzando tecniche di “digital story telling” che coinvolgerà cittadini del quartiere delle diverse etnie.

……………………………….

Ambiente, urbanistica e spazi pubblici
Ci concentreremo su due aspetti distinti e paralleli. Il primo di carattere storico e culturale collegato al punto precedente tenderà ad una conoscenza degli studi accurati ed approfonditi che l’architetto urbanista Bernardo Secchi ed i suoi collaboratori, alcuni dei quali già disponibili a partecipare alla realizzazione di questo Progetto, avevano prodotto alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso e che vedevano come luogo di primaria rilevanza proprio il territorio di San Paolo e quello specifico del cosiddetto Macrolotto Zero. Il secondo aspetto sarà più specificatamente collegato alle questioni ambientali sociali e sanitarie si dovrà occupare degli stili di vita e delle condizioni abitative e lavorative della comunità cinese, anche allo scopo di evitare poi spiacevoli conseguenze nel rapporto con la popolazione italiana e con gli organismi di controllo istituzionali. Le due parti potrebbero avere come titolo:
1) Dal Piano Secchi al Piano strutturale: cosa recuperare e cosa modificare – Come rendere lo spazio vitale e comune più accogliente per tutti.
2) Acquisizione delle conoscenze in materia di rispetto dell’ambiente ed in materia sanitaria da condividere ed applicare.

fine prima parte

PICT0895

PICT0969

chiesino

NON PROTESTE MA PROPOSTE – dal Circolo ARCI San Paolo di Prato via Cilea e dall’ADSP – CIRCOLO DELLE IDEE – seconda ed ultima parte

Viabilità
Il Quartiere di San Paolo è collocato ed è stretto, da una parte, a ridosso della linea ferroviaria FirenzePratoPistoia, dall’altra dall’asse viario di percorrenza veloce della strada detta “Declassata” che conduce a Firenze o a Pistoia e dall’altro asse che è la Tangenziale che porta verso la Vallata. Nel corso degli anni ed in particolar modo negli ultimi sei il territorio di San Paolo è stato compresso per la lungaggine dei lavori non ancora a tutt’oggi terminati per la costruzione del nuovo Ospedale. Tutto ciò ha notevolmente aggravato e compromesso il senso di Sicurezza da parte della popolazione residente. L’incuria delle ultime Amministrazioni ha prodotto un abbassamento non solo percettivo della qualità della vita e della percezione di Sicurezza. Avanzare proposte che affrontino queste tematiche servirebbe a creare un clima di maggiore tranquillità (si pensi soltanto al fatto che a pochissime centinaia di metri dall’abitato di San Paolo è stato costruito il nuovo Ospedale di Prato ma per accedervi per gli abitanti di questo territorio vi sono più difficoltà rispetto a prima quando il nosocomio cittadino era a due chilometri di distanza) per tutti.

Anche in questo caso struttureremo i nostri interventi allo scopo di ottenere risultati tangibili; abbiamo già avviato delle riflessioni sul disagio che una viabilità inadeguata ha prodotto sui cittadini di San Paolo (2012 e 2013); ora proseguiremo con un’attività di critica propositiva a chiedere che alcune questioni vengano affrontate ed alcuni nodi vengano sciolti.
Il tema della viabilità sarà affrontato in tre fasi:
– Studio sulle cartine e discussione con esperti, tecnici e cittadini;
– prime proposte alternative all’attuale viabilità;
– studi sulla fattibilità e prime progettazioni.
Relazioni economiche
Il tema delle relazioni economiche è fortemente condizionato da quello dell’evasione fiscale e dello sfruttamento dei lavoratori da parte degli imprenditori cinesi. Sono fra i temi più attuali collegati al lavoro all’interno dei capannoni laddove in special modo la comunità cinese opera e vive per tutto l’arco delle ventiquattro ore, sottoposta a ritmi di lavoro che essa accetta in cambio di guadagni che consentano loro di poter innanzitutto liberare i loro “passaporti” e poi di riuscire diventare imprenditori in proprio o in patria o fuori di essa. Oltre alle problematiche di ambiente malsano e di igiene vi è tutta la partita dell’evasione fiscale e contributiva che pesa gravemente sulle spalle della nostra comunità; occorre trovare vie d’uscita che non siano solamente quelle repressive attuate dall’Amministrazione di Centrodestra che non vuole ascoltare le critiche che una parte avveduta della città non obnubilata da forme xenofobe e razziste le rivolge e continua imperterrita a proporre blitz ed incursioni hollywoodiane che non producono poi effetti reali sull’economia. Il Circolo propone dunque di incontrare funzionari della Guardia di Finanza, imprenditori e commercialisti attivi nell’ambito dell’imprenditoria straniera locale e confrontarsi anche con le categorie sociali e sindacali locali.
Ascoltando le opinioni della gente spesso prevale la sensazione che l’evasione o elusione dei diversi oneri sia prevalentemente ascrivibile alla comunità cinese; noi vorremmo capire meglio cosa accade. Ascoltando altre opinioni verifichiamo se dietro questo comportamento illegale si celino interconnessioni la cui responsabilità ricada su parte della comunità italiana che lucra sulla manodopera straniera a bassissimo costo, anche perché troppo spesso quasi costretta alla vita clandestina.
Noi vorremmo dimostrare che non è affatto “buonismo” la ricerca della verità e l’utilizzo di forme di intervento che tengano in massimo conto della complessità dei fenomeni e che non continuino ad accanirsi in modo irrazionale e generalmente unidirezionale come ha fatto l’attuale Amministrazione di Centrodestra di Cenni e Milone.
Il lavoro si svolgerà attraverso incontri nei Circoli e nei luoghi comuni (Giardini, piazze, sedi parrocchiali) allo scopo di confrontarsi in modo ampio con la maggior parte dei cittadini. Suddivideremo in tre fasi il nostro intervento:
– Scelta degli interlocutori “esperti” e primi approcci con le problematiche attraverso incontri “riservati” agli operatori di questo progetto;
– incontri pubblici nei Circoli con discussioni sui dati a disposizione e sulle possibili “exit strategies” da proporre alla prossima Amministrazione comunale;
– applicazione di parte delle strategie evidenziate nella pratica amministrativa locale.