L’UNIVERSALITA’ DI PIER PAOLO PASOLINI – Seminario di studi presso il PIN di Prato 27 aprile 2006 – 2a ed ultima parte

L’UNIVERSALITA’ DI PIER PAOLO PASOLINI – Seminario di studi presso il PIN di Prato 27 aprile 2006 – 2a ed ultima parte

A trenta anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini nell’autunno del 2005 a Prato come Circoscrizioni organizzammo un ricchissimo “cartellone”per ricordarlo.
Quella che segue è la seconda ed ultima parte del mio intervento di apertura per il Seminario che organizzai insieme al prof. Sandro Bernardi presso il PIN – Università di Prato

(il testo è frutto di una trascrizione operata in sede)

COMUNE DI PRATO

CIRCOSCRIZIONE PRATO – EST

C O N V E G N O

SU PIER PAOLO PASOLINI

27 APRILE 2006

Parla il Professor Maddaluno – Presidente della Commissione Cultura della Circoscrizione Est:

2.

E’ ben vero infatti che quando si decide di inserire nel percorso scolastico Pier Paolo Pasolini sembra all’inizio di dover fare delle scelte coraggiose, per scoprire poi che quanto Pasolini scrive in particolare nelle sue opere per così dire polemiche, dove questo termine sta per dialettiche, forse provocatorie ma nel senso positivo di una ricerca costante di interpretazione di una realtà sempre più si direbbe ora in trasformazione genetica non proprio positiva, quel che appunto scrive Pasolini è molto più in sintonia oggi con quello che pensano le giovani generazioni. Ed è alla fine una gran bella scoperta, ci si appassiona e quello di Pasolini finisce per diventare qualcosa di molto più moderno rispetto a quanto lo fosse per davvero negli anni ’60, negli anni ’70 e nella prima metà degli anni ’70. Ci potrebbe venire addirittura da dire che al di là dei giovani, nei quali permangono due elementi che hanno caratterizzato Pasolini, passione ed ideologia, egli oggi continuerebbe ad essere un rompiscatole, un trasgressivo, un uomo non violento che ingenera verso di sé violenza. Potremmo con un accostamento neanche troppo blasfemo accostarlo a Cristo che simbolicamente crocifiggiamo quando l’umanità umilia parte di sé stessa con la guerra, con l’odio, con la violenza e con l’arroganza. Altro elemento da cui sfuggire è la banalità. Pasolini aveva già compreso l’abisso di banalità che si sarebbe toccato negli anni successivi. Infatti la banalità la posseggono tutti, è un elemento davvero nazional popolare e così ci siamo abituati in un mondo nel quale alla fin fine ci piace sentire soltanto ciò che ci fa piacere sentire. Pasolini non era di certo incline alla piaggeria anche dal punto di vista politico era odiato in modo trasversale ed era amato in modo altrettanto trasversale, proprio Perché non era mai banale. Sapeva andare contro tendenza, senza pensare ad essere come sempre più spesso si rileva ai nostri giorni di moda.
I giovani ed i meno giovani, che sentono di voler essere giovani senza necessariamente farsi il lifting, avranno in alcuni di noi che amiamo Pasolini, soprattutto Perché non lo conosciamo ancora come vorremmo, degli alleati nel percorso di approfondimento su questo autore. Oggi gli dedichiamo questa giornata, ma costruiremo altre occasioni anche su altri autori di quegli anni che ci consentano di capire meglio da dove veniamo ed in particolare da dove, sulla scorta delle analisi svolte in quegli anni, provenga l’attuale mortificante degrado culturale, la pochezza dei valori che si respira in questo nostro paese, lo scarso rispetto delle istituzioni, l’arroganza figlia della certezza e nemica del dubbio. Anni e anni di sottovalutazioni, di incuria. Anni e anni di tagli alle spese per la formazione, per la ricerca, per la cultura, viste sempre più come elementi trascurabili, come velleitarie, alla fin fine inutili, quelle che in tanti ahimè considerano pregi.
E’ un atteggiamento irresponsabile che non coinvolge soltanto purtroppo una parte politica, ma sempre più spesso ed anche questo trasversale contrassegnato come è da un vero e proprio populismo dall’ansia considerata irrinunciabile di rispondere alle paure della gente accontentandola negli appetiti più bassi. E si finisce per correre dietro all’audience, ai sondaggi, senza tenere conto della qualità vera dei prodotti. Occorrerebbe fare punto e a capo, ma sappiamo benissimo che non è facile. Ciò nonostante bisogna provare.
Ritornando appunto al programma della giornata ne parlerà Sandro Bernardi aprendo i lavori dopo gli interventi delle autorità, diamo la parola all’Assessore alla Cultura alla Provincia, Paola Giugni…(parola non comprensibile – VOCE FUORI MICROFONO)…Andrea Mazzoni e infine al Presidente (parola non comprensibile – VOCE FUORI MICROFONO). Grazie.>>

Joshua Madalon

pasolini-2

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *