DEI BARONI E VIZI VARI – a partire da un post facebookiano del 26 settembre ore 20.28

DEI BARONI E VIZI VARI – a partire da un post facebookiano del 26 settembre ore 20.28

pork

26 settembre ore 20.28 e su Facebook appare un post di una “beneficiata” dalla Politica, anche se, a mio parere, avrebbe svolto molto bene anche il ruolo professionale (quell’ “anche” è un rammarico insieme ad un riconoscimento sincero, davvero sincero). Non balzo più sulla sedia per motivi fisici ma il cervello si accende, quello – anche se qualche mio amico può dubitarne – si accende ancora un po’. Ma come si fa, mi dico, come è possibile che ci sia da sorprendersi verginalmente su quello che ora tutti chiamano “scandalo dei baroni”. Sarebbe da sorprendersi se fosse un “caso isolato”, un po’ come ci ha detto con le sue riflessioni un docente dell’ateneo fiorentino, etichettandolo come “marginale”. Di tanto in tanto qualche “mosca bianca” non si piega alle volontà di chi può e, come è accaduto a Firenze, non accetta di “farsi da parte”. Ad aggravare il tutto c’è anche spesso l’invito chiaramente mafioso (il termine ci sta tutto) “prima o poi – o la prossima volta – vedrai che toccherà a te”. E sì! Perchè funziona così la spartizione tra i cattedratici baroni “oggi il tuo ma – ricordatelo bene – domani sarò io a proporre il vincitore del prossimo concorso”. Ed è così che accade che i concorsi siano molto ma molto riservati, tanto che spesso è difficile che se ne conoscano i termini e con l’andazzo di cui sopra molti “che sanno” rinunciano in partenza, semmai mettendosi fiduciosamente in coda. Capita così che vi siano “giovani” quarantenni o cinquantenni (di più sarebbe innaturale ma tutto può accadere) che, arrivato il loro turno, rischiano di esalare l’ultimo respiro in vista del traguardo. “Vox populi, vox Dei” un saggio proverbio lo sancisce: la “vulgata” del “populi” diffonde notizie di simili angherie tra le mura degli atenei italiani; e dopo tutto lo si può ben capire: i “cattedratici” amano circondarsi di persone fidate, nè più nè meno di quel che accade nell’ambito dei Partiti, dove il “libero pensiero” è del tutto bandito.
Ed è forse per questa abitudine che alla “nostra” (di cui sopra) vien da sorprendersi: quel che “accade” è la normalità ed acquista “legalità”, per cui ci si abitua. E poi succede come quella volta che in una Commissione di Concorso per Associato (un po’ di anni fa) il candidato “a latere” non si appartò ma volle svolgere il suo ruolo e concorse, presentando titoli e pubblicazioni di egregio livello a fronte del candidato “princeps” che aveva dalla sua esclusivamente la benedizione baronale: ebbene poichè si trattava di una Commissione formata da persone serie l’invito alla benevolenza non fu accolto ed il “migliore” ottenne la Cattedra, facendo infuriare l’Altissima. Capita, anche questo, per fortuna! Così come è accaduto in questo caso allorché il candidato invitato a desistere ha giustamente pensato (forse attingendo a quella parte inglese della sua persona) di denunciare il tutto, tutelandosi con registrazioni d’ambiente. Spero che d’ora in poi siano avvertiti, così come spero, auspico che la Politica sappia regolare ben diversamente gli accessi a questi ruoli, facendo privilegiare i meriti, amche per superare il profondo “gap” tra la nostra Università e quella di altri Paesi, alcuni dei quali imperterriti continuiamo ad inserire nel “Terzo Mondo”:
Dobbiamo solo sperare che l’episodio recente non sia così sorprendente: tanto più tra coloro che, in qualche modo, dovrebbero rappresentarci in positivo più che essere rappresentativi in negativo.

La mia firma

gatto silvestro

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