LIBERI UGUALI dopo il 3 dicembre!

LIBERI UGUALI dopo il 3 dicembre!

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Joshua Madalon

Inserisco il paragrafo con cui chiudo questo post perché non sfugga a chi di dovere:

Detto questo, aggiungo che molte persone sono ritornate a fare Politica e moltissime ancora ritorneranno nelle prossime ore. Lo faranno sperando che condivisione, partecipazione, coinvolgimento non siano parole vuote, a partire da subito. La Festa potrebbe essere già finita, ancorchè bella, coinvolgente e ricca di stimoli appassionati. Se non vogliamo renderci complici di un disastro democratico, se vogliamo davvero fermare le Destre (quelle con lo sguardo al passato e le teste vuote e lucide ed anche quelle che credono di poter governare con la rabbia e la disperazione dei più deboli) facciamo un “pieno” di Democrazia prima delle grandi “convention tematiche” già previste, che potrebbero alla fin fine essere poco più che delle “passerelle” teatrali. Anche per questo vanno ascoltati i territori, vanno coinvolti quanti non sono stati già coinvolti, al di fuori dei piccoli recinti partitici ed occorre avviare un dialogo franco ed aperto con quelle forze politiche e sociali di Sinistra che sono rimaste fuori.

LIBERI UGUALI dopo il 3 dicembre!

LIBERI E UGUALI è un ottimo binomio che sintetizza l’esigenza fondamentale che la Sinistra deve porre a base della sua stessa esistenza. Ad essere sincero non lo avevo apprezzato quando la sera prima del 3 dicembre uno dei segretari locali delle tre forze politiche principali già organizzate me lo ha comunicato e l’impatto negativo era comune.

Sarà – come diranno i maligni (e a pensar male spesso non si sbaglia) – la necessità di accogliere ciò che è stato prescelto in modo verticistico come binomio da accompagnare all’agire politico dei prossimi mesi ed anni (insieme all’auspicio ci metto l’impegno) per tante e tanti di noi!

“Liberi e uguali” si riferisce certamente alla storia della Sinistra, a partire dalla collocazione che assunsero i deputati francesi ostili verso la monarchia fin dal periodo pre-rivoluzionario; ma si riferisce poi ad uno dei testi fondamentali della storia giuridica mondiale e cioè la DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL CITTADINO DEL 26 AGOSTO 1789 al cui Art. 1 si legge
“Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune”.

Non l’ho riportata per intero perché siete perfettamente in grado di recuperarla ma ne avevo voglia allo scopo di confermare il mio gradimento verso la scelta che i vertici hanno prodotto: potrei lamentarmi per non aver potuto partecipare ad essa, ma non posso evitare di essere fiero di appartenere a questo nuovo soggetto politico; anche perché in tempi come questi di celebrazione della nostra Carta costituzionale non va dimenticato che “Liberi” e “Uguali” rappresentano le basi dei principi fondamentali espressi in quell’alto documento, come si rileva nell’art.3

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Qualcuna/o si è rammaricata/o di non aver trovato la parola “Sinistra” (anche io peraltro lo faccio) e soprattutto non si comprendono le “giustificazioni” non richieste (excusationes non petitae) da parte dei leaders quando affermano che vi era il timore di costituire uno steccato con quel termine. Ad essi dico che facciano tuttavia grande attenzione: con la “libera circolazione” all’interno del nuovo soggetto non vorrei ritrovarmi con personaggi come quelli che “l’altro ieri” sostenevano il centrodestra ed ieri si dirigevano ed oggi ancora trasmigrano contribuendo alla definitiva contaminazione del Partito Democratico.

Detto questo, aggiungo che molte persone sono ritornate a fare Politica e moltissime ancora ritorneranno nelle prossime ore. Lo faranno sperando che condivisione, partecipazione, coinvolgimento non siano parole vuote, a partire da subito. La Festa potrebbe essere già finita, ancorchè bella, coinvolgente e ricca di stimoli appassionati. Se non vogliamo renderci complici di un disastro democratico, se vogliamo davvero fermare le Destre (quelle con lo sguardo al passato e le teste vuote e lucide ed anche quelle che credono di poter governare con la rabbia e la disperazione dei più deboli) facciamo un “pieno” di Democrazia prima delle grandi “convention tematiche” già previste, che potrebbero alla fin fine essere poco più che delle “passerelle” teatrali. Anche per questo vanno ascoltati i territori, vanno coinvolti quanti non sono stati già coinvolti, al di fuori dei piccoli recinti partitici ed occorre avviare un dialogo franco ed aperto con quelle forze politiche e sociali di Sinistra che sono rimaste fuori.

Joshua Madalon

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