MISERABILIA

MISERABILIA

Da un punto di vista umano, non da quello politico, preferirei che l’affermazione di Gentiloni che ieri mattina ho letto sui quotidiani sia una di quelle ventilate a proprio uso dall’area governativa come una “fake news”. Da “la Repubblica” giovedì 28 dicembre 2017 pagina 3 articolo di Goffredo De Marchis leggo e trascrivo l’incipit: “Gentiloni dice che lo ius soli, o meglio lo ius culturae”, è “un valore fondante della sinistra” e dunque è un “obbligo” per il Pd impegnarsi ad approvarlo nel nuovo Parlamento che sarà eletto il 4 marzo.”
Vi risparmio il resto contando che possiate recuperarlo se vi va smanettando sul web o recuperando la forma cartacea del giornale.
E basta per me quel che leggo per sottolineare uno dei più biechi miserabili marchingegni elettoralistici che non mi sarei mai aspettato da chi, come Gentiloni, al netto della devozione per chi lo ha lanciato al posto di Premier, ha una storia legata alla Sinistra, quella vera non quella trascritta con la “s” minuscola, che ha progressivamente tuttavia tradito. Intanto il Pd di cui parla non ha proprio niente da condividere con la Sinistra: non si illuda se è in buona fede e soprattutto non illuda elettrìci ed elettori che ancora credono alla esistenza di babbo Natale. Anzi, quel che è più grave è l’assioma che viene ventilato tra Pd e approvazione dello “ius soli” ad essere scarsamente credibile: laddove ciò fosse vero il Partito Democratico aveva il dovere di portare all’approvazione del parlamento quella proposta semmai concordandone alcuni aspetti con quella parte di forze politiche che aveva mostrato di condividerle.
Dire oggi, a poche ore dalla scadenza della legislatura che ci si impegnerà ad approvare quella proposta nel nuovo Parlamento dopo il 4 marzo è una delle “fake news” istituzionali che continua a caratterizzare questo Governo nelle forme di un paternalismo becero del quale davvero non abbiamo bisogno.
L’elettorato ha ovviamente nelle proprie mani il destino di quella legge. Perché affidarlo al Partito Democratico che ha avuto tantissimo tempo a disposizione per tentare una possibile mediazione e comunque metterla ai voti anche in assenza della certezza che potesse essere approvata. In ogni caso sarebbe stata infinitamente chiara la volontà dei parlamentari che si sarebbero potuti esprimere con il loro voto.
In un post precedente ho parlato di “coraggio” e di “responsabilità”: si è dato invece il via ad una vera e propria fuga e questo ha ingenerato ulteriore sfiducia nei confronti della Politica, dando ragione in fin dei conti a quelle frange populiste e demagogiche sempre più folte ed arroganti che cavalcano l’irrazionale paura delle differenze e delle Culture.
Non c’è più credibilità in chi, avendo potuto ha rinunciato ed oggi ci annuncia che – non essendoci più tempo – se ne riparlerà con certezza tra qualche mese.
Una soluzione sarebbe stata quella di un prolungamento della legislatura, ma a questo punto con il Presidente della Repubblica che – venendo meno a regole ben precise (la chiusura delle Camere sarebbe stata di regola nel prossimo febbraio) – ha però promesso che con l’arrivo delle feste Natalizie tutti sarebbero potuti tornare a casa con le prebende, i benefit ed i vitalizi intatti, appare inevitabile lo scioglimento delle Camere.
“Miserabilia” forse non esiste ma avete compreso tutti che è in netta contrapposizione con le cose mirabili e di valore (“Mirabilia”) che invece sono proprio mancate.

Joshua Madalon

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