INVITO AD UN VIAGGIO NUOVO sulla assenza dei leader del PD a Macerata ed alcune farneticazioni – una sola speranza: ricostituire la Sinistra!

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…con un breve preambolo!

Avevo preparato questo post per la mattina del 12 febbraio. Poi sono partito per Roma e ci sono rimasto fino ad ieri. Il 12 era il mio compleanno. Insieme a Mariella, siamo andati da Lavinia, nostra figlia. Roma è una città magnifica con quasi quattro milioni di abitanti e migliaia di pendolari e turisti; il centro storico è splendido, le periferie non sono peggiori di tantissime altre meno popolose. Non me la sento di scagliare strali contro quell’Amministrazione anche se non me la sento di sostenerla perché non sono stati in grado di modificare lo “status quo” dell’apparato amministrativo.

La riflessione che avevo fatto qui di seguito avrei potuto cancellarla; invece è accaduto che nei giorni in cui ero a Roma qualcuno ha ben pensato di “strumentalizzare” in modo miserabile gli eventi di Macerata invitando ad unire le forze antifasciste locali in chiave amministrativa per la prossima competizione del 2019, dimenticando del tutto che con una parte della Destra – a livello personale – nella campagna elettorale l’allora candidato Sindaco del Centro(Sinistra) non disdegnava di stringere accordi e dimenticando lo stesso Sindaco allo stesso tempo di far applicare l’Ordine del giorno approvato ai primi di settembre 2017 che impedisce a quei gruppi chiaramente filofascisti di ottenere spazi sul territorio pubblico.

Ora un invito come questo in assenza di un riconoscimento pieno delle responsabilità da parte del Partito Democratico nell’aver creato le condizioni per il proliferare di tali realtà non può essere da me accolto. Sono poca cosa, ma io “sono”!

J.M.

INVITO AD UN VIAGGIO NUOVO

sulla assenza dei leader del PD a Macerata ed alcune farneticazioni – una sola speranza: ricostituire la Sinistra!

Un atto di resipiscenza, potrebbe essere almeno questo il senso – quantunque sospettato da strumentalismo – di una scelta da parte del Partito Democratico di partecipare alla manifestazione di Macerata.
Ma lo pensavo, poteva! Ma non lo ha fatto! E continua a sottovalutare il pericolo di una Destra non solo in ripresa ma anche trionfante. Lo ha sottovalutato, benché una parte considerevole del Popolo della Sinistra lo avesse più volte richiesto, forse quello stesso Popolo che aveva avvertito il PD del rischio grossissimo che la nostra Democrazia rischiava di correre con quello sciagurato Referendum del 4 dicembre 2016, del quale la leadership non ha mai riconosciuto la pericolosità, sostenendo le ubbìe del leader e dei suoi più stretti collaboratori. Per fortuna, quel rischio non si è del tutto corso (“del tutto” perché il desiderio di rivincita non si è sopito e questo è molto pericoloso), grazie all’apporto di una maggioraza consistente favorevole al NO, a fronte di una partecipazione confortante.
Non solo il PD ha rinunciato a camminare “insieme” sul cammino dell’Antifascismo, ma uno dei suoi leader “locali” ha pensato bene di denigrare i partecipanti con laconiche irridenti frasi non dissimili da quelle pronunciate da esponenti della Destra. Di certo non diverse da quelle espressioni violente che leggiamo su Facebook e che ipocritamente alcuni stigmatizzano. Sparare nel mucchio con quella modalità offende la stragrande maggioranza della gente che manifesta per i propri ideali e non per proprie miserabili convenienze: allo stesso modo di coloro che minacciano espulsioni di massa, inserendo nello stesso calderone migliaia (se fossero 600 mila centinaia di migliaia) di stranieri per bene, rispettosi delle regole e disponibili a confrontarsi culturalmente con la gente. Non mitigano il nostro giudizio su quelle cialtronate alcuni episodi riprovevoli accaduti a Piacenza ed a Torino, nei quali una teppaglia di delinquenti sedicenti di Sinistra, che vanno fermati allo stesso modo di quelli di Destra, hanno fatto violenze sotto bandiere che inneggiano alla Pace. Non sono per giudizi di doppiezza: la Violenza è Violenza e va sanzionata!
Ora, diciamocela ancora tutta ed a modino! Non tutti sono così: la stragrande maggioranza dei militanti e dei potenziali elettori di quel Partito non condivide quel pensiero e man mano se ne va accorgendo o perlomeno comincia a decidersi di fare il passo, di andare via. Ci sono ancora dei “resistenti” che nicchiano ma – si ricordino che un Partito è uno strumento per affrontare e risolvere le problematiche della gente, per noi quella parte di gente che appartiene agli ultimi, agli emarginati, agli sfruttati quelli di prima e quelli in corso – (ma) non stiano a rimpiangere tutto il tempo speso intorno alla creazione di quel Partito e, resosi conto del fallimento di quel Progetto, fallimento voluto da chi avrebbe dovuto invece sostenerlo e rinvigorirlo nel solco della Democrazia, lo abbandonino per ricominciare un cammino verso Sinistra, quella vera, quella negata in realtà ma sostenuta con l’ipocrisia della perversione, quella che può, anche grazie ad un considerevole e sincero apporto, ridare speranza. Ecco ad aiutarci l’incipit introduttivo del Programma di “Liberi e Uguali”:
Il progetto di Liberi e Uguali nasce per restituire speranza nella democrazia a milioni di cittadine e cittadini che oggi non si sentono più rappresentati da nessuno.Vogliamo radicare questo progetto nella società italiana per riaprire una prospettiva di governo di segno autenticamente progressista.
Diamoci forza insieme!

Joshua Madalon

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