GIOVEDI’ 22 ORE 21.00 – PARLIAMO DI SANITA’ IN TOSCANA ED IN ITALIA – a partire da Prato con LIBERI E UGUALI

Sanità LeU San Paolo 001

GIOVEDI’ 22 ORE 21.00 – PARLIAMO DI SANITA’ IN TOSCANA ED IN ITALIA – a partire da Prato con LIBERI E UGUALI

Qualcuno dirà che mi occupo con tanta attenzione di SANITA’ avendo io superato i settanta; e quindi per interesse personale. Sarebbe normale, d’altronde; ma l’argomento mi ha attratto dal tempo in cui avevo anche meno di venti anni, seguendo vicissitudini familiari e, dunque, anche in quel caso per “interesse personale”. I temi della Sanità non possono essere declinati in relazione a chi sta male; ma occorre farlo principalmente in relazione a chi sta “ancora” bene! Si parla in questo caso di “prevenzione”; ma come è possibile applicare tale intervento se non si cambia in modo copernicano l’approccio scientifico ed economico alle cure sanitarie?
Sul comparto complessivo della Medicina si sono via via succeduti tagli macroscopici che hanno fatto ridurre progressivamente le possibilità di accesso da parte della popolazione alle cure mediche. Il combinato disposto tra crisi e tagli ha prodotto un gap sempre più largo nella società tra chi possiede mezzi per fronteggiare alle spese e chi non ne possiede ed è costretto ad attendere il proprio turno, di fronte a liste di attesa sempre più lunghe con il rischio sempre più alto di non ricevere le cure nei tempi necessari alla risoluzione delle problematiche sanitarie personali.
Ci si scandalizza in modo ipocrita del ricorso apparentemente improprio all’intervento del “Pronto Soccorso”, senza avere la minima sensibilità di comprenderne il significato: chi non ha i mezzi ed è condizionato, anche se fosse solo psicologicamente, ad un’attesa di mesi (non sempre pochi), non ha altre scelte: o rischia di ammalarsi ancor più seriamente o si reca al Pronto Soccorso. E qui vorrei sottolineare che gli “autopeana” cantati e suonati da parte di personaggi come il Sottosegretario alla Sanità Federico Gelli che decantava i grandi successi della Sanità toscana nel corso di una trasmissione de “La 7” – “Tagadà” – nel pomeriggio del 7 dicembre scorso, sono del tutto fuori luogo. Gli scrissi “in diretta”, sottolineando alcune inconguenze molto ma molto serie “e ripetute” da parte della Sanità toscana (se questa è al “top” lascio immaginare come siano le altre): non mi ha risposto. E posso ben immaginare il perché: è molto gratificante farsi bello senza contraddittorio!
Continuerò a scrivere di Sanità anche nei prossimi giorni. Qui di seguito riporto la parte del Programma di “Liberi e Uguali” decicato a questo argomento.
Giovedì prossimo, 22 febbraio, alle ore 21.00 ci vediamo per approfondire questi argomenti al Circolo San Paolo di via Cilea 3 a Prato.

Una sanità pubblica, davvero.

Un numero crescente di persone non riesce ad avere accesso alle cure, a causa di costi sempre più elevati, di ticket che sono più elevati del prezzo delle prestazioni, di liste d’attesa sempre più lunghe, della mancanza di servizi di prossimità.
Dobbiamo rovesciare il sistema puntando sulla prevenzione ed evitare la malattia, riducendo i fattori di rischio legati all’ambiente di vita e di lavoro oltre che alla reale accessibilità di analisi preventive, perché solo in questo modo si possono scoprire i problemi prima che diventino gravi. Un esame può salvare una vita, ma molti oggi non se lo possono permettere e rimandano all’infinito il momento di farlo. Siamo decisamente contro gli sprechi, in primis di vite umane.
Serve un forte rilancio del finanziamento della salute e dell’assistenza sanitaria, per riallineare progressivamente la spesa sanitaria pubblica italiana alla media dei paesi dell’Europa occidentale e garantire investimenti pubblici per il rinnovamento tecnologico e l’edilizia sanitaria, da finanziare con 5 miliardi in 5 anni.
È necessario inoltre porre un freno alla diffusione delle polizze sanitarie nei contratti integrativi, attraverso regole più precise e/o evitando di sostenerla con la fiscalità generale che rischia altrimenti di portare progressivamente ad un indebolimento del sistema pubblico. Vogliamo mettere in campo un piano triennale di rafforzamento del personale dipendente, che passi anche per la riduzione del lavoro precario, delle collaborazioni esterne e dell’appalto di servizi.
Proponiamo: di superare l’attuale sistema dei ticket, già previsto dal Patto per la Salute del 2014 e l’abolizione dei superticket; un Piano d’azione per la salute mentale; una nuova politica del farmaco attraverso la promozione dell’uso dei farmaci generici (l’Ocse ci posiziona nel 2015 al penultimo posto su 27 paesi); l’informatizzazione del settore sanitario; un’attenzione specifica alla promozione del diritto alla salute delle donne, garanzia dei diritti sessuali e riproduttivi, attraverso il sostegno e il finanziamento della rete dei consultori; il rilancio dei programmi di educazione sessuale e contraccettiva nelle scuole; l’applicazione della legge 194 intervenendo sul problema del numero eccessivo di medici obiettori.

Vi ricordo ancora l’appuntamento di giovedì 22 febbraio

Sanità LeU San Paolo 001

Joshua Madalon