UNA ROAD MAP PER USCIRE DALL’ANGOLO

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UNA ROAD MAP PER USCIRE DALL’ANGOLO

C’è da tracciare una road map per costruire il Partito Unico della Sinistra. Non c’è molto tempo anche se non dobbiamo farci prendere dalla fretta. Ad ogni modo ho già scritto qualcosa sui motivi del nostro insuccesso nelle elezioni del 4 marzo. Qui ribadisco che l’elettorato non ha percepito l’elemento di novità che volevamo rappresentare. Dobbiamo avere la capacità e l’intelligenza di ammettere che non potevamo procedere con l’appesantimento di figure ormai appartenenti alla vecchia Politica: questo è accaduto dappertutto, forse un po’ meno a Prato dove avevamo due candidati rappresentativi in linea di massima nuovi, giovani politicamente. Non potevamo tuttavia nel breve tempo che abbiamo avuto costruire un Progetto basato sul “nuovo” e ci siamo affidati anche a Prato vecchie colonne della Politica di cui peraltro anche io faccio parte mostrandoli apertamente come elemento di sostegno alla campagna elettorale. E’ stato un errore, che ci servirà a procedere. La vecchia guardia avrà una funzione ed un ruolo, ma questo dovrà essere il più possibile “invisibile” e “ininfluente” dal punto di vista dei metodi che finora abbiamo conosciuto: occorre mettere in campo generosità, altruismo, una grande capacità di promozione sulla base del merito. Una base di “giovani” minuscola ma significativa c’è già (è quella dei tre segretari delle formazioni base di LeU): bisogna accrescerla e per fare questo il nostro impegno – non solo quello dei “vecchi” – dovrà essere alto.
Primo step – Bisognerà rimettere in moto le persone che sui territori hanno prodotto lo sforzo della campagna elettorale. A loro occorre chiedere di avvicinare nuovamente coloro che in queste ultime settimane sono apparse interessate alla proposta di progetto che LeU ha annunciato pochi giorni fa allorchè Pietro Grasso, leader di LeU insieme a Speranza, Fratoianni e Civati, ha detto
“Dopo le elezioni si fondi un partito unico perché i valori di sinistra vi confluiscano” e proseguendo “iniziamo il 5 marzo a realizzare il nostro progetto: da allora contribuiremo a costruire la sinistra, che per noi significa costruire il Paese”.
Secondo step – organizzare un pomeriggio di riflessioni critiche sulle ragioni della sconfitta della Sinistra – tutta – seguito da una Cena di finanziamento
Terzo step – prevedere delle Assemblee tematiche con la partecipazione di esperti locali e nazionali per mettere in piedi una piattaforma programmatica per gli Enti Locali interessati dai prossimi appuntamenti elettorali (Comuni – Regione – Europee).
Tre punti dunque: 1) Riavvio dei motori 2) Analisi dei dati 3) Piattaforma programmatica.
Rispetto a tutto questo mi appare assolutamente privo di importanza il dibattito se LeU debba o meno sostenere lo sforzo che (forse) produrranno i “grillini”. Considero irrispettoso sia dell’elettorato che ha chiesto a loro e ad altri di governare il Paese sia degli stessi rappresentanti di quei Partiti che non credo debbano avere il supporto di balie e badanti.
A Di Maio va risposto, nel caso in cui qualche invito fosse a noi rivolto, che siamo d’accordo con lui: dall’opposizione osserveremo le loro proposte, le vaglieremo in relazione a quelle che produrremo contemporaneamente tenendo fede ai Programmi presentati e semmai le sosterremo. No dunque ad un’opposizione pregiudiziale ma nessuna commistione innaturale. D’altronde lo stesso giorno in cui Grasso con gli altri giovani leader ha annunciato l’auspicio di una nuova forza politica unica della Sinistra egli dei 5stelle ha detto: “certe volte sembra che vadano più verso destra. Bisogna vedere quali politiche intendano fare”. E non più tardi di ieri dopo il magro bottino, sollecitato ad esprimersi sulla collocazione di LeU in Parlamento ha detto: “Il Parlamento è il luogo del confronto sia con il Pd che con Di Maio. Non ne facciamo questioni personali, ci confrontiamo sulle politiche”. Ovviamente ha chiuso nettamente la porta alla Destra: “Una cosa è certa: noi con la destra non siamo disposti a dialogare”.
Dialogo non significa “inciucio” non significa “entrare in maggioranza”! Ho la sensazione che continueremo a parlare di questi argomenti.

Joshua Madalon

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