PRIMA GLI ITALIANI! Un’introduzione socio-antropologica al tema….

PRIMA GLI ITALIANI! Un’introduzione socio-antropologica al tema….

Questi sono “inevitabilmente” giorni di riflessione conseguenti ai risultati elettorali. E’ per questi motivi che ho utilizzato come titolo il proclama-mantra di larga parte della Destra, che per qualche breve rigo di questo post condividerò.
Le compagne ed i compagni della Sinistra stiano tranquille/i. O, meglio, si preoccupino anche loro di quel che dirò, perché siamo tutti coinvolti: ve la ricordate la “Canzone del Maggio” di Fabrizio De André?
E siamo coinvolti in quanto italiani! Mio Dio, non vorrei che ci si riferisse ad uno stereotipo generico come ve ne sono a iosa: il napoletano, il siciliano, il calabrese, il toscano, il genovese, il milanese ed il veneto. Ciascuno certamente rappresenta nella vulgata antropologica diffusa un tipo, un carattere, una predilezione quasi sempre pittoresca e oggetto di maldicenze simpatiche. C’è qualcosa che ci accomuna, tutti: oltre alla simpatia, alla giovialità scoppiettante, si rileva un difetto che consiste nella induzione alla trasgressione con naturalezza estrema. E questa la si rileva in particolare tra coloro che dovrebbero far rispettare le regole prescritte, sancite in precedenza attraverso atti legislativi, con una forma di eccessivo lassismo che crea nell’applicazione pratica una generale anarchia intervallata da interventi istituzionali a volte isterici ed improduttivi.
Porterò esempi concreti semplicissimi anche allo scopo di mettere in evidenza come si possa partire dal “basso” per profilare un “cambiamento”.

Il primo. Alla fine dello scorso anno all’interno della Legge di Bilancio del Ministero dei Trasporti è stato approvato un emendamento per sanzionare non solo chi telefona al volante, ma anche chi lo sta semplicemente consultando ad un semaforo rosso con multe salatissime e sospensione della patente in modo progressivo alla reiterazione dell’infrazione. Si è data poi una roboante pubblicità durata due tre settimane relativamente ai controlli “serrati” da parte di agenti – alcuni dei quali anche in borghese; dopodichè tutto è calato nell’oblio. Basta osservare mentre si cammina o si guida quante persone continuano pericolosamente per sè e per gli altri a trasgredire.

Il secondo. Altro esempio “pratico” e verificabile nella città di Prato: la raccolta differenziata “porta a porta”. ASM (poi sostituita come sigla da ALIA) nel far partire il progetto distribuisce ai cittadini un opuscolo nel quale viene indicata la modalità di conferimento delle varie qualità di rifiuti. Si legge: “Esporre sacchi e contenitori fronte strada dalle 21.00 del giorno precedente ed entro le 5.00 del giorno di raccolta” in italiano, in inglese, cinese e arabo. Parte la raccolta porta a porta e a volte durante le prime settimane sul cassonetto condominiale viene apposto un modulo plastificato ed adesivo con una sorta di “avviso di sanzione” per evidenti trasgressioni. Dopodichè tutto è nell’oblio. Nè altre apposizioni minacciose nè sanzioni. Caos e sporcizia diffuse in tutta la città senza rispetto minimo delle regole.

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Un terzo. Ora, in attesa di un nuovo Governo, siamo “alle porte coi sassi” sulla questione “vaccini”. Il tempo è scaduto e si contano molti inadempienti; passerà tutto “in cavalleria”? forse no perchè il tema “appare ed è” serio; ma non auguriamoci che ciò accada soltanto a causa dello scoppio di una mini-epidemia (me la augurerei, se ci fosse, molto “mini”). Le “regole” anche quando a qualcuno non piacciono vanno rispettate e, come ho detto in altre occasioni, eventualmente modificate, annullate in modo democratico e responsabilmente, accollandosi poi le conseguenze, con la speranza che siano ottime.

…continua…

Joshua Madalon

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