da giovane: la sensibilità ambientalista, storica e culturale….quella politica e cinematografica – ottava parte – 5

 

Feltre-Tomatico

da giovane: la sensibilità ambientalista, storica e culturale….quella politica e cinematografica – ottava parte – 5

Gli inverni, con la complicità del Monte Tomatico, erano fin troppo lunghi lassù ed alla prima occasione che avemmo di poterci trasferire ne approfittammo.

Ci avevamo pensato in quei cinque anni, forse più intensi per me con tutti quegli impegni pubblici, professionali, politici, culturali. Marietta aveva ripreso a frequentare l’Università per una nuova laurea legata alle sue predilezioni storiche e filosofiche; andava a Padova, con un viaggio di andata e ritorno, che era una vera e propria impresa, nei giorni liberi dall’insegnamento; coltivava alcune amicizie che sono poi rimaste solide nel tempo; sospinta dalle mie sollecitazioni frequentava mugugnando per il poco entusiasmo le riunioni dell’UDI, che per la caratteristica delle partecipanti, potevano apparire abbastanza simili a quelle delle nobili dame di carità, anche se si occupavano principalmente di diritti (erano gli anni subito successivi al referendum relativo alla legislazione sull’aborto).

In verità si stava bene, al di là del gelo. Ciononostante pensando al nostro futuro attraverso le nostre frequentazioni turistiche e culturali verso Sud avevamo inquadrato alcuni territori, scartando ipotesi di ritornare a Napoli.

D’altronde non avevamo ancora, per scelta, una nostra casa. Chi si sposta per stabilirsi lo avrebbe dovuto già fare. Noi no. Noi non pensavamo di stabilirci.  Eravamo naturalmente nomadi, diversamente da altri che, pur lamentandosi costantemente per la nostalgia “d’’o paisiello suio” e frequentando il “muro del pianto”, si stabilivano là preferendo far da “pendolari occasionali” tutte le volte che potevano. E così approfittando di vacanze o di occasioni festivaliere, visitavamo il Centro Italia, da Pesaro a Volterra. Da giovani avevamo pochi soldi e dunque si era pensato di risparmiare nei viaggi di piacere, acquistando una tenda “confortevole” con atrio e catino molto ampi. Così ampi che per provare a montarla ci dovemmo recare in una radura riservata dove le nostre evoluzioni avrebbero prodotto risate miste a commiserazione in chi ci avesse potuto vedere. Facemmo bene a far le prove perché in un campeggio, passate le risate ci avrebbero espulso per incapacità palese a usufruire di tali servizi. Ed infatti poco mancò che ciò non avvenisse, perchè non si era certamente prodotta in noi, con una sola prima prova, l’abilità necessaria.

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Mystfest

Per fortuna, a Pesaro (Mostra Internazionale  del Nuovo Cinema allora diretto da Lino Miccichè) e a Cattolica ( MystFest – Festival internazionale del giallo e del mistero ) ero accreditato come giovane critico cinematografico e venni ospitato; ci toccava dunque pagare solo la “pensione” di Marietta. Ma ci eravamo sentiti coccolati dall’ospitalità romagnola e marchigiana sia quella marina (Rimini, sopra tutte) che quella dell’entroterra (San Leo e Gradara)

Il varo della tenda fu tra Marina di Bibbona e Marina di Castagneto; e fu da lì che ci innamorammo delle colline toscane e della città di Volterra, imponente ed austera.

Era il 1982.  A maggio prima di chiudere l’anno scolastico inoltrammo la nostra domanda di trasferimento: scegliemmo la Toscana, Firenze e provincia. Ci piaceva immergerci nella Cultura, e Firenze per tanti di noi ne era Capitale.

…fine ottava parte – 6….continua

Joshua Madalon

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