Keep calm and carry on (Mantenete la calma e andate avanti)

 

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Keep calm and carry on (Mantenete la calma e andate avanti)

Non vorrei che, alzando I toni della polemica, si perdesse il senso degli accenti critici che ho inteso elevare alla conduzione di una lista, “non ancora un Partito”, alla quale ho dato sostegno convinto mai tuttavia subordinato a qualsiasi altro interesse che non fosse collegato ai valori di riferimento di una comune forza di Sinistra.

Essendo il mio pensiero espresso negli scritti del Blog o delle mail afferente ad un unico individuo, anche se a volte corroborato dalla condivisione di un “picciol” gruppo (San Paolo e poco più), assumo con pienezza le responsabilità delle affermazioni che non possono essere obnubilate da alcuna ombra compromissiva.

Voglio soltanto riaffermare, senza alcun ripensamento, il mio dissenso nei confronti della scelta formulata sin dalla sua nascita e relativa alla collocazione in maggioranza del gruppo LeU in Consiglio comunale. Quella scelta è stata, a conti fatti, uno degli errori strategici compiuti in vista dell’appuntamento elettorale del 4 marzo, creando confusione e disorientamento tra la scelta nazionale e quella locale, suggerendo agli elettori che “non si stava facendo poi tanto sul serio”, “che si diceva di voler essere alternativi, ma poi…”.  Ho già ribadito che non poteva essere, quello dell’atto di nascita del gruppo, il momento giusto per alzare una polemica, peraltro solitaria: c’era da fare la campagna elettorale e si erano presi degli impegni, che comprendevano anche una forte distinzione tra PD e sua coalizione e LeU.

C’è qualcuno, poi, che possa contestare a “me” che le critiche al “gruppo dirigente” siano state fuori luogo? Non è forse vero che dopo il 4 marzo, smaltiti gli effetti del “knockout”, non si sia mai dato spazio ad una riflessione adeguata e ad un coinvolgimento della base di militanti, attivisti ed elettrìci ed elettori, contando che a Prato in ogni caso LeU ha ricevuto più di 3000 voti? Anche gli incontri che hanno avuto luogo sono stati il frutto di un braccio di ferro; anche i documenti approvati dai sempre meno presenti non sono stati diffusi. E a me risulta che le discussioni “ai vertici” sono state quasi sempre sterili e che troppe volte per evitare confronti si rinviavano le assemblee con un progressivo sfaldamento della base attiva.

E mi si dica che non è vero che di questi argomenti io “non” abbia mai parlato o scritto fino ad oggi!

In decine di post ho sottolineato il mio pensiero.

Era distratta quella persona che oggi su mail condivisa mi grida “Vergogna” e probabilmente farebbe meglio a riflettere su quelle “proprie”, intendendo quell’atteggiamento di complicità con chi ha protratto i tempi del silenzio e della presunzione di poter essere autosufficienti in un mondo nel quale, anche a Prato,  è necessaria la più ampia condivisione anche per abbattere i “muri” del populismo e della demagogia.

 

Giuseppe Maddaluno (Joshua Madalon)

 

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