UNA LUNGA “NOTTATA” per tutti indistintamente!

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UNA LUNGA “NOTTATA” per tutti indistintamente!

Ho appena ripubblicato ieri alcune riflessioni sul carattere ed i comportamenti degli italiani.

Non ho tralasciato di scrivere che non mi piace riferirmi, o costruire ex novo, stereotipi discutibili.

Ma non posso tacere circa la sensazione che ho sul fatto che noi italiani siamo passionali e disponibili (anche se di fronte ad una contestazione negheremmo tutto) al perdono ed alla tolleranza, fino a porre in oblio molte aberrazioni.

La nostra Storia, fatta spesso di “ignoranza” (anche strumentale) delle regole o di “incompetenza”,  tout court di vero e proprio analfabetismo, porta a noi innumerevoli conferme di tale sensazione su piatti d’argento.

Parlo spesso di regole. E credo che sia, questo, il nodo centrale su cui operare affinchè la Sinistra, cioè quella zona fluida impalpabile “liquida”, riprenda il “centro” della scena; anche se in fondo, sinceramente, sono convinto che ad affrontare tali problematiche debbano essere tutte indistintamente le forze politiche.

L’imbarbarimento attuale è dovuto a questa fase troppo giovanile (non mi riferisco alle età anagrafiche ma alle capacità logiche non solo intuitive e passionali dei vari “agenti” politici dei nostri giorni) del mondo politico, incline alla trasgressione come stile di vita, un comportamento giustificato dalle nefandezze reali o a volte immaginate (ma “a pensar male….”)  delle classi politiche dei decenni passati.

Non avverto il bisogno di portare qui degli esempi, anche perchè basterebbe aprire le pagine dei quotidiani (“cotidie” appartiene al tempo che corre) per scoprire se ho ragioni da fornire o somiglio a quei babbei che hanno perduto la testa e vendono fandonie “un tanto all’etto”.

Ma in verità oggi (“hodie” per collegarmi al precedente “cotidie”) – ma per precisione era ieri 29 giugno – sono stato ben isprirato dai peana sollevati ai governanti che a Bruxelles questa notte hanno discusso intorno al tema dei migranti alla ricerca di una soluzione che alleviasse il carico del nostro Paese ed aprisse una strada per il prossimo futuro sulla ricollocazione equilibrata dei richiedenti asilo cui questo riconoscimento fosse assegnato. Ciò che trovo ridicolo e che appartiene essenzialmente al vecchio modo di fare “politica” (quello, per intenderci, che ricercava gli elementi “positivi” anche di fronte agli insuccessi più clamorosi) è che, dopo una discussione faticosissima durata l’intera nottata (ricordate Eduardo?), il nostro Primo Ministro, che è anche un accademico preparato e  colto, ha commentato, anche leggendolo, il dispositivo sottolineando con orgoglio (!) che la “redistribuzione avverrà su base volontaria”. La qual cosa significa che ciascun Paese può decidere in piena autonomia se, quando e come, accogliere o no.

Niente di nuovo, dunque.

Il tema rimane irrisolto, perché si è deciso di scrivere regole inique utili per tutti i Paesi europei che non hanno per confine il Mediterraneo. Italia e Spagna, ma anche Francia, se si vuole essere seri,  (in quota parte minima, ma la Corsica era stata disponibile ad accogliere l’Aquarius; tuttavia Macron non vuole aprire varchi alla contestazione interna della Destra lepeniana) e Grecia: essi devono rispettare la legge “etica” del mare, una legge antica, che si ispira ai valori tradizionali delle nostre “civiltà”.

 

…fine parte 1….

Joshua Madalon

 

 

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