Il livello culturale generale e quello di sopportazione

Il livello culturale generale e quello di sopportazione

Sono due aspetti che incidono fortemente sulla vita del nostro Paese e su quella dei suoi abitanti, a partire dagli stessi che da quegli aspetti sono condizionati in modo diretto o indiretto. Qui vi è un’inversione, perchè coloro che ne sono afflitti in modo diretto tardano per mancanza di un livello minimo di Cultura “generale” a prendere coscienza della situazione e rimangono avvinghiati dalle maglie della rete costruita ad arte utilizzando materiale solo in minima parte corrispondente al vero (ci sono i “disonesti” ma sono una ristretta minoranza; l’illegalità “diffusa” è accettata dal senso comune ed è, per quanto riguarda l’individuo, considerata sempre “necessaria”, mentre quella degli altri “non lo è”); coloro invece che ne sono vittime innocenti subiscono questo “gap” in modo indiretto, perché rischiano, ergendosi in modo avverso, di essere considerati “complici” dell’illegalità e della disonestà.
E’ purtroppo concreto il sentimento di frustrazione che ha caratterizzato da tempo quella parte della società italiana che ha avvertito di essere posta ai margini negli ultimi anni in modo progressivo: la differenza sociale è andata man mano aumentando, relegando verso la povertà sempre più persone che, in qualche modo, riuscivano anche se a malapena, a vivere dignitosamente la loro esistenza e quella dei propri familiari.

All’interno di questo quadro il Centrosinistra PD renziano ha giocato un ruolo di sottovalutazione, di arroganza e presunzione, forte della protezione della parte più ricca e potente.
Raccontarci “ora” che “non si sia stati in grado di costruire una narrazione oggettiva che potesse spiegare quali sarebbero stati i vantaggi per larga parte della popolazione (a partire da quella più debole) delle scelte politiche ed economiche, come spesso si sente dire da coloro che, pur avendo partecipato in modo diretto alla costruzione delle politiche liberiste neocapitaliste, “oggi” intendono – anche se solo in parte – distaccarsene, è vergognoso ed immorale.
Non è affatto vero che non sia stato raccontato: lo si è fatto con superbia e tracotanza, caratteri peculiari di Renzi e del renzismo. Erano sempre gli “altri” che non capivano, quelli che richiamavano ad un ben diverso atteggiamento, che chiedevano ascolto per sè ma soprattutto per i tanti altri “senza voce”.

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– vi ricordate le conferenze con le slides? una tecnica davvero più che moderna per rappresentare le proprie scelte ! –

La corda è stata tirata all’inverosimile ed oggi, con la sopportazione pervenuta ormai a livelli “insopportabili” abbinata ad un livello infimo di cultura, decine di migliaia di persone guardano con fiducia verso un Governo necessariamente populista attendendo che avvengano miracoli improbabili ma hanno fatto crescere in se stessi una piccola luce di speranza. Dobbiamo riconoscerlo ed accettarlo antropologicamente, anche se il rischio di un “default” istituzionale prima che economico è altissimo ed i populismi, storicamente, hanno vita breve e si concludono spesso tragicamente.

Joshua Madalon

asini

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