AGOSTO FLEGREO 2018 – 3

AGOSTO FLEGREO 2018 – 3

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2487,0,1,0,372,256,312,2,2,138,53,0,0,100,42,2126,2116,2227,713024
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2487,0,1,0,374,256,311,2,2,130,50,0,0,100,30,2078,2070,2249,403904
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3.

In conclusione alla seconda parte di queste mie riflessioni “a ruota libera” scrivevo

“Il problema vero è che questa città opera come una Penelope, che di giorno fila la tela e di notte ne smonta le trame. In più e diversamente dalla donna di Ulisse a Pozzuoli quel che si fa o di giorno o di notte si disfa negli stessi periodi indistintamente e progressivamente, con il risultato che quel che poteva essere un abbellimento  finisce per diventare più brutto e tremendo di quel che c’era prima”.

Mi riferivo ad una serie di interventi  sul territorio che dimostrano da una parte la volontà di valorizzare ciò che si possiede sia dal punto di vista storico sia da quello paesaggistico che pure è uno degli aspetti che afferisce alla “Storia”.

Nel corso degli anni sono stati molteplici e significativi, ma hanno avuto vita breve, finendo spesso in modo inglorioso nel dimenticatoio. A mio parere, manca la progettazione dietro ogni intervento. C’è un’approssimazione colpevole che scoraggia i volenterosi; a parte il fatto che anche tra questi ultimi prevale l’indolenza e lo scoramento mentre è latente l’indignazione, spesso sostituita da rabbia inespressa che sfocia poi nel disinteresse totale. Manca l’aspetto pedagogico educativo e l’idea di difendere il proprio territorio dai facinorosi barbari locali.

“Dovunque il guardo giro…” poetava il poliedrico Pietro Metastasio nella sua “Passione” del 1736; anch’io volgo lo sguardo ma non vedo Dio: o almeno laicamente spero non sia volontà di Dio questo immenso disordine, anche se i panteisti che non mancano mai mi confermerebbero il contrario. Accade che è sconfortante il degrado, pur in contemporanea presenza di eccezioni positive. Non sono un turista, da queste parti, sono un cittadino in temporaneo ritorno; in fondo da quando sono in pensione lo sono anche quando faccio ritorno a Prato. In effetti sono un contribuente anche qui a Pozzuoli. I turisti si lasciano incantare dai paesaggi mozzafiato, dalla gentilezza interessata dei mercanti che, in definitiva, li coccolano, anche se i cialtroni riconoscibili non mancano di certo anche qui. Chi questa terra l’ha calcata con piedi infanti, adolescenti e giovani ed ha cercato anche di produrre cultura non ha solo occhi incantati.

Facendo ritorno dalla processione del 15 agosto Mary ed io siamo passati in via Camillo Benso di Cavour che costeggia il Rione Terra. Arrivati in vista del tunnel di via Tranvai (ci passava il tram fino al secondo dopoguerra) c’è una Piazza “vivibile” con panchine ed uno spazio che dovrebbe essere verde e corredato da fontane e giochi d’acqua. In verità avrei dovuto scrivere “c’era” perché tre anni fa, forse poco dopo la sua inaugurazione,  ebbi modo a famiglia completa di sostare compiaciuto per l’opera realizzata. In questo agosto lo spettacolo è stato desolante.  Tutto il luogo sporco ed abbandonato, sbiadite del tutto stile nebbia milanese le tabelle illustrative che riportavano in modo correttamente storico le caratteristiche del luogo e delle vicende che vi si erano nel corso del tempo svolte.

La mia notazione vorrebbe essere uno stimolo ad un maggior rispetto del bene pubblico, nella consapevolezza che in questo Paese esistono anche luoghi nei quali la “bellezza” è tenuta in grande considerazione e luoghi dove alberga il disordine mentale.

Tocca soprattutto ai governanti costruire eventi che abbiano una loro progettazione a lunghissimo termine. Nel caso esposto (ma non dubitino i puteolani, sottolineerò accanto alle cose buone della nostra terra quelle meno buone di altre città, come ad esempio Prato). Non c’è stata ed attendo smentite alcun tipo di progettazione e temo che questo sia il metodo, con buona pace dei fondi, siano essi europei o meno, che sono stati investiti.

 

Le foto le riporto a commento; le prime sono riferite per l’appunto a tre anni orsono.

Le seconde sono quelle attuali; addirittura c’è stato un peggioramento “in corso d’opera” che evidenzierò in una foto subito dopo la mia sigla.

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Joshua Madalon

 

c’è una nuova mano sulle tabelle “illustrative”!

 

2487,0,1,0,360,256,443,5,2,120,57,1,0,100,0,1972,1968,2177,409439
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