RITORNO A POZZUOLI estate 2018 parte 1 e 2

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Il 13 agosto scorso ho pubblicato questa prima parte di un “iter narrativo”, chiamato AGOSTO flegreo 2018, abbandonato dopo che ho avviato un nuovo “iter” con lo stesso titolo. Ne ripropongo il testo modificando il titolo e facendolo seguire dalla seconda parte.

Non più quindi “AGOSTO Flegreo 2018” ma

“Ritorno a Pozzuoli”

“No, la signora a fianco non c’è. E non c’è neanche il cane!” è stato  più o meno il primo messaggio, forse preceduto da un cenno di saluto forse no non ricordo, la prima forma comunicativa complessa che l’amico del piano di sopra ci ha riservato non appena ci siamo incontrati “da vicino”. In realtà “da lontano” ci avevano sonoramente salutati dall’alto del terzo piano, non appena abbiamo messo piede nel cortile, scendendo,  affaticati dal viaggio, dopo sei ore di traffico agostano intenso ma non tanto quanto si temeva. Quel primo saluto era inatteso, perché di solito gli occhi vigili si nascondono dietro le tapparelle ma non si palesano: forse siamo arrivati proprio dietro l’ora di pranzo e nel corso dello scotimento della tovaglia da tavolo per la goduria di qualche piccione residuo, dopo che i gabbiani li hanno spodestati, e le maledizioni dei condomini sottostanti.

Poi abbiamo avuto il nostro daffare per svuotare l’auto che stavolta non era così ingolfata ma non meno faticoso è stato il trasbordo fatto velocemente anche per evitare il timore del tutto assurdo di qualche lestofante convinto di aiutarci nel trafugare qualche pacchetto e reale di qualche bestiola, tipo gattini vari incuriositi ed attratti dalla loro atavica fame, che si intrufolava nel passaggio tra una consegna e l’altra;  era infatti accaduto in un’altra occasione che tra una corsa e l’altra in tre di loro si erano fiondati dentro, forse attratti dal profumo di cibi . Occorreva  puntare a record sempre più improponibili con l’avanzare dell’età. Ma con quel caldo ed a quell’ora i pericolosi lestofanti presunti erano al mare ed i gatti sonnecchiavano all’ombra  tra le siepi di due ampie aiuole e sotto altre due auto che sostavano in quel piazzale, cercando di digerire quel poco che mani pietose avevano loro preparato.

Dopo aver sbagagliato dovevamo sistemare il tutto, ma di tempo ce ne avevamo e la stanchezza superava l’appetito che pure non era stato soddisfatto nel corso del viaggio. Per cui decidemmo di “saltare” ambedue le incombenze e ristorati da una doccia fredda, visto che non avevamo neanche riattivato la caldaia ci siamo adagiati direttamente sul copriletto. Abbiamo lasciato tutto nel pieno disordine. Poco più di un’ora di riposo in un ambiente straordinariamente fresco a dispetto delle temperature esterne e senza ausili tecnologici è bastata. Questo, grazie anche al silenzio che non ti aspetti, visto che siamo in  realtà tradizionalmente chiassose; ma, e già, saranno tutti al mare oggi che è un lunedì, il 6 di agosto 2018.

“Scusate il disordine! Abbiamo deciso di lasciar tutto in giro ma in cucina è tutto libero. Venite qui!” gli amici del piano di sopra erano impazienti di rivederci da vicino e “blin blon” avevano suonato alla porta. E non avevamo dubbi che fossero loro quando abbiamo sentito quel suono.  In realtà non vorrei dare la sensazione che fossero  indesiderati;  ben altro: è sempre stato ed è un piacere dialogare con loro.

E, poi  “La signora a fianco a noi, quella che di notte ossessiona i vostri sonni con tacchi e rumori vari non c’è. E’ in vacanza. E non c’è neanche il cane! C’è la figlia”.

…parte 1…continua

 

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parte 2

Sono circa due mesi che non torniamo alla casa materna di Marietta  e quindi ce ne sarebbe da raccontare ma i temi sono sempre gli stessi e ormai non sorprendono più.

La novità è però quella annunciata sin dal primo abbraccio. Per il resto si parla di prodotti a chilometro zero, che sono la passione del nostro amico ed il tormento della sua signora; altri temi sono la salute, che quando gli anni superano gli “enta” e cavalcano gli “anta” di qualche decina comincia ad essere ricorrente, e gli amarcord collegati ad eventi particolarmente toccanti come le esperienze professionali e le feste. Non manca nell’occasione il riferimento a problemi familiari e all’organizzazione delle vacanze, che da lì a poco cominceranno. Ognuno spara le sue batterie senza risparmio. Un conforto comune è dato da quell’annuncio iniziale. Nessuno ha mai dimenticato i guaiti del cane, abbandonato nella notte dell’ultimo dell’anno in casa. Qui poi a Pozzuoli come in tutta la “bassa” è tradizione utilizzare già dal tardo pomeriggio di San Silvestro botti e fuochi rumorosi e gli animali sono atterriti da questi e lo dimostrano con l’unico modo che hanno a disposizione con grande gaudio del vicinato. La protesta tra l’altro poi continua fino al mattino, quando le pie donne decidono di ritirarsi alla loro sede.

Il vicinato lamenta molto altro, anche perché la nostra presenza si limita a giorni di festa o poco più: una settimana ogni tanto per mantenere inalterato il rapporto con la nostra terra di origine. Certo, chi abita qui stabilmente ha da sopportare ben altro, compresa la costanza dei cattivi comportamenti dei vicini di casa. E il povero cane è bersaglio perenne per il fatto che festeggia con il solo modo con il quale sa farlo quando sente arrivare l’ascensore: e questo accade soprattutto durante le ore tarde o della notte fonda quando le simpatiche padrone si ritirano dalle loro frequentazioni.

Forse anche perché a noi è toccato anche subire altri rumori, tecnologici o meno, l’abbaiare di un canino peraltro molto docile ed estremamente simpatico (lo dice uno, come me, che non ama i cani e parteggia per i loro avversari, i gatti) non dà alcun fastidio.

J.M

 

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