Al PD dico “miei cari non è più il momento!”

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Al PD dico “miei cari non è più il momento!”

Sono fatto così, anche se qualcuno offende la mia buona fede.

Sono disponibile a discutere, ma non a farmi prendere per il culo.

C’è qualcuno, davvero molti però, forse troppi, che si ostina a difendere l’indifendibile, parandosi dietro lo scudo dell’antifascismo.

Se io dico che tutto questo loro comportamento è un’inutile difesa dei vantaggi di cui hanno goduto nel corso degli ultimi decenni in modo peraltro immeritato, ma soltanto in quanto aderenti spesso acritici o disponibili al silenzio, lo faccio con la preoccupazione del rischio che va correndo la nostra democrazia.

Se rilevo che vada mancando un’analisi severa dei motivi per cui si sia raggiunto nel complesso il più basso livello di adesione alle forze della Sinistra, lo faccio perché sono convinto che soltanto correggendo nel profondo gli errori compiuti negli ultimi decenni da quella parte politica cui ho appartenuto, rivedremo la luce al di là del tunnel.

Ed in questo modo non mi autoassolvo.

Sono infatti alla ricerca di un approdo convincente, senza ancora averlo raggiunto.

E vado ripetendo da tempo a “tutti” gli interlocutori che sia necessario un azzeramento ed una ripartenza. Quando scrivo tra virgolette “tutti” intendo per davvero coinvolgere “tutti”, per intenderci, i soggetti della Sinistra.

Anche il PD.

Certo! Ma a patto che la sua disponibilità, cioè quella dei suoi attuali dirigenti che non sono per niente diversi da quelli che hanno consentito alla città di Prato di essere conquistata dal Centrodestra già nel 2009 e che hanno ripreso la città, occhieggiando parte della Destra non del tutto soddisfatta dalle politiche della Giunta Cenni, nel 2014,  sia quella di riconoscere “apertamente” gli errori,  avviare un chiaro cambiamento nelle proposte e nei suoi rappresentanti, a partire dalle candidature.

I segnali che giungono da quella parte non sono per niente incoraggianti. C’è una profonda sordità accompagnata da un costante invito a costituire un “fronte comune antifascista”, a tutta evidenza “necessitato” ma ormai “irricevibile”.

Direi, “miei cari non è più il momento”! 

Avete contribuito a a sfasciare la Sinistra, producendo politiche neoliberiste a vantaggio delle classi più ricche, riservando alle più deboli solo “elemosine”.

Avete mortificato progressivamente la partecipazione ed il coinvolgimento attivo dei militanti, relegandoli in funzioni solo elettoralistiche.

Avete allontanato l’intellighenzia libera dai vostri consessi, allo scopo di avere consensi facili.

Alla Sinistra extra PD non riservo però applausi.

Molto spesso si sono fatti ingabbiare ed ingannare dal Partito Democratico che nello stesso tempo criticavano, chiedendo “forse” in cambio di essere “riconosciuti” (sapete il significato di questo termine) ma ricevendo calci sui denti o poco meno, e comunque quella considerazione – o commiserazione – che si riconosce alla servitù.

Da qui in avanti occorre tener conto di quel che è stato e procedere. Non ci sono le condizioni di un rapporto di fiducia, anche “a saldo” delle vicende elettorali del 2014.

 

Joshua Madalon

 

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