Alzare il velo che cela le ambiguità e le mistificazioni

mistake
Alzare il velo che cela le ambiguità e le mistificazioni

Alzare il velo che cela le ambiguità e le mistificazioni. Come spesso accade, c’è chi utilizza le furberie ammiccando a pretesi richiami a temi ecologici ambientalisti senza avere mai mostrato di possedere qualità e meriti in tali ambiti. Tra l’altro allo stesso tempo si va sostenendo chi, nel corso di questi anni nulla ha fatto in tale direzione ed ora sventola bandiere improbabili intorno al “consumo zero” del territorio, nel mentre autorizza all’interno del Piano operativo a costruire nuovi manufatti cementizi peraltro destinati a rimanere vuoti, così come moltissimi altri precedentemente autorizzati e innalzati, sia scheletri vuoti sia strutture quasi completamente disabitate.
Noi di Prato in Comune possediamo da Sinistra, quella vera (è stancante la diatriba su cosa sia Sinistra e cosa non lo sia: non lo è di certo quella rappresentata da coloro che hanno contrabbandato l’impegno ad operare per il bene comune per ottenere propri esclusivi vantaggi, quelli cioè che hanno distrutto la Sinistra), il pieno titolo a denunciare questi obbrobri ideologici.
Di pari passo, se non fosse tragica la situazione, ci potrebbe far sorridere la pretesa di occuparsi di Nuove povertà e aumento delle diseguaglianze. Come se la responsabilità fosse della Destra: ideologicamente è davvero problematico dover affermare che è proprio quella sedicente pseudoSinistra ad aver accelerato negli ultimi anni il divario tra quei pochi ricchi e quei tanti poveri sempre più poveri, condizionando l’impoverimento della classe media e accelerando il passaggio alle soglie minime di sopravvivenza.
Sostenere il Partito Democratico incapace per ragioni di Potere interno ed esterno a riconoscere gli errori genetici (chi scrive conosce perfettamente il DNA del PD e sin dall’inizio è stato critico ed emarginato senza mai indulgere in compromissioni che invece appaiono pane quotidiano per altri) è un’operazione che non ci interessa. Allo stesso tempo ci tocca mettere in evidenza le ambiguità e le mistificazioni di chi in apparenza in modo esterno lo sostiene.

Joshua Madalon

le-idee-platoniche

reloaded “CONDITIO SINE QUA NON” 26 febbraio 2017

Ohiohi!!! cosa succede? sono costretto a ripetermi? No! semplicemente ho la necessità di mettere un ulteriore punto fermo su cosa debba essere la Sinistra, per me. Meno categorica nei pre-giudizi, più disponibile all’ascolto, meno dogmatica più pragmatica, meno stra-sicura di sè dei suoi fondamentali più aperta alle contaminazioni che producanno effetti positivi per quella parte della popolazione emarginata e umiliata dai poteri finanziari ed economici.

J.M.

reloaded “CONDITIO SINE QUA NON” 26 febbraio 2017

…ripropongo quanto scrivevo un anno fa per confermare che quanto vado dicendo e scrivendo ancora oggi ad un passo dalle elezioni politiche e ad un tiro di schioppo da quelle amministrative non ha visto un ripiegamento….alcune sortite tendenti all’unità semplicemente per far mantenere una “cadrega” (mi scuserete il “venetismo”) a personaggi che valgono poco più di una “mazza” ed a qualcun altro per continuare a farsi “bello” in attesa del “dono” improbabile ma desiderato mi convincono che a Prato dobbiamo lavorare per costruire un’alternativa di Sinistra….

SINISTRA
CONDITIO SINE QUA NON

“CONDITIO SINE QUA NON” e non per tutelare i miei interessi personali “legittimi o illegittimi” essi siano considerati, ma per costruire una vera alternativa di SINISTRA libera e non al servizio di “interessi” molto particolari e poco più (e qui son buono!) che “personali” è la NON COMPROMISSIONE CON IL PD RENZIANO senza “se” e senza “ma”, assunta come ELEMENTO DI BASE INDISCUTIBILE.
Posso comprendere la “fregola” di qualche giovane ma, dopo la comprensione, la stigmatizzo come “ansia individuale per farsi strada a gomitate, piegate ad una interpretazione di “coerenza”.
Detto questo, poichè la mia vita (lo dico ad uso di coloro che di problemi esistenziali non capiscono una sacra “mazza”) ha di fronte a sè poco FUTURO ma molto PASSATO (il PRESENTE è ingannevole e fuggevole e stenta ad esistere) non intendo impegnare il mio TEMPO in codesto modo.

LA SINISTRA come appendice è inconsistente e non (sol)tanto per le valutazioni demoscopiche, ma soprattutto nella realtà sostanziale. Di fronte a raggruppamenti tendenti alla compromissione un elettore che non sia un convinto militante (e qualche perplessità, con i tempi che corrono, potrebbe apparire anche in quest’ultimo) affida il suo voto a gruppi seriamente demagogici e populisti oppure accresce l’area del non voto molto ampia ed articolata ( scheda bianca, nulla o astensione dal recarsi al seggio).
Quando accenno al mio TEMPO RESIDUO intendo sottolineare soprattutto che la costruzione di un PARTITO della SINISTRA in questo Paese manca dai tempi del grande PCI degli anni Settanta (lo straziante frequente amarcord di Enrico Berlinguer lo attesta). E se era vero “allora” che sarebbe stato impossibile che la SINISTRA assumesse le leve del Potere, oggi possiamo dirci che questo assunto, che ascoltiamo come un “mantra” maledetto, sia una minaccia ed un alibi imperdonabile.
Una minaccia per spaventare i coraggiosi, da parte della Destra e del Centro s.; un alibi per coloro che affidano le loro ambizioni ad un’annacquata forma di SINISTRA che non vede poi l’ora di “calarsi” nella formazione di governi e sottogoverni.

LA SINISTRA che non fa LA SINISTRA fino in fondo diffonde frustrazione e non contribuisce realmente al bene del Paese.
Ho anche la sensazione che qualcuno abbia paura di promuovere la stessa parola “SINISTRA” e che di riflesso come un acuto senso di colpa pensi che quella possa far paura. No, la gente non ha “paura”, è semplicemente “schifata” dalla profonda incoerenza di tanti sedicenti esponenti della SINISTRA.

Perché mai dovrebbe fidarsi delle affermazioni programmatiche ricche di elementi positivi di giustizia sociale da ottenere e ri-ottenere se poi i proponenti si rivelano pron(t)i a mescolarsi nella melassa centrista?

Certo, dopo le deludenti esperienze fin qui avute, gli elettori hanno buone ragioni per mostrarsi ancor più cauti nella scelta e dovrebbero compiere uno sforzo di fiducia; ma, tant’è, se non si comincia non si può concludere, se non si parte (con il piede giusto) non si raggiunge mai una meta.

SINISTRA, dunque, SIA SINISTRA! PUNTO E BASTA

signature_3

LE IDEE CHE CRESCONO INSIEME ALLE PERSONE non sono preesistenti, diventano “condivise” se elaborate concordemente

16132658-la-testa-dà-fuori-le-idee-di-elettronica-a-illustrazione

LE IDEE CHE CRESCONO INSIEME ALLE PERSONE non sono preesistenti, diventano “condivise” se elaborate concordemente

Sono anche io convinto che le idee contino più delle persone che le portano. Ma come spesso accade affermarlo essendone convinti serve a poco se non si contestualizza tale condivisibile riflessione.

Le idee, quando viaggiano in una unica persona convinta di avere il dono della verità, di esserne portatore prescelto, servono a poco; aggiungerei “a nulla”: non servono, non sono utili alla crescita di un corpo collettivo. Non aiutano. Il “dubbio” molte volte è più forte della “certezza”.

In uno dei casi specifici cui mi riferisco concretamente si evidenzia l’incapacità profonda ad accettare posizioni diverse in un contesto peraltro connotato da esperienze variegate caratterizzate da una precisa volontà di contaminarsi a vicenda con l’obiettivo di produrre un progetto unitario. Per fare questo occorre prioritariamente saper ascoltare senza porre precondizioni, che non siano il rispetto dei fondamentali valori di riferimento. Tra questi non vi può essere spazio per la presunzione. Chi sa da solo già più o meno tutto, o forse “tout court “già tutto di tutto” non ha bisogno di vivere in comunità. E’ una “monade vagante” destinata a mantenere il suo posto su un altissimo piedistallo.

Quando ci si inserisce in un gruppo non si può pretendere di egemonizzarlo con le proprie idee. Queste non precedono, come invece i valori, le discussioni, ma si costruiscono insieme, dopodichè è chi ne sa interpretare la sintesi a poter ambire ad esserne il portatore, inserendovi parte del proprio bagaglio di conoscenze.
Se non si capisce quale sia stato il senso di alcune scelte e le si vogliono descrivere come veti di carattere “politico” c’è ben poco da sperare in un ripensamento operoso. Ci si autoumilia, ci si autoesclude e ci si dispone all’autoemarginazione.

D’altronde ognuno è fatto in modo diverso: sarebbe utile che ciascuno poi si rendesse conto che “insieme” si può costruire qualcosa di nuovo, di diverso, di migliore; a patto che non si pretenda di avere l’unica verità già in tasca.

Joshua Madalon

lampadina-gialla-620x364

PRATO IN COMUNE alla prova – la partecipazione

beni-comuni-1

PRATO IN COMUNE alla prova – la partecipazione

Anche oggi, e ieri, e in altri giorni mi è capitato di incontrare persone che si sentono escluse, abbandonate da coloro che avevano loro promesso di occuparsi del bene comune cinque, dieci, quindici anni addietro (amministrazioni di diverso colore accomunate dalla identica forma comportamentale collegata al sistema di un voto che è sempre più una delega in bianco). Centrosinistra e Centrodestra con le stesse facce di quelle già comprovate da quell’atteggiamento di superiorità, espresso attraverso il convincimento che la “democrazia” si limiti al momento del voto (quante volte ci siamo sentiti dire “se non vi va la prossima volta non lo votate”), non si sono reciprocamente distinte così come professato nelle battaglie elettorali. In effetti, è stato troppo spesso così: e si è creata una profonda frattura tra elettori ed eletti ed insieme ad essa una disaffezione progressiva tout court verso la Democrazia.
In alcune realtà questa mancanza di contatto tra alettori ed eletti era stata surrogata dalle Circoscrizioni e dai Quartieri. A Prato c’erano negli anni Ottanta 11 suddivisioni come Quartieri, sostituiti poi da 5 Circoscrizioni negli anni Novanta del vecchio secolo e nei primi anni del nuovo. Poi dal 2009 consunte da diatribe strumentali i parlamentini periferici sono stati aboliti. Costavano troppo e le “spending review” cominciavano ad andare di moda, ma questa motivazione era semplicemente addotta per guadagnarsi consensi per recuperare quelli che si perdevano da parte dei difensori di una Politica praticata a diretto contatto con i territori. La ragione più concreta era che l’elaborazione “politica” dei membri delle Circoscrizioni era più difficilmente controllabile dall’Amministrazione centrale e dalle forze politiche, che stavano già abbandonando le periferie.
In cambio offrivano meccanismi legislativi di partecipazione, prodotti dalla Regione, che tuttavia mantenevano una gestione verticistica dei vari Assessorati e dei funzionari, i quali andavano all’ascolto già preparati a portare avanti progetti che in realtà rispondevano ad interessi specialistici, settoriali ed afferenti alle categorie professionali collegate in modo più stretto al mondo dell’edilizia e dell’industria.
Se si va in giro e si ascolta la gente, in maniera particolare quella più presente sui territori, ci si sente raccontare vari esempi, nei quali il coinvolgimento del territorio è stato realizzato, per soddisfare le clausole legislative regionali che prevedono che vi sia un percorso partecipativo, ma poi quando le persone hanno espresso il loro parere questo non è stato preso in considerazione.
Alcuni casi esemplari sono quelli del percorso verso il “nuovo” Distretto Sanitario di San Paolo e quello della Piazza – sempre a San Paolo – di via Vivaldi-via dell’Alberaccio. I cittadini si sono fatti promotori di progettualità ma sono stati sbeffeggiati ed umiliati; ancor più come nel caso del Distretto nell’aver prima rifiutato quattro anni fa il suggerimento di utilizzare una struttura già esistente, scegliendola tra i numerosi immobili presenti ed abbandonati nella zona, e poi, rendendosi conto che all’approssimarsi della nuova contesa elettorale, ci si presentava “a mani vuote”, riproporre, facendola scaturire da un cilindro magico, la necessità di procedere “in zona Cesarini” alla ricerca di un immobile da utilizzare provvisoriamente come sede del Distretto Sanitario. Per la precisione c’è anche da aggiungere che il “nuovo” Distretto progettato non sarebbe pronto prima del 2021-22.

Ad ogni buon conto sui temi della “partecipazione” è necessario avviare una riflessione profonda, partendo dalla consapevolezza che “nulla ci sarà dato senza l’impegno di ciascuno di noi”.

Centrosinistra e Centrodestra sono stati fallimentari e il Movimento 5 Stelle ha mostrato di non essere in grado di produrre una Politica che coinvolga per davvero i cittadini.

Partendo dalle cose concrete noi di Prato in Comune ci mettiamo alla prova, ascoltando e riflettendo “insieme”!

Joshua Madalon

cloud6definitivo340x238

QUALCHE PICCOLO CONSIGLIO a chi si candiderà a rappresentare le forze politiche

Ginevra1

QUALCHE PICCOLO CONSIGLIO a chi si candiderà a rappresentare le forze politiche (a partire da quelle che mi sono più vicine: le Sinistre, quelle vere – come vado ripetendo da qualche anno in modo ossessivo – e non quelle “fake” autodefinite tali ad uso e consumo di interessi molto particolaristici).

Evitate gli sproloqui, anche se conditi da dotte citazioni e riferimenti inter-nazionali. Chi lo fa mette in mostra la sua sapienza, tanto che ci si potrebbe chiedere quanto tempo ha impiegato a sapere tutto quello che sa, sottraendolo alla pratica quotidiana del lavoro e dell’attività pratica. L’invito è tendente anche a mettere in guardia coloro che ascoltano affinchè non si lascino condizionare da quel profluvio di parole spesso espresse proprio per sorprendere gli sprovveduti. Non dite però d’ora in poi che non siate stati avvertiti!

Andate al cuore dei problemi, partendo non tanto da ciò che già credete di sapere. Non si finisce mai di imparare; e allora bisogna saper ascoltare: anche le persone apparentemente più semplici potranno essere parte del bagaglio progettuale. E, dopo un primo momento di imbarazzo, vi accorgerete che saranno meno timidi e tanto prodighi di consigli e suggerimenti, a volte confusi con le problematiche più immediate con le quali ci si trova a combattere quotidianamente.

Non mostrate di sottovalutare anche le questioni che vi appariranno essere lontane dalle vostre coscienze. Sottolineando questo aspetto non ho intenzione di spingere ad un atteggiamento ipocrita. Prima di esprimervi riflettete: “occorre entrare nel punto di vista individuale” per coglierne il valore collettivo, sempre che questo sia possibile. A volte, la varietà caleidoscopica dell’umanità riesce a sorprendere.
Non date giudizi tranchant. Potreste essere smentiti non appena avrete svoltato l’angolo.

In una città non ci sono nemici: anche quelli che ci odiano e ci odiassero vanno compresi. Non è un invito a “porgere l’altra guancia” è una sollecitazione a saper cogliere le differenze e comprendere il punto di partenza di tale intima sofferenza (l’odio è generato e genera malesseri; chi odia è malato e dunque va aiutato). Anche per questo alcuni richiami a collegarsi con il dovuto e necessario rispetto al Magistero della Chiesa devono essere accolti anche da parte di chi dichiara la sua laicità.

In realtà nella nostra società c’è più “bene” che “male” se non ci si ferma all’apparenza. Anche in questo tempo nel quale viviamo, contrassegnato da una confusione di valori, la società continua ad essere in maggioranza solidale, aperta, disponibile al dialogo. Non ci lasciamo confondere da ciò che è propaganda e da episodi che afferiscono al bisogno di appartenere ad un branco: sono la conferma di un profondo disagio di una parte del Paese, che non va sottovalutato ma non deve essere allo stesso tempo ingigantito. Se lo si sopravvaluta in modo esclusivo si spinge al compattamento all’interno di un autoconvincimento che le ragioni di quella forma di contrapposizione a volte violenta siano giustificate, e giuste.

Joshua Madalon

hqdefault

UNA SCUOLA DELL’ACCOGLIENZA – esempio contrario in quel di Foligno (è un segno dei tempi “bui”?)

bambini-di-tutto-il-mondo-alla-scuola-cadorna

multiet

UNA SCUOLA DELL’ACCOGLIENZA – esempio contrario

– chi insegna non può improvvisare “progetti” così innovativi –

La vicenda della scuola elementare di Foligno, nella quale un maestro supplente annuale ha messo in pratica un “progetto” teso alla denuncia dell’atmosfera razzistica che si respira nel Paese. Perlomeno questo è quello che lui afferma dopo aver umiliato due bambini nigeriani, apostrofandoli in modo indegno di una professione che si basa in modo precipuo sul rispetto, sull’accoglienza, sulla cordialità, beninteso qualità accompagnate da una preparazione adeguata che non è solo riferita alle diverse materie insegnate.
Questo individuo non è degno di proseguire la sua attività di docente: il suo comportamento può essere accostato al livello sempre più infimo della preparazione culturale diffusa e a quel che si chiama, al netto di quel di “andata”, analfabetismo “di ritorno”.
Chi insegna “dovrebbe” sapere che iniziative di “alto livello” come quella proposta dal docente di Foligno proprio per la loro eccelsa caratteristica andrebbero condivise negli ambiti collegiali. Sembra che non ve ne sia traccia; laddove ciò invece fosse stato messo a punto sarebbe tutto il Consiglio di classe compreso I Dirigenti ad essere interessati per un coinvolgimento di tale portata.
Ad ogni modo ritengo sia anche giusto, se fosse evidenziata l’omertosità neghittosa, dovuta alla stanchezza, della Dirigenza, che anche questa venga sollevata dall’incarico.
La vicenda ci aiuta anche a prendere consapevolezza che gli addebiti sotto forma di paterni consigli rivolti ai docenti del Sud da parte dell’attuale Ministro andrebbero indirizzati un po’ a tutti coloro che stanno contribuendo alla creazione di un’atmosfera xenofoba e razzista, che certamente si è acuita negli ultimi mesi, nei quali si è sdoganata la temperie quiescente di coloro che mal sopportano le difficoltà e scaricano ogni responsabilità di esse sulla presenza degli stranieri.
La Lega e Salvini continuano a sentirsi vittime, proseguendo in modo molto esplicito a lucrare su tutta questa insofferenza.

Joshua Madalon

SI RIPARTE….

sinistra-vita-610x350
SI RIPARTE….

Riprendo la mia attività dopo una sosta di riflessione che mi ha permesso di rafforzare il mio convincimento in relazione alla necessità di avere la presenza nel panorama politico cittadino (qui a Prato) di un soggetto unitario che contenga i valori della Sinistra senza sguardi all’indietro ma con la consapevolezza che ricostruire significa anche essere disponibili a riconoscere i propri limiti e le contraddizioni che hanno caratterizzato sia il Centrosinistra sempre più pallido sia quella Sinistra massimalista e rigidamente ferma su linee di principi schematici. Il soggetto si è chiamato Prato in Comune ed ha sviluppato una serie di riflessioni sulle condizioni attuali della città, prendendo in considerazione l’attività amministrativa dell’attuale Giunta comunale sia nei suoi aspetti critici negativi sia in quelli positivi. Quando lo chiamiamo “unitario” ci si riferisce alla volontà di elaborare un progetto che possa essere utile a far convergere tutta quella parte di elettorato che non intende cooperare con il Partito Democratico ma non rinunciare assolutamente a contrapporsi ad una Destra ormai estrema della Lega, sempre più collegata alle frange di Casa Pound e Forza Nuova, e a quella camaleontica espressa dal Movimento 5 Stelle, che sta sempre più ponendo in evidenza le sue profonde ambiguità. La nostra posizione critica è aperta al contributo di coloro che non si riconoscono più nel Partito Democratico che non ha mai riconosciuto di avere portato alla estinzione quella parte residuale di Sinistra che vi aveva aderito.
Nei prossimi giorni da questo Blog pubblicherò e ripubblicherò suggerimenti programmatici che dovranno poi essere elaborati e rielaborati dal candidato Sindaco che a breve avrà un nome ed un cognome.

Joshua Madalon

Foto di Egisto Nino Ceccatelli

Un breve semplice post per il (mio) 12 febbraio 2019

IvqrQmG

Un breve semplice post per il 12 febbraio 2019

Ringrazio tutte le amiche e gli amici che su Facebook mi hanno fatto gli auguri di Buon compleanno!
Non sono tra quanti rifiutano di contare il tempo. Sono ben fiero di aver attraversato più (poco più) di settanta anni di storia e di poter raccontare come era il nostro “mondo”. Anche per questo motivo non ho rincorso editori, anche quelli che pubblicano “a pagamento”, con le mie narrazioni e coltivo il mio Blog nel quale troverete la mia vita dagli anni Cinquanta del secolo scorso ad oggi.
Abbraccio virtualmente tutte e tutti con grande affetto.

Joshua Madalon (Giuseppe Maddaluno)

42266482_570911739993916_2010472314356891648_n

BREVI riflessioni politiche sui risultati dell’Abruzzo e sulla Sinistra

Lotte-contadine-in-Sicilia1

BREVI riflessioni politiche sui risultati dell’Abruzzo e sulla Sinistra

Non è affatto sorprendente il risultato delle regionali in Abruzzo.
Lo sarebbe di certo stato laddove la presidenza fosse stata contesa realmente ed il PD, novella Fenice, fosse risorto dalle ceneri. Ma non ve ne erano i presupposti ed il centrodestra è riuscito a fare man bassa agevolmente.
Ma accanto ad un vento in poppa per la Lega vi è stato un riconoscimento dell’appartenenza del candidato Governatore del Centrodestra che è un rappresentante neanche abruzzese di Fratelli d’Italia, formazione cui è stato assegnato un risultato al di sopra delle sue forze reali.
La coalizione di Centrosinistra era manchevole proprio della parte mancina: qualche lista civica scolorita ed un LeU che si ostina a svolgere il ruolo di forza subalterna, raggranellando più o meno quello che aveva ottenuto ale politiche del 4 marzo 2018. Ma nulla che avesse minimamente odore di Sinistra.
Il Movimento 5 Stelle subisce uno schiaffo ormai atteso, che dovrebbe fornire un segnale a quella forza politica che meno di un anno fa aveva conquistato il doppio dei consensi attuali. L’impreparazione politica, l’aggressività polemica indistinta da quella così vituperata nelle passate legislature hanno condotto a commettere errori fondamentali. L’approssimazione tagliente e cocciuta con la quale si è voluto procedere rapidamente a realizzare parti di Programma che non posseggono la garanzia di essere realizzati senza produrre sfracelli di tipo finanziario ed economico sta portando al disastro questo Governo; ed insieme ad esso rovinerà il Paese con grande giubilo della Lega, che nel caos raccoglierà frutti senza merito.
Ci si continua a riferire in modo acritico (così come hanno fatto tutti i Governi politici precedenti così aspramente denigrati)ad un Programma di Governo stilato congiuntamente da M5S e Lega. Non hanno spessore politico, mancano di una Cultura che è invece fondamentale: pensano che si possa governare un Paese nella sua complessità con le armi spuntate della passione e della volontà. Non posseggono sostanza, sono acqua fresca che rischia di imputridire.
In verità queste cose le avevamo già dette e scritte. Ora le ripetiamo a vantaggio di quanti possano condividerle anche come preoccupazione di una situazione che può rapidamente portare al collasso tutto il Paese, democratico e civile nonchè economico.
Diamo voce ad un progetto di Sinistra, sistanzialmente diverso e lontano da quello “falso” del Partito Democratico, che prosegue il suo percorso di degrado legandosi a forme padronali di lobby e conventicole economiche e finanziarie, fingendo di preoccuparsi del bene comune.
Noi non vogliamo i soliti padroni che si infiltrano per sostenerti e poi ti chiedono il “pegno”, il contraccambio. Abbiamo solo come nostri “padroni” i cittadini comuni sia quelli che avranno fiducia in noi, franca e disinteressata rispetto ai soliti canoni di riferimento, sia quelli che riconosceranno in noi gente onesta e non compromessa con quei poteri piccoli e grandi che hanno caratterizzato le modalità di produzione politica fino ad oggi.

Joshua Madalon

images