PRATO IN COMUNE – una realtà in cammino

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PRATO IN COMUNE – una realtà in cammino

PRATO IN COMUNE ha rappresentato in questa recente competizione elettorale una novità nel panorama generale asfittico ed abitudinario della Politica pratese. Non possono essere considerate delle novità formule “civiche” come quella della Garnier, che fondamentalmente aveva occhieggiato già da un po’ di tempo la Lega; nè tantomeno può ritenersi nuova la formulazione di “Comunisti” o quella delle varie liste che hanno appoggiato i due più forti ed accreditati contendenti che si sfideranno nel ballottaggio del 9 giugno: Biffoni per il centrosinistra e Spada per la Destra.

PRATO IN COMUNE ha lavorato nel corso degli ultimi mesi a mettere insieme un progetto di ricostruzione della Sinistra, in un tempo nel quale troppe volte gli stessi valori fondamentali di quella parte sono apparsi strumentalizzati per l’ottenimento di forme di potere estranee ad essi. Quei valori non appartengono esclusivamente al “popolo”: sono patrimonio di tutti coloro che li praticano, siano essi rappresentanti delle classi operaie o assimilate oppure delle classi borghesi ed intellettuali. Non è d’altronde fuori luogo ritenere che nel corso dell’ultimo quarto del secolo scorso sia avvenuto un profondo rimescolamento all’interno delle diverse classi sociali e non è mai stato appannaggio esclusivo di una sola classe l’elaborazione filosofica e culturale.

Quel Progetto ha tempi medi e lunghi e dunque non avrebbe potuto realizzarsi in un periodo tanto breve perché condizionato da un appuntamento elettorale contingente. Pur tuttavia ha preso forma costruendo una sua specifica distinta identità, proponendo come candidato Sindaco Mirco Rocchi, un vero e proprio alieno in un contesto politico nel quale il conformismo è imperante. La stessa composizione della lista ha rappresentato un unicum: si è scelto di avere un perfetto equilibrio tra i generi, a fronte della indicazione prescrittiva dei 2/3.

Nel preparare la lista si è guardato soprattutto ad aprirsi ad un mondo nuovo, allo scopo di costruire un riferimento al futuro. Molte e molti delle candidate e dei candidati non avevano mai avuto esperienze partitiche ed amministrative, molti i volti nuovi, potremmo dire “nuovissimi”. Questa modalità di approccio può avere costituito un limite ma è stata fondamentalmente voluta in prospettiva.

La campagna elettorale è stata affrontata da un piccolo gruppo operativo, che si è sobbarcato gli oneri organizzativi. Il lavoro ricognitivo per le candidature, la messa a punto degli aspetti programmatici, quella relativa ai compiti burocratici, la raccolta delle firme per la presentazione della lista, l’organizzazione di incontri ed eventi, la presenza nelle piazze e nei mercati, ha visto il coinvolgimento e la partecipazione di un gruppo sempre più sostanzioso, che ha utilizzato il proprio tempo libero per questi obiettivi.

Passione ed entusiasmo hanno accompagnato l’impegno civile e politico di questo gruppo. Ne è testimonianza la foto che è stata scattata la sera del 24 maggio: un gruppo allegro, sorridente, consapevole di avere realizzato un inizio di percorso, di un viaggio che prosegue insieme a tutti quelli che vorranno condividerlo. Durante la campagna elettorale abbiamo raccolto ulteriori contributi, abbiamo incontrato realtà che non conoscevamo, approfondito temi che ci hanno appassionato, abbiamo interloquito con persone con le quali vogliamo continuare il nostro dialogo. Abbiamo bisogno di andare avanti. I motori sono ancora accesi e funzionanti.

Joahua Madalon

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