“Una “Maddalena” del Terzo Millennio” quarta parte

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“Una “Maddalena” del Terzo Millennio” quarta parte

Anche prima del tempo che Claudio aveva previsto era là davanti a quel cancello, il luogo è apparentemente su una strada principale ma non sembra molto frequentato, almeno in quel momento. Claudio riposiziona l’auto come se dovesse ritornare indietro e parcheggia. La curosità è forte, la libido può attendere e forse non arriverà per nulla. Claudio non frequenta quel “mercato” e si sorprende quando scopre che la porta di quell’appartamento si apra come mossa da un automatismo meccanico. Ma è così: c’è una voce vera dietro l’anta, che si scusa di tanta riservatezza e Claudio la riconosce. E’ quella della ragazza con cui ha parlato: Laura.
Ora finalmente la vede, pur se nella penombra di un ambiente illuminato da una luce soffusa e profumato da alcuni bastoncini orientali. Trent’anni, forse poco più, con dei capelli raccolti a chignon, castani; un volto espressivo ovale ed uno sguardo dolente, triste. La prima immagine è quella di una donna che non è pienamente convinta di trovarsi in quella realtà, appare fuori dal mondo, è molto diversa da quella ascoltata nei contatti telefonici. Ma forse è la stessa condizione in cui sta vivendo Claudio. Si osservano: forse anche lei si era chiesto come sarebbe stato il ragazzo, o l’uomo, che fosse entrato da quella porta. In fondo è l’assurda condizione nella quale si vanno a ficcare coloro che cercando il contatto fingono per poco a se stessi di poter essere gli unici, se non altro per il tempo in cui si procede all’acquisto.
A sorpresa di Claudio “Come mi trovi?” è Laura che scioglie l’imbarazzo. “Splendida!” Claudio si riferisce soprattutto al volto, che è sempre stato il suo primo obiettivo. Quello della donna che ha davanti, gli ispira una profonda tristezza. Anche se si tratta di una bellezza austera, pur se lontanamente ricorda quella delle madonne rinascimentali. Ovviamente, il dubbio e l’incertezza su come procedere è comune e non si ferma nemmeno allorchè si parla di quello che non è mai stato pattuito, perchè appariva disdicevole. Eppure sta nelle cose: è del tutto normale, a quel punto! Se ne parla con una insolita riservatezza: Claudio non mostra di essere sorpreso. Sarebbe stato davvero insolito un atteggiamento familiare come quello collegato ad una storia di tradimenti consolidati. Non è così, anche se Claudio è sospinto soltanto da una profonda curiosità antropologica. Laura a tutta evidenza dimostra di essere molto più concreta di quanto appaia “Se hai bisogno, puoi andare in bagno!” gli dice, quasi a sollecitare l’avvio delle operazioni.
La camera da letto è un tutt’uno con il soggiorno, la cucina e l’ingresso. Solo il bagno ha uno spazio separato. Laura dà il tempo, trenta minuti, non di più. Sembra che abbia altri impegni. Claudio utilizza quel tempo parlando di lei, della sua storia, dei figli, del marito, di suo padre, di sua madre. E’ una storia che somiglia a quella di Cenerentola con aspetti dark di umiliazioni e violenze. Laura comprende un poco alla volta che l’incontro non sarà come i pochi o i tanti che lo hanno preceduto.

J.M.

…fine quarta parte…..

prosegue……

amava110a