Nuovi documenti sulla mia attività istituzionale in Circoscrizione 19 giugno 2003 – 1

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Nuovi documenti sulla mia attività istituzionale in Circoscrizione 19 giugno 2003 – 1

Proseguo la mia disamina intorno al tema della partecipazione ed alle ragioni per cui ho proposto, nell’ambito della preparazione del Programma elettorale per le amministrative del 2019 all’interno di Prato in Comune, di rimettere in moto le energie positive presenti sui territori con una riedizione delle cinque Circoscrizioni, di cui fino al 2014 la città era dotata.
Lo faccio con un documento diviso in quattro parti in cui introduco in un pubblico dibattito il tema delle attività formative diffuse sul territorio nell’occasione della preparazione di un progetto, “Gestire il cambiamento”, che partiva da una serie di iniziative collegate ai “Circoli di studio” che avevano mosso e promosso nuovi orizzonti culturali. Era il giugno del 2003 ed intervenivo come Coordinatore delle Commissioni Cultura delle cinque Circoscrizioni.

Il titolo del mio intervento era

Il decentramento delle attività formative sul territorio

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Fu negli anni Ottanta che a Prato, dietro la spinta di alcune personalità di rilievo, la nostra città si distinse nel panorama regionale e nazionale per una attenzione particolare verso il settore dell’educazione degli adulti: è vero, c’era stata anche la stagione delle 150 ore, ma il lavoro egregio che fu realizzato da personaggi come Massimo Bellandi (a proposito, avevo bisogno di un’occasione come questa, per dire che senza Massimo io non avrei potuto fare tutto quello, e per me è davvero tanto, che ho fatto a Prato), quel lavoro prezioso che vide la collaborazione di uomini eccellenti e particolarmente sensibili e preparati come il professor Filippo Maria De Santis ed il giovane prof. Paolo Federighi fu assolutamente impagabile, perché costituì il banco di prova della politica formativa riguardante gli adulti, sia dell’educazione formale che vide fino all’inizio degli anni Novanta il Comune impegnato in maniera diretta nella struttura del corso biennale in preparazione di quello triennale che poi si svolgeva prevalentemente al “Dagomari”, dove ancora oggi è in piedi un intero Corso “Sirio” tutto serale, sia dell’educazione non formale con alcuni corsi tendenti non soltanto ad un bisogno di cultura quanto ad una richiesta non sempre esplicita di socializzazione.
Non so se sarà possibile vederli, ma ho portato con me quattro spot che pubblicizzavano proprio alcuni progetti di educazione degli Adulti realizzati dal Comune di Prato negli anni 1992\93.
Poi per motivi diversi, sia di stanchezza, sia perché molti dei protagonisti di quegli anni si erano dedicati ad altro, sia perché chi se ne doveva occupare a livello amministrativo non ci credeva troppo e privilegiava altri percorsi, sia perché di fronte alle difficoltà ed alle novità che emergevano dal mondo del lavoro bisognava attrezzarsi diversamente, puntando con più forza sulla qualificazione e riqualificazione in itinere, suscitando e raccogliendo nuove domande preparando nel contempo le giuste idonee risposte in grado anche di precorrere le nuove moderne esigenze del mondo del lavoro; soprattutto per tutte queste ragioni i progetti EDA furono abbandonati dal Comune di Prato, ed anche le riflessioni, gli approfondimenti, le elaborazioni furono abbandonate e da esso saltuariamente riprese in poche occasioni, sospinto da pressanti richieste, particolarmente sentite proprio dalle Circoscrizioni.

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Joshua Madalon

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