SONO NATO CON LA COSTITUZIONE ITALIANA – un mio intervento nei primi giorni del 2008 parte 4

SONO NATO CON LA COSTITUZIONE ITALIANA – un mio intervento nei primi giorni del 2008 parte 4

Nei primi giorni del 2008 festeggiando i sessanta anni della Costituzione italiana promulgata il 27 dicembre del 1947 fui invitato da un caro amico di Campi Bisenzio a tenere un intervento pubblico sulla nostra Carta. Quel che segue è il testo di quel mio contributo.

4.

Ed è lo stesso Scoppola che si chiede in relazione al fatto che negli ultimi anni sempre più spesso si è ventilata l’ipotesi di mettere mano alla Costituzione per modificarla.

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PIETRO SCOPPOLA in Cinquant’anni di Repubblica italiana pagg. 137\138

“Ma è stata efficace quella sintesi culturale? Che traccia ha lasciato nella storia successiva del Paese?….il principio di solidarietà si è tradotto in larga misura nella prassi di un assistenzialismo statalistico, strumentale nel consenso elettorale, divenuto fonte di corruzione nella vita pubblica.”

Per aggiustare queste pecche qualcuno ha pensato di intervenire sul “tutto”

“…ma dobbiamo saper distinguere la cattiva applicazione o più spesso la non applicazione dei valori della Costituzione dalla sua ispirazione fondamentale; dobbiamo far bene attenzione a non gettare via, come si dice, con l’acqua sporca anche il bambino.”

Allo stesso modo in un testo uscito proprio in questi ultimi mesi un altro illustre esponente “costituzionalista” Valerio Onida

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VALERIO ONIDA in La Costituzione pagg. 33\34

“Si è accusata la Costituzione di essere frutto di un compromesso. Ma storicamente tutte le Costituzioni, quanto meno quelle che durano nel tempo, lo sono, in quanto riflettono un punto di equilibrio fra esigenze e forze diverse, e spesso, se non lo sono all’inizio, lo diventano col tempo, integrando nell’esperienza costituzionale esigenze e forze diverse, anche contrapposte….Il pòunto è la qualità del “compromesso”, è vedere su quali principi si fonda, e se è saldo e durevole.
La Costituzione italiana non nasce da una trattativa fra gruppi ristretti di potere, nasce sulla spinta di partiti di massa dotati di effettiva rappresentatività, in un contesto storico di crisi e di profondo rinnovamento…..”

Oggi noi, ed immagino (lo spero) molti altri ancora siamo ad interrograci sul tema “La Costituzione oggi”.
Con un compito importante, farla conoscere, farne apprezzare le caratteristiche che la rendono un atto fondamentale della nostra Storia, della nostra vita civile.

Vorrei, infine, che non fosse del tutto scontato che nei prossimi mesi, nei prossimi anni non vi sia qualcuno – senza alcuna distinzione di parte (centro destra o sinistra) – che consideri “vecchia e superata” la nostra Carta costituzionale.
Sarebbe un grave errore, ed è bene che sulla Costituzione si mantenga da parte del mondo “democratico” un’attenzione vigile, in primo luogo perché essa venga applicata (il capitolo delle non o delle tardive applicazioni è molto lungo e non ne avremmo il tempo qui ora) e venga difesa da attacchi camuffati da “nuovismo”, soprattutto nella prima parte di essa.

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Lo studioso Claudio Pavone in “Cinquant’anni di Repubblica italiana” nel suo contributo “Rileggere oggi la Costituzione” pag.33 scrive

“Potrebbe accadere addirittura…che la ripresa d’interesse…sfiorisca prima che a quel desiderio sia stata fornita adeguata risposta. Il rischio sta nel fatto che tutto il lavoro di ricerca, di confronto e di dibattito….venga come scavalcato da un apparente rinnovamento degli studi…Alcuni segnali dell’incombere di questo pericolo sono già evidenti….”

….4…..

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