Dopo il discorso di fine anno…..

Dopo il discorso di fine anno…… del nostro Presidente della Repubblica i commenti politici hanno messo in rilievo la profonda differenza di stile che caratterizza nel mondo politico le compagini partitiche più importanti. Salvini e la Lega non hanno perso l’occasione per mostrare lo scarso rispetto verso le istituzioni, in primo e unico luogo quella della Presidenza della Repubblica che costituzionalmente non è di parte. Mattarella ha espresso come non mai in tante altre occasioni con asciuttezza i temi prioritari ai quali il popolo italiano deve guardare nei prossimi mesi; ha richiamato alla fiducia partendo dalla fiducia, ha sottolineato i gravi rischi che sono collegati all’essere troppo autoreferenziali e poco propensi ad essere ispirati da una visione complessiva non solo europea ancorata in maniera stretta al proprio territorio. Indubbiamente ha utilizzato in modo pacato e discorsivo una sollecitazione ad andare oltre i nazionalismi e i sovranismi. Questo ha provocato la reazione di Salvini che, non avendo – come spesso gli accade – argomenti validi per controbattere le affermazioni del Capo dello Stato, si è “limitato” a giudicare il discorso riferendosi indirettamente a “discorsi melliflui, più incolori, più indolori e più insapori”. In modo indiretto, sì, ma chiaro soprattutto a chi è ormai avvezzo a sentire le sue esternazioni contornate da riferimenti impropri e sacrileghi a simboli religiosi e immagini sacre.
Il nostro Paese non merita di essere rappresentato da questo livello culturale ed è importante che se ne renda “davvero” conto quella parte sana del Paese (non importa neanche in quale collocazione partitica essa sia) che è chiamata ad operare “insieme” per portare l’Italia fuori dalle secche della crisi.
J.M.