Un utile (o inutile?) promemoria

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Un utile (o inutile?) promemoria

Lo rivolgo a quante e quanti, in queste ultime settimane, vanno affermando che “non voteranno” a favore del candidato alla Presidenza della Regione Toscana espresso dal PD.
Si ricordino di tutti i “precedenti”; troppo spesso ho letto – o ascoltato – simili proponimenti. E altrettante volte ho dovuto poi assistere ad un ripensamento condizionato da motivi ideologici, del tutto legittimi ma indubbiamente sorprendenti ed…. incoerenti.
Ad ogni modo intendo ribadire che sia legittimo il procedimento della scelta del candidato da parte di una forza che ha indubbiamente le carte in regola dal punto di vista dei consensi per andare ad una scelta al suo interno. Allo stesso tempo ritengo legittimo da parte delle altre mini-forze della Sinistra affermare che non sia corretto richiamare all’unità successivamente ad una scelta “condizionante” e soprattutto in linea di continuità con il passato.
Dunque, legittima la scelta; molto meno il metodo, dal momento in cui ci si richiama ad unità condizionata dal pericolo di una vittoria delle Destre. Faccio notare che tale rischio era già nell’aria in modo pesante da qualche mese e dunque non è comprensibile l’aver adottato da parte del Partito Democratico un metodo che metteva già ben prima di aprire il confronto il “cappello” su nome e programma.
Ecco dunque il motivo del mio “pro memoria”.
Sappiamo già che le scelte principali sono state fatte. A quel che sento, ci sono pochi “spiccioli” di programma da poter discutere. Se lo ricordino i grand commis locali e regionali del Partito Democratico, se lo ricordino i portatori d’acqua e i beneficiati locali e regionali, se lo ricordino i rappresentanti delle forze politiche della Sinistra chiamate a rapportarsi al pur magro “desco”. E se lo ricordino tutti coloro che condividono e lanciano bordate “oggi” contro quel “metodo” antico ma ricorrente: se lo ricordino fino alla data del voto, che in Toscana sarà nella tarda primavera.
Negli ultimi giorni assistiamo alla crescita di formazioni “civetta”. “Civica Toscana” è l’ultima trovata; forse ne verranno fuori altre. Personalmente sono abbastanza “disgustato” da queste modalità arroganti e presuntuose.

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Legittime sì, ma dimostrative anche della profonda incapacità a comprendere quali siano le esigenze di rinnovamento e cambiamento espresse dalla volontà di cittadine e cittadini che si sono in qualche modo “palesate” anche attraverso quell’epifenomeno delle Sardine che alla fin fine potrebbero finire “fritte” nella padella del Partito Democratico. Se già non lo sono. Impanate e congelate per ora in attesa di essere fritte.

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Chi mi segue sa che non sono stato – e non sono – molto tenero con quei giovanottoni che a Bologna hanno dato il via a quelle kermesse. Il termine “sardine” non mi piace anche perché richiama la “rete” dove finire o l’amo cui abboccare. Nè la prima nè il secondo fanno per me.

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Joshua Madalon

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