Alcuni documenti sulla “storia” del Circolo PD Sezione Nuova San Paolo di via Cilea nella città di Prato – quinta parte (Marzo 2012 – inizia il Congresso)

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Alcuni documenti sulla “storia” del Circolo PD Sezione Nuova San Paolo di via Cilea nella città di Prato – quinta parte (Marzo 2012 – inizia il Congresso)

Come ho detto nei post precedenti fu una festa collettiva.
Inserimmo anche delle musiche, mentre i titoli e le parole che noi pronunciavamo apparivano su uno schermo: non eravamo certo in un palazzetto dello Sport, la stanza era quella del Circolo ARCI San Paolo in via Cilea, una stanza per un centinaio di persone, non tante di più, ma le tecnologie utilizzate erano state pensate in grande. E c’era un grande entusiasmo.
La canzone di apertura era dedicata alla città.

La mia città, senza pietà, la mia città
ma come è dolce certe sere
a volte no, senza pietà
mi chiude in una stanza
mi fa sentire solo
Una città, senza pietà, la mia città
non la conosco mai fino in fondo
troppi portoni, troppi cassetti
io non ti trovo mai
tu dimmi dove sei

Adesso dove si va, cosa si fa, dove si va
siamo sempre dentro a qualcosa
un’auto che va o dentro un tram
senza mai vedere il cielo
e respirando smog…

ma guarda là, che cazzo fa, ma pensa te
ma come guida quel deficiente
poi guarda qua, che ora e’ già
ma chi ti ha dato la patente
che ti scoppiasse un dente
a te….

siamo sempre di corsa
sempre in agitazione
anche te…
che anche se lecchi il gelato
hai lo sguardo incazzato

La mia città, senza pietà, la mia città
ma come è bella la mattina
quando si accende, quando si sveglia
e ricominciano i rumori
promette tante cose

Ma dimmi dove sarà, prima era qua
c’è un nero che chiede aiuto
dove sarà questa città
E’ sparita senza pietà
c’ha troppi muri la mia città

Ma guarda che civiltà la mia città
con mille sbarre alle finestre
guardie giurate, porte blindate
e un miliardo di antifurti
che stanno sempre a suonare

Perché…
c’è chi ha troppo di meno
e chi non si accontenta
e c’è…
chi si deve bucare
in un angolo di dolore
e c’è…
che c’è bisogno di tutto
c’è bisogno di un trucco

Senza pietà, la mia città
“Signora guardi che belle case
però a lei no, non gliela do
mi dispiace signora mia
è tutto uso foresteria”

La mia città, senza pietà, una città
ti dice che non è vero
che non c’è più la povertà
perché è tutta coperta
dalla pubblicità

C’è chi a lavorare
è obbligato a imbrogliare
e c’è…
chi per poterti fregare
ha imparato a studiare
E c’è…
che c’è bisogno di un trucco
c’è bisogno di tutto
e c’è…
bisogno di più amore
dentro a questa prigione.

Poi partiva la mia introduzione

INTROD:ne GIUSEPPE
Non dimenticheremo questa giornata! Eccoci qua! Un saluto speciale ai responsabili del Circolo ARCI San Paolo che ci ospita; un saluto agli amici e compagni che hanno voluto seguire questa nostra Festa; un saluto alle cittadine ed ai cittadini che verranno a curiosare; un saluto ai membri della Segreteria Provinciale che sono qui e che verranno; un saluto alla segretaria Ilaria Bugetti etc etc etc… Dopo il piacere del saluto aggiungeremo qualche nostra riflessione facendo ben presente che è il frutto di un confronto collettivo di un Gruppo che opera in modo ormai automatico da un paio di anni e che vuole mettere a disposizione il proprio metodo al Partito cui si riferisce. Abbiamo detto che siamo a disposizione per dare e non ci aspettiamo di ricevere ben nulla in cambio; saremmo felicissimi se questo nostro impegno verso un ulteriore rinnovamento del Partito ci consentisse a breve di riconquistare la guida della città.
Non dimenticheremo questa giornata!
“Nuovo” Un Circolo Nuovo per un Partito Nuovo

Anche nel 2005\2006 l’ aggettivo “nuovo” risuonava nelle nostre menti e se ne
precisava un doppio possibile senso a seconda della posizione prima o dopo la
parola “Partito”.
Erano gli anni in cui, sotto gli attacchi di Lega e Forza Italia, si parlava
di deriva populistica e demagogica e di “Antipolitica” montante.
Erano gli anni in cui le Sinistre ed una parte del Centro sperimentarono
percorsi nuovi come l’Ulivo e l’Unione e si avviò il processo per la
costituzione del nostro Partito.
A detta dei “molti” che si impegnarono a farlo nascere, la scelta era
necessaria ed improrogabile anche in virtù del “bipolarismo”.
Leggere le pagine di quei mesi ci provoca tenerezza e nostalgia. E sarebbe
molto utile, soprattutto (e non solo) ai “nativi”, andare a recuperarle
attraverso i diversi archivi cui il web ci consente di accedere.
Alcuni di noi che quel tempo lo hanno intensamente vissuto hanno proprio in
mano quei documenti e si sono posti alcune domande: era giusto proporre quel
percorso? Come è stato realizzato? È oggi urgente procedere se non altro ad una
verifica?

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