Parole: Inaffidabilità

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Inaffidabilità

Scrivevo ieri pomeriggio

….pauca verba sed aeterna semper….

C’è una grande confusione, c’è un profondo disorientamento, c’è un’ambiguità che vorrebbe essere riconosciuta come certezza, c’è una contraddizione diffusa che si barcamena tra ingenuità ed ipocrisia.
Alla Politica vorrei riconoscere uno status di nobiltà: invece no. E’ sempre più deludente: forse lo è sempre stata, ma occorrerebbe andare al di là delle convenzioni e riconoscere i limiti di questa attività primaria per la convivenza civile, non decantarne in modo esclusivo ad ogni piè sospinto gli aspetti idealistici. Dal primo all’ultimo pur provvisorio possessore di uno scranno si sperticano in affermazioni di principio inattuate ed inattuabili. E non sempre è la collocazione ideologica – di Destra o di Sinistra – a fare la differenza. Tutti riempiono le loro pagine e le loro enunciazioni di straordinari e rivoluzionari propositi. Forse sanno perfettamente che tutto ciò è utile a convogliare consensi tra vecchi delusi e nuovi adepti entusiasti. Io non voglio essere “un ingenuo a vita”. Vorrei non arrendermi di fronte ad evidenze insopportabili e non ho “patria”, sempre più lontano è l’approdo.

J.M.

A sera, mi sorprende che Mary, così aliena dalle banalità locali sia molto attentamente a seguire un notiziario su una Tv locale; benemerita e professionale: intendiamoci!
Penso per un attimo che abbia avuto problemi ad utilizzare il telecomando (spesso accade), ma non è così. Mi dice di essere interessata a seguire alcune notizie relative al fenomeno della criminalità che è stato portato alla luce da una brillante operazione antimafia della Guardia di Finanza.

http://www.notiziediprato.it/news/operazione-antimafia-in-manette-dodici-persone-ritenute-vicine-a-cosa-nostra

Seguo anch’io e rifletto intorno al fatto che nel servizio viene messo in luce il parere del Sindaco di Prato. Lo trovo profondamente “giusto”: un “primo cittadino” ha il compito e l’obbligo di avere a cuore l’operatività di chi sovrintende al rispetto della legalità ed al mantenimento della sicurezza all’interno di un contesto civile. E’ “giusto” che esprima soddisfazione per tutto questo. E mi congratulo con lui.

Ma, ora, qualcuno dirà: che cavolo c’entra con quel “grido di dolore” da me espresso ieri?

Il fatto è che poco più di un mese fa lo stesso primo cittadino, operando in senso molto diverso, si era sdegnosamente scagliato contro il Presidente della Fondazione Caponnetto che aveva operato un parallelismo ardito tra Prato e Corleone, riferendosi – sì – ad una realtà non autoctona, ma aggregando Cina e Italia sotto lo stesso denominatore per quel che riguarda la malavita, la criminalità, soprattutto quella di tipo economico finanziario.

https://www.adhocnews.it/prato-come-corleone-mafia-cinese/

Salvatore Calleri aveva detto “La Toscana rischia di essere divorata dalla mafia in silenzio”.

Apriti cielo! Invece che convocare semmai in modo riservato il dott. Calleri per capire quali fossero i dati in suo possesso il primo cittadino ha alzato la voce per denigrare il denunciante, con una forma di campanilismo becero ed inutile.
E allora?
Ecco il senso della parola del titolo: Inaffidabilità

Ovviamente è solo uno degli “exempla”. Che dire dell’incapacità a difendere i diritti dei cittadini che aspirano sempre più ad avere un Ambiente che migliori le condizioni di tutti, senza intaccare altro suolo, diminuendo le emissioni venefiche prodotte dall’Industria e dai Trasporti, a fronte dell’adesione piena per il candidato Presidente della Regione Toscana nella prossima competizione elettorale che ha tra gli obiettivi prioritari la nuova maxi pista dell’aeroporto di Peretola che inquinerà tutta la Piana ed i suoi Comuni da Pistoia a Firenze?

Ne riparleremo. Di certo chi ragiona in questo modo non può appellarsi all’insondabilità del futuro nella Politica, come Arte del Possibile. E’ a parer mio, INAFFIDABILE. Ma, e già, il mio parere non fa testo. Lo sapevo già; l’ho detto e soprattutto scritto già in altre occasioni. Come può non essere “inaffidabile” chi afferma che i voti, come le “pecuniae”, “non olent”.

J.M.

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