I VASI COMUNICANTI, MACHIAVELLI E IL NUOVO PRINCIPE perchè NI o forse SI

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I VASI COMUNICANTI, MACHIAVELLI E IL NUOVO PRINCIPE perchè NI o forse SI

Tra poco più di un mese si dovrebbe votare (Coronavirus permettendolo) per un referendum sul taglio dei parlamentari. Come ho già scritto, sono in forte imbarazzo: forse non partecipo al voto, forse mi astengo o…forse voto SI. La qual cosa mi porrebbe ancor più in disaccordo con il mio gruppo di riferimento attuale che è “Prato in Comune”. Eppure, non ho fatto nessuna mossa per far prevalere la mia posizione, lasciando che altri esprimessero la loro; ancor più, una volta espressa da maggioranza molto netta la scelta per il NO, ho comunicato personalmente al coordinatore pratese del Comitato per il NO l’adesione dell’Associazione.
Ho anche aggiunto che nessuno di coloro che ha optato in nuna rapida consultazione per il Ni o per il SI, avrebbe dovuto partecipare per rispetto della maggioranza ad una campagna favorevole al SI.
Non posso tuttavia esimermi dal rappresentare le motivazioni per cui in controtendenza rispetto a tanta parte della Sinistra sono più orientato a non seguire le indicazioni comuni.

Una visione elitaria
Ho parlato di paradossi e contraddizioni in un altro post dove in qualche modo sottolineavo l’incoerenza che emerge tra il voto dei primi giorni dell’ottobre scorso (circa cinque mesi fa) e la decisione di andare a referendum. Il primo paradosso è evidenziato dalla sottolineatura di una riduzione numerica della rappresentanza, come se quella attuale composizione di eletti non dovesse essere riconosciuta come “rappresentativa” mentre lo sarebbe la “futura” semmai numericamente (ma, dico io, non solo numericamente) omogenea. Credo che la “rappresentatività” è – sì certamente – limitata, ma non certo per il numero dei rappresentanti. Ben altri sono i problemi della nostra “Democrazia” e non sarebbero portati a soluzione nè con 945 (630 + 315) nè con 600 (400 + 200) parlamentari. D’altra parte i 945, se fossero riconosciuti come rappresentativi, dovrebbero avere il rispetto democratico dell’intera popolazione rappresentata e di conseguenza delle scelte portate a compimento così altamente “rappresentative” (il 97 circa di percentuale).
L’altro paradosso è dato dalla scelta di porre in evidenza il fatto che la riduzione avvantaggerebbe chi ha più mezzi e più risorse, i più ricchi e possidenti. Sono perfettamente d’accordo, ma mi impunto sui pilastri della mia polemica, che – lo ribadisco – è da Sinistra, senza “se” e senza “ma”. C’è qualcuno che vuole farci credere che sarebbe il numero (un compagno mi ha detto che lui sarebbe favorevole anche a raddoppiare, triplicare il numero dei parlamentari) a decretare l’applicazione democratica della Carta o la presa in carico degli interessi dei più deboli tra i rappresentati? a far sì che ad essere rappresentanti possano essere chiamati figli del popolo come volevano alcuni nostri “padri” storici e costituenti?
Ciò che è drammatico – a me pare – è che nessuno tra i sostenitori primari del mantenimento dell’attuale numero di parlamentari, nessuna forza politica, ivi compresa la Sinistra ed il Movimento 5 stelle, abbia una visione aperta e democratica pronta a rivedere i meccanismi primari nella scelta dei propri “rappresentanti”. Trovo sia elitaria dappertutto: come si scelgono i rappresentanti del popolo? Con quale legge elettorale? Vedo listini bloccati e candidature uniche nei quali e nelle quali gli aspiranti “eletti” sono inseriti dall’alto delle Segreterie con decisioni tutte all’interno di chiuse stanze su undicazioni degli apparati, quelli macro e quelli micro, quelli interni e quelli esterni, ma sempre “tali” sono.
D’altronde chi naviga, chi – come me – ha navigato nel mare della Politica sa perfettamente che non è consentito per limiti oggettivi la pratica della Politica amministrativa e parlamentare a chi non abbia risorse proprie o a suo sostegno, a meno che non si abbiano “padrini” illuminati alle spalle, che prima o poi, però, potrebbero passare all’incasso, per sè o per i suoi.

Il titolo “ I VASI COMUNICANTI, MACHIAVELLI E IL NUOVO PRINCIPE” può apparire fuorviante ma, leggendo il post n.2 forse riuscirò a spiegarlo.

Joshua Madalon

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