DA GIOVANE: LA SENSIBILITÀ AMBIENTALISTA, STORICA E CULTURALE – SETTIMA PARTE – 14

Tempio di Augusto e Morghen

DA GIOVANE: LA SENSIBILITÀ AMBIENTALISTA, STORICA E CULTURALE – SETTIMA PARTE – 14

Vaso di Odemira

…Nascosto dal mare al di sotto del nuovo Molo puteolano si trova l’antico Molo Caligoliano che è dipinto sul famoso vaso di Odemira, reperto archeologico importantissimo per la conoscenza storica topografica della nostra città. Il molo caligoliano è riportato anche da una stampa del Morghen e per quel che si vede e che si sa doveva essere imponentissimo. Sul vaso di Odemira sono riportati tutti i più famosi monumenti puteolani, fra i quali anche il primo Anfiteatro, più piccolo di quello che oggi noi ammiriamo, e il teatro. Sull’ubicazione del teatro non abbiamo ancora notizie sicure, ma del primo Anfiteatro dove si tenevano solitamente spettacoli gladiatorii possiamo vedere i ruderi ai lati dei binari della Metropolitana subito dopo la stazione andando verso Napoli o facendo una passeggiata per via Vigna.

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Dopo l’incendio che distrusse la Cattedrale della nostra città nella notte tra il 16 e il 17 maggio 1964 vennero fuori colonne e capitelli di ordine corinzio facenti parte di un antico tempio, quello detto “di Augusto”. Oggi è impossibile accedere senza uno speciale permesso all’interno di questo tempio, dato che i lavori di restauro sono tuttora in corso. I ritrovamenti sono indubbiamente interessanti e non sono stati pochi. L’aspetto dell’antico tempio si può vedere da una delle stampe del ‘700 fatta da Raffaello Morghen anche se affidata alla libera immaginazione, non potendo più l’incisore in quel tempo controllare direttamente dalla realtà il tempio nascosto sotto uno stile diverso di costruzione.

Duomo Pozzuoli

Antro Cuma

Nelle vicinanze di Pozzuoli Cuma resta una delle più importanti città dell’antichità. I suoi resti sono ben più cospicui di quelli di Pozzuoli e non ancora è stata portata completamente alla luce. Ingresso alla città è il famoso “Arco Felice” (cosa ben diversa e più lontana dalla località che oggi porta lo stesso nome), denominazione data dagli antichi Romani anche alla fertile terra campana: “Campania Felix”.

Pozzuoli_Arco_Felice

L’Anfiteatro, fuori dalla cinta muraria, e l’Antro della Sibilla sono, accanto ai templi dell’Acropoli, le cose più interessanti da vedere. La fortuna di questa città fu grande e la ragione per cui essa decadde e finì è dovuta alla palude e all’aria malsana che infestò questa zona verso il 1200 d.C.. Da non molti anni il territorio di Cuma è stato liberato da questo gravoso incubo.

Cuma verso il litorele

Altra località da ricordare è Baia, così detta dalla forma che assume la sua costa, che rende ospitale la sosta alle navi con la sua rientranza naturale che la pone al di fuori del gioco dei venti più furiosi. Famosa nell’antichità per i suoi bagni termali, era qui che la parte più nobile ed intellettuale di Roma trascorreva le sue vacanze. Ci restano di quel tempo le Terme, grandiose per estensione e per tecnica, che danno una chiara visione di quel che poteva essere la Baia romana. Una strada ora sommersa dai movimenti bradisismici la collegava a Pozzuoli. Il mare ora la nasconde insieme ad una parte cospicua dell’antico centro abitato.

Baia terme

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