“PACE E DIRITTI UMANI” un intervento di Giuseppe Panella in suo ricordo XV (vedi 19 maggio per 14ma)

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“PACE E DIRITTI UMANI” un intervento di Giuseppe Panella in suo ricordo XV (vedi 19 maggio per 14ma)

Prosegue l’intervento della Vicepresidente del Consiglio Provinciale di Prato, Gerardina Cardillo:

“…Non so quanti di voi hanno visto questo film, eravamo al Cinema Terminale. Nel film, lo dico per chi non lo avesse visto, una ragazza subisce un atto di violenza carnale; Antonia, che è la nonna, imbraccia il fucile, va incontro a questo giovane che ha violentato sua nipote e puntandogli il fucile contro gli dice con la forza delle parole di andare via dal posto, da quella comunità e gli dice puntandogli il fucile: “Io non lo ho mai utilizzato e non lo voglio utilizzare”, forse non sono le parole esatte, ma questo è il senso, e con la forza della parole fa scappare, costringe questo giovane ad uscire da quella comunità ed il giovane si avvia. Alcuni compaesani raggiungono questo giovane e lo ammazzano. Ora davanti a questa scena si levò un applauso in sala. Naturalmente io ero lì con questi ragazzi e chiesi se quell’applauso fosse stato istintivo; quello era stato in pratica un gesto di compartecipazione, perchè effettivamente quel soggetto aveva commesso un atto intollerabile. E allora davanti al gesto brutale, davanti alla reazione violenta, il massimo della violenza, praticamente l’avevano ammazzato anche loro, gli avevano tolto la vita con un applauso? E lì si innescò un gran dibattito, tra questi giovani ma meritava e naturalmente c’erano alcuni giovani che condividevano l’atteggiamento avuto da Antonia da questa donna che sovrasta tutti nel film, questa donna forte e che fa ricorso alla forza della parola; e c’era invece chi condivideva l’azione di chi aveva ammazzato ed aveva, a suo modo di vedere, giustamente punito. Dicevano infatti che chi aveva violentato quella ragazza “che non aveva sicuramente” tra virgolette “nessuna colpa” come veniva detto ecc. ecc. ecc. Allora, per ritornare al significato di oggi, di proclamare la Festa della Toscana sta in questo, la necessità di confrontarsi sui diritti, sui grandi temi dei diritti umani e di capire come bisogna coltivarli, perché effettivamente possiamo veramente tutti poi goderne. E poi un’ultima considerazione, oggi parliamo di pena di morte, il prof. Panella ha parlato di tortura e di altri argomenti; oggi parlare di diritti umani significa anche ben altro in una società quale quella nostra che si evolve, che è sempre più complessa: parlare di diritti umani significa ben altro e molto probabilmente noi abbiamo il dovere in una società quale la nostra, anche guardandoci intorno, di capire che significa oggi diritto di cittadinanza, pari opportunità per tutti, e via dicendo. Se vogliamo semplicemente scorrere poi quelli che sono i principi della nostra Costituzione, una carta sempre a tutt’oggi attualissima, magari non realizzata in tutte le sue parti, forse riusciremo a concretizzarla soltanto, e solamente, se ancora continuerà ad esserci una coscienza critica in tutti noi, e solamente se riusciamo ad essere sempre molto attenti e vigili, capire i fenomeni e trovare di volta in volta le soluzioni….

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