UCCA 1985 – PROGETTO DI ATTIVITA’ dell’ UCCA Prato Firenze martedì 23 aprile 1985 – quinta parte (per la quarta parte vedi 21 giugno)

UCCA 1985 – PROGETTO DI ATTIVITA’ dell’ UCCA Prato Firenze martedì 23 aprile 1985 – quinta parte (per la quarta parte vedi 21 giugno)

Ho potuto però verificare che i Territoriali sono negli ultimi tempi più disponibili ad accettare dei progetti pre confezionati da poter poi realizzare adattandoli “in loco”. Anche intorno a questa “partita” occorrerebbe conoscere la disponibilità – anche se solo tecnica e di servizio – della Mediateca Regionale ad elaborare e realizzare progetti comuni o a fornire semmai una collaborazione “attiva”. Sarebbe, ad esempio, molto importante riuscire a capire in quale modo nella collaborazione “attiva” della Mediateca potrebbe essere preso in considerazione l’utilizzo di filmati altrimenti irreperibili oppure “inediti” in Italia così come, nell’ambito di questo tema specifico, sarebbe utile sapere se non sia il caso di far raccogliere il materiale audiovisivo didattico alla Biennale del Cinema dei Ragazzi di Pisa, decentrando in quella sede una parte delle attività centrali dell’Istituto. Nel caso che la prima ipotesi fosse attualmente irrealizzabile, come credo, mi sembrerebbe opportuno un nostro intervento perché queste strutture decentrate dello Stato abbiano la possibilità di derogare, attraverso speciali permessi, concessi con rpidità inconsueta, a tutta la problematica dei “diritti”, per fini culturali e didattici.
Sul piano dell’attività di formazione terrei conto di una doppia necessità nell’ambito della scuola differenziando l’intervento per i docenti da quello per gli studenti. La riforma dei programmi della scuola elementare, peraltro ancora in discussione, che tiene nel giusto conto le problematiche dell’educazione all’immagine, l’esigenza vera direttamente avvertita dal corpo docente in tutti gli ordini di scuola, la recente decisione del Ministero della Pubblica Istruzione di preparare gruppi di docenti all’uso del computer (che solo apparentemente non ha connessioni con il nostro ambito di attività ma significa che intorno al settore dell’educazione all’immagine non c’è stata finora molta attenzione da parte dell’amministrazione statale), rendono necessario un nostro intervento sull’uso pratico dei “media” sia per quanto concerne la realizzazione, così come per la fruizione più corretta del prodotto, diciamo così, “finito”. Nel primo caso la nostra proposta è quella di un corso teorico pratico sull’uso tecnico e didattico dei moderni mezzi – e strumenti – audiovisivi, che preveda l’insegnamento da parte di tecnici capaci nell’uso della cinepresa (Super 8 e 16 millimetri) e della telecamera insieme ad incontri con direttori della fotografia, con sceneggiatori, tecnici del montaggio, scenografi, curatori degli effetti speciali ad iniziare da quelli sonori, registi, attori. Sempre in questo ambito, ma interconnessa agli altri nostri interventi, vi è la richiesta di riapertura degli ex stabilimenti cinematografici di Tirrenia affinchè possano essere valorizzati, utilizzandoli a fini culturali e didattici.
Per quella che si è chiamata “fruizione diretta” del prodotto “finito” ci si rivolge ancora ai docenti, impostando un corso di lettura dell’immagine, attraverso metodi diversi di lettura critica della stessa, dividendola in analisi semiologica, contenutistica, tecnica e storicistica, nonchè ponendo in evidenza la presenza di una fondamentale diversità nella critica, suddivisa perlomeno nelle due principali, quella cattolica e quella di orientamento marxista. Si partirebbe da un singolo film e si strutturerebbe il corso in momenti distinti con diversi esperti che abbiano le caratteristiche sia culturali che ideologiche di cui dicevamo prima.

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