SCUOLA disastro prossimo venturo

il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti al Miur durante  presentazione terza edizione di Fiera Didacta, Roma 19 settembre 2019. ANSA/GIUSEPPE LAMI
il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti al Miur durante presentazione terza edizione di Fiera Didacta, Roma 19 settembre 2019. ANSA/GIUSEPPE LAMI

21 luglio ’20
Perchè la Scuola sarà il banco di prova generale per la vera tenuta del Governo? C’è una profondissima inadeguatezza a fronteggiare la complessità degli effetti del tutto prevedibili della crisi pandemica. Lo avevamo detto più volte e sarebbe stata un’ottima cosa da parte del Governo Conte, quello giallo rosso, saper riconoscere i limiti attribuibili soprattutto agli errori del passato ed alla dabbenaggine di una parte considerevole del quadro politico istituzionale governativo – fin troppo ideologica pur nella contraddizione delle consuete e perduranti affermazioni post-ideologiche – e qui mi riferisco in particolare al Movimento 5 Stelle incapace di rapportarsi alla concretezza. Eppure, l’occasione paradossale del periodo pandemico, con il suo condizionamento, il suo sottinteso invito verso la “riflessione” non è stata colta, nemmeno “al minimo”, da parte di un ceto politico in gran parte “incolpevole” dello stato di degrado del mondo della scuola. In alcuni miei post ho rilevato, e continuo a farlo, come la responsabilità dei gravi problemi che “oggi” al vaglio delle difficoltà dell’emergenza sono apparsi pur nella forma di “iceberg” per cui affiorano solo gli aspetti più eclatanti, è da addebitare perlomeno alla fase ventennale del berlusconismo ed alla pur breve parabola renziana (ricordate i tagli e gli attacchi al mondo della scuola ritenuta troppo democratica e le “visite” renziane all’avvio della sua legislatura?). Tuttavia, dalla non colpevolezza si passa alla irresponsabilità allorquando, sottovalutando la conoscenza del percorso storico del mondo della scuola italiana (o ignorandola), si ometta la sacrosanta denuncia delle colpe recidivanti del mondo politico italiano degli ultimi trenta-quaranta anni, da quando cioè hanno prevalso i sostenitori dell’apparenza a svantaggio di quelli dell’essenza. Grandi responsabilità ha avuto il Centrosinistra, incapace di dare una svolta virtuosa al mondo della Cultura e della Conoscenza, che ha continuato ad essere ingabbiato in modelli utilitaristici a favore della Finanza e del profitto.
Non aver compreso – o forse colpevolmente ignorato – tutto questo finirà per decretare una ulteriore serie di sconfitte democratiche pericolosissime per il sistema, sulle ceneri del quale alle nuove generazioni, che purtroppo appaiono inevitabilmente condizionate da quei perniciosi modelli (vedi “le Sardine”), dovrebbe – ahimè – toccare il compito di riprendere un cammino civile.

Ritornando ovviamente a trattare su quel che si dovrebbe fare e non si fa, a me dispiace “sentitamente” dover alzare critiche verso questo Governo: la Ministra Azzolina mostra fin troppa sicurezza (è mal consigliata?) e sembra voler continuare a dire che “Andrà tutto bene!”. Di sicuro molti lo dicevano a scopo terapeutico, qualcuno lo pensava davvero (poveri illusi!), altri lo ripetevano così per dire. Ma il tempo in cui “Tutto dovrebbe andar bene!” è scaduto o sta per scadere e non sono alle viste situazioni rosee, non solo per l’Economia del Paese cui molti dedicano continui “De profundis”, ma in modo concatenato anche la Cultura e la Conoscenza e con queste la Scuola vivrà tempi difficili, ancor più di quanto già prima del Covid19 soffriva.
Meglio sarebbe, ma ho timore che “oggi” sia già troppo tardi a far retromarcia, alzare il tiro e mirare con oculatezza verso i veri responsabili di quel disastro: oltre Berlusconi, anche la Lega che ha organicamente fatto parte dei governi di Centrodestra, e i Governi del Centrosinistra che hanno proceduto a tagli poderosi su corpo vivo della Scuola, ignorando le disfunzioni strutturali e ribadendo oltre misura la riduzione degli interventi economici con tagli progressivi ed aumento del numero di allievi per classe.
Il Ministro continua a dire che tutto funzionerà a meraviglia e si fa forte di alcune situazioni “modello” che ben poco hanno a che vedere con la stragrande maggioranza delle altre realtà sparse su un territorio molto vasto e variegato dal punto di vista socio economico.

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