La Democrazia e le Ideologie ( modeste riflessioni in attesa del Referendum sulla riduzione dei parlamentari)

opuscolo

La Democrazia e le Ideologie ( modeste riflessioni in attesa del Referendum sulla riduzione dei parlamentari)

Non solo negli ultimi tempi, ma forse da molti decenni, si è parlato, non sempre in modo corretto, del “tramonto delle ideologie”. Nella società contemporanea si fa uso sempre più dei mezzi di comunicazione di massa, la cui forza di radicamento si è andata accrescendo in forma inversamente proporzionale con il livello culturale medio generale della popolazione italiana. Coloro che posseggono le leve della trasmissione dei messaggi – una minoranza sempre più ridotta – pur avendo un livello culturale molto più basso rispetto ai loro predecessori diffondono agevolmente notizie false e tendenziose allo scopo di convincere le diverse platee in merito alle loro idee. In realtà queste azioni servono a creare disorientamento, assuefazione, rassegnazione e poi, sdegno, rabbia, aggressività. C’è di sicuro un elemento di verità che tuttavia sfugge sia a coloro che sostengono la fine delle ideologie sia a quelli che invece ne contestano la crisi. Questi ultimi sono ben rappresentati dagli “ultimi giapponesi” quei soldati che resistettero (o credettero di resistere) alla resa a conclusione del secondo conflitto mondiale. I primi a volte sono soltanto mesti ripetitori, rimasticatori delle idee che provengono da settori che hanno personali interessi nel rendere piatta ed omologata la società da controllare e gestire.
Pur tuttavia sono sempre più convinto che ad un onesto democratico la “fine delle ideologie” non debba far temere di conseguenza grandi cambiamenti negativi, a patto che permanga integro – e si elevi – il livello di “Democrazia” in questo Paese e che si elevi parimenti il livello culturale generale. Ed è proprio questo il discrimine su cui avanzare delle riflessioni. E’ forse proprio questo il gradino “utopico”, alto come un muro contro il quale si infrangono i sogni. Fino ad oggi le Ideologie non hanno aiutato a crescere la Democrazia, non l’hanno aiutata neanche a mantenersi in vita, sana. Capisco perfettamente che vado affermando un pensiero “eretico”, e so perfettamente che, pur non avendo le qualità dei Santi Eretici che ci hanno preceduto, nonostante le mie affermate modeste qualità qualche solone trasecolerà indignato. In pratica, il mio parere è che le Ideologie hanno mortificato la Democrazia, l’hanno limitata, perché si sono ristrette in gruppi sempre più minoritari nei quali non circolava la discussione ma ci si fermava ai dogmi, condizionando le necessarie positive trasformazioni. In pratica “così è in modo indiscutibile” né più né meno come quelle affermazioni “talebaniche” appartenenti a diverse “religioni” dove il dubbio è perennemente negato.
Uno dei temi “attuali” su cui mettere alla prova quel che dico è il “referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari”. In modo netto ci si ferma al collegamento tra “numero” e “Democrazia”, come se fino ad oggi il livello della Democrazia italiana (che si può dire abbia dovuto fronteggiare molti attacchi e non se la passa proprio bene) sia stato mantenuto alto dal numero dei rappresentanti (e solo da questo) nel Parlamento. Chi sostiene la difesa dell’attuale “numero” non discute dei “limiti” ed eventualmente (così finisce per apparire) difende l’attuale “casta” in toto, escludendo dunque di avviare una riflessione complessiva su come incentivare la Democrazia nel nostro Paese, pur riducendo – solo – il numero dei rappresentanti nel Parlamento.
La colpa di chi osteggia tale Riforma (meramente “numerica”) sarà immensa di fronte alla vittoria dei sostenitori della riduzione, soprattutto e proprio perchè contestualmente al loro rifiuto non vi è stata alcuna controproposta a favore della “Democrazia”, applicata e reale, da mettere sul piatto della discussione. Se c’è un “vulnus” democratico reale, questo è legato alla crisi della partecipazione democratica periferica ma diffusa sui territori, non di certo quella fasulla ed ingannevole costruita allo scopo di far approvare scelte già decise all’interno di stanze molto lontane e separate dal contesto comune.

….prosegue….

f1_0_cremona-necessario-referendum-confermativo-per-riduzione-parlamentari-sergio-ravelli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *